Governo: i nodi vengono al pettine

Non ho mai giudicato un Governo “per partito preso” anche se il mio cuore batte da tempo a “Sinistra” se per Sinistra si intende una strutturale ricerca di una Giustizia Sociale degna di tale nome e quindi una costante e reale riduzione delle disuguaglianze. Cosa che,  per la verità, non sempre è stata perseguita almeno da certe sue componenti.

Come ho cercato di misurare la credibilità di un Governo sull'effettiva lotta alla Corruzione e al Malaffare, in particolare di stampo mafioso, in nome del semplice eppur assai impegnativo, specie di questi tempi, valore dell'Onestà.

Giustizia Sociale e Onestà che ritengo debbano essere i due principali fondamenti della Politica, quella con la P maiuscola.

Ecco perché ad esempio, nonostante non abbia mai approvato il contratto Giallo-Verde, ho apprezzato ( e continuo ancora adesso a farlo anche se ne giudico volta per volta le scelte , come sempre fatto anche nei confronti di tutte le altre forze politiche) i 5 Stelle anche e soprattutto quando hanno promosso il Reddito di Cittadinanza o il Salario Minimo nonostante una, almeno per me, incomprensibile iniziale contrarietà della parte maggioritaria della “Sinistra”, purtroppo anche sindacale. Per non parlare della “Spazzacorrotti” invece sostenuta giustamente da gran parte di essa.

Ecco perché questo giudicare comunque non dai proclami ma dai fatti l'abbia applicato inizialmente anche al Governo Meloni, nonostante il pesantissimo connotato della sua componente maggioritaria di non aver mai preso apertamente le distanze ad esempio dal neofascismo delle stragi oltre che ovviamente per i suoi contenuti “ideologici”.

Ma a ormai 3 anni dal suo insediamento ed in un crescendo valutativo, anche per chi come me non è mosso da rigide appartenenze, il “bilancio” di questo Governo non può che essere connotato, nei fatti, da quella che si può ben definire un'ipocrisia sociale ed economica.

Infatti, usando classificazioni pur almeno in parte superate, non si può oggettivamente non registrare  che partendo da una destra autodefinitasi sociale e cioè dichiaratamente a difesa soprattutto degli interessi dei più deboli si può oggettivamente riscontrare l'esatto contrario.

E se coerentemente  l'indicatore “principe”  sarebbe dovuto essere la riduzione delle disuguaglianze si stanno invece progressivamente consacrando gli interessi dei più forti o dei più tutelati a scapito dei più deboli: dalla soppressione del Reddito di Cittadinanza, sostituito - per tentare di salvare la faccia - da un sussidio assai minore e applicabile a fasce di povertà sempre più ristrette, al no al salario (che lo renda almeno dignitoso)  minimo con l'appoggio di componenti sindacali pur minoritarie sempre più ancillari; da aumenti da “elemosina” per salari e pensioni (anche sotto forma di agevolazioni fiscali e nonostante l'erosione inflattiva) alla timida tassazione/obolo volontario degli extra profitti per Banche e Compagnie Assicurative (in sostanza un ipocrita resa alle ragioni di un solo presunto “libero mercato” con nemmeno la garanzia che i suoi effetti non siano scaricati sui clienti); da esigue risorse stanziate per la Sanità ( purtroppo in parte praticate anche da governi di altri colori) che di fatto precludono il ricorso alle cure a sempre più ampie categorie di meno abbienti, ai pluricondoni fiscali mascherati da “fisco amico” e via di seguito …

Tutto ciò oggettivamente misurabile non solo coi recenti indicatori Istat che fotografano nel 2024 la povertà nel nostro Paese per circa 14,4 milioni di cittadini (5,7 in povertà assoluta + 8,7 in povertà relativa) e quindi addirittura in una pur piccola crescita rispetto all'anno precedente. Il tutto reso particolarmente stridente confrontandolo con il considerevole aumento medio dei profitti delle maggiori realtà economiche.

Si registra quindi un oggettivo aumento delle disparità delle condizioni di vita dei cittadini, l'esatto contrario delle più volte dichiarate intenzioni del Governo.

Il tutto condito da una sottile quanto strumentale azione mediatica di auto accreditamento di una solo presunta ritrovata credibilità in campo internazionale. Una strategia di pura immagine a base di spread (guarda caso “falsata” dal confronto con l'inusuale andamento critico dell'economia tedesca), agenzie di rating (di fatto in mano alle maggiori forze d'investimento planetarie che con le loro poco disinteressate graduatorie speculano sulle oscillazioni del Mercato Finanziario, come dire che controllore e controllato coincidono, sich!), e quant'altro concorre a mantenere lo status quo  (a partire dalla “truffa del Debito” e relativi “compiti a casa” peraltro di fatto quasi sempre assecondati anche da Governi di altri colori) nel quadro di un'economia orientata  a vantaggio dei più forti. Anche qui l'esatto contrario di ciò che si prometteva non solo in campagna elettorale.

Per non parlare di una politica estera supinamente e strumentalmente ancillare agli Usa, che nel frattempo hanno assunto il volto di uno sconsiderato Trump (per non dire peggio) caratterizzandosi con un ruolo di vera e propria Pre-Potenza planetaria. Come, a fasi alterne e un po' contraddittorie, una politica estera in appoggio o contrasto ad una sempre meno influente Europa pericolosamente oggi orientata al riarmo con relative ingentissime finalizzazioni sottratte a quella che dovrebbe costitutivamente essere la sua più qualificante ispirazione e cioè quella sociale.

A fronte di tutto questo occorrerebbe continuare a svolgere un'azione in particolare dal basso che aiuti la Cittadinanza anche a non farsi irretire dalle movenze di una leader che gioca tutto sull'immagine, di fatto ignorando la sostanza dei problemi che registrano sempre più, un aumento delle disuguaglianze.

Anche il meno istruito capirà bene che se i soldi si fermano sempre più in poche e particolari “mani”  (e stiamo attenti a non farci trascinare in una fuorviante lotta tra ultimi e penultimi o in logiche che strumentalmente “soffiano” su differenze di vario tipo  come ad esempio quella della solo presunta “invasione dal mare”) non basteranno più anche due stipendi “bassi” per garantire una vita dignitosa. Come del resto è valso, a scalare nel corso degli anni ai fini di una sussistenza minima, prima con un monoreddito familiare e poi gradualmente con un reddito e mezzo ( il mezzo come un part-time).

A puro titolo di esempio, tra i tanti valutabili, di ben possibile inversione di tendenza mediante una effettiva azione sociale ri-equilibratrice e quindi di una maggior Giustizia Sociale è quella qui ipotizzata da Landini ( e non si abbocchi al solito strumentale refrain del “non mettere le mani in tasca agli Italiani” perché ci sono Italiani con ben diverse risorse e soprattutto una preziosissima Costituzione che più che giustamente prescrive una  progressiva fiscalità che nei fatti oggi viene beffardamente elusa ): https://www.corriere.it/economia/tasse/25_ottobre_08/patrimoniale-landini-rilancia-la-tassa-per-i-ricchi-dai-2-milioni-in-su-l-1-di-contributo-straordinario-vale-26-miliardi-50f0826e-4d51-4290-86d5-df6ec06fbxlk.shtml

Una ritrovata e continuata partecipazione attiva dei Cittadini e dei Popoli in nome di un Umanesimo senza confini, così ben concretizzato ad esempio in favore della gravissima situazione medio orientale (ma anche Ucraina come per altre situazioni critiche), può essere il primo volano del più che auspicabile cambiamento.
Germano Bosisio
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