Casatenovo/Besana: è mancato Vittorio Spreafico, consigliere del PSI e delegato della FIOM

Una figura di riferimento non soltanto per il territorio della Brianza, ma anche per la città di Lecco, alla quale ha saputo dare un contributo importante sul fronte sindacale e sociale.
Si è spento negli scorsi giorni a 82 anni Vittorio Spreafico, già delegato FIOM Cgil e consigliere comunale a Casatenovo negli anni Settanta.
Proprio qui – nel villaggio Vismara - era nato nel 1943: il padre del resto era operaio presso il noto salumificio, allora fra le più importanti fabbriche del territorio. Una realtà produttiva dove anche lui – seguendo dunque le orme familiari – fece il suo ingresso a quattordici anni. Allora iscritto alla Cisl, affiancò al lavoro gli studi, iscrivendosi alla scuola Heisenberger di Legnano per conseguire il diploma di perito industriale. Una tappa che segnò anche un cambio sul fronte lavorativo: a inizio anni Sessanta lasciò infatti la Vismara per trasferirsi alla Manuli di Brugherio, come assistente del reparto trafilatura rame. Risale a questo periodo il suo interesse per la politica, grazie alla frequentazione di un collega socialista.
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Un paio di immagini di Vittorio Spreafico

Un anno e qualche mese dopo si trasferì alla Citterio di Besana Brianza; un periodo decisivo per la sua formazione sindacale. Qui Vittorio Spreafico partecipò per la prima volta a uno sciopero: lo sciopero generale per le pensioni del 1969, iscrivendosi alla Cgil, in particolare alla FIOM, la sigla dei metalmeccanici. Eletto nel 1970 degli impiegati, risale all'anno successivo la sua adesione al PSI, il partito socialista.
Quella sindacale fu un'esperienza significativa per il casatese che nel 1976 decise di prendersi una pausa dalla fabbrica per andare a lavorare come funzionario FIOM nella zona di Desio-Carate. Un'esperienza memorabile: in quegli anni infatti, la Brianza riuscì ad esprimere una grossa spinta operaia, con il movimento si estese anche al territorio, fra assemblee popolari e incontri anche nelle sale cinematografiche degli oratori.
Per la FIOM assunse incarichi anche nel Comitato direttivo provinciale e negli organismi regionali, svolgendo - oltre all’impegno sindacale - anche un’intensa attività sociale per la scuola, la casa e i servizi nella zona di Monza, Desio, Carate. Del resto dopo il matrimonio con la moglie Luisa, aveva lasciato Casatenovo per trasferirsi a Besana, nella vicina Brianza milanese (oggi monzese ndr).
Il richiamo della fabbrica fu però troppo forte: Spreafico decise di rientrare alla Citterio, dove rimase fino alla metà del 1978 svolgendo sempre le funzioni di delegato. Nel luglio dello stesso anno lasciò definitivamente l'azienda per fare il proprio ingresso nell’apparato della FIOM di Lecco (allora provincia di Como), dove rimase per sei anni. In quel periodo seguì molte cause sindacali, ad esempio quella del Tubettificio Ligure, dove si registrò uno dei primi casi di grossa ristrutturazione aziendale della zona. Vittorio Spreafico seguì anche due importanti fabbriche siderurgiche: la Caleotto e la Forimpianti, profondamente coinvolte nella crisi del settore.
Nel 1981, sempre rimanendo nella FIOM, entrò far parte della segreteria della Cdlt di Lecco, lavorando poi a tempo pieno nella segreteria confederale di Lecco e segue gli artigiani.
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Una volta in pensione, il besanese si avvicinò anche al mondo sociale, forte delle conoscenze e delle competenze acquisite negli anni vissuti in città: fu infatti tra i fondatori di Auser Lecco, Banca del Tempo e volontario in Croce Bianca Besana. Una serie di impegni che rendono alla perfezione quella che è stata un'esistenza al servizio degli altri.
I funerali di Vittorio Spreafico si stanno svolgendo proprio in questi minuti nella chiesa parrocchiale della città besanese; l'82enne lascia – fra gli altri – la moglie Luisa, i figli Davide, Chiara e Alice, oltre ai nipoti.
G.C.
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