Monticello: Villa Greppi ospita ''La passione per il delitto'', rassegna di narrativa poliziesca

Un delitto, un detective, un mistero da risolvere. Non si tratta soltanto degli elementi che caratterizzano un romanzo giallo, ma dell’atmosfera che, nella giornata di domenica 19 ottobre, si è respirata a Villa Greppi di Monticello dove si è tenuta la ventiquattresima edizione del festival di narrativa poliziesca ''La passione per il delitto''.
La manifestazione, nata nel 2002 da un'idea di Paola Pioppi, si è concretizzata grazie alla collaborazione con l'omonima associazion e con il Consorzio Brianteo Villa Greppi, due realtà che hanno molto a cuore l’ambito letterario.
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Alcune immagini della rassegna letteraria in scena a Villa Greppi

Il ricco ciclo di incontri organizzato per la giornata è stato aperto dall’intervento di Lucia Urbano, presidente del Consorzio: ''Sono davvero molto felice che il pubblico per questa iniziativa sia sempre più numeroso, è una vera gioia vedere tanta affluenza. Ringrazio tutti voi che siete presenti, tutti coloro che si sono impegnati nell’organizzazione, ma soprattutto voglio dire grazie a Paola che rappresenta la vera anima del festival. Si tratta di uno dei molteplici eventi culturali che il Consorzio si impegna a pianificare, toccando ambiti diversi come la poesia, la storia e i concerti che, tra l’altro, sono in programma in questi mesi''.
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Al microfono Lucia Urbano, presidente del Consorzio Brianteo Villa Greppi

''Agli inizi degli anni duemila si è sviluppato un grande interesse intorno alla narrativa di genere poliziesco, una situazione embrionale che successivamente è esplosa in una vera propria passione per il delitto, evidente per esempio nei talk show e dall’invito di criminologi in televisione. La prima edizione proposta nel 2002 ha coperto tre domeniche e ha ottenuto un enorme successo, tanto che per molti anni l’iniziativa si è svolta per quindici giorni consecutivi e in presenza di settanta o ottanta autori di diversa provenienza. Ora un ritmo del genere non è più sostenibile, ma il genere giallo e noir ha mantenuto una grande sensibilità e ancora oggi vanta nomi di vasta fama'' ha raccontato Paola Pioppi, curatrice del festival.
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Alle 11.30 a inaugurare l’edizione di quest’anno è stato un dialogo a tre voci moderato da Loretta Molinari, che ha visto come protagonisti Emilio Martini (pseudonimo delle sorelle milanesi Elena e Michela Martignoni) con il romanzo ''La numero 1'', edito dal Corbaccio, Ilaria Riboldi con ''La coscienza del rospo'', pubblicato da Golem, e Rosa Teruzzi con l’opera ''La giostra delle spie'', seguita dalla Sonzogno. Un confronto tra testi che hanno collocato al centro della trama una figura femminile e che hanno saputo trattare con ironia e forza il tema della fiducia e del mistero.
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Alle 12.30 Elisabetta Bucciarelli ha condotto l’intervento di tre autori di grande talento e notorietà: Paola Barbato ha raccontato ''La torre d’avorio'', edita da Neri Pozza; Valerio Varesi ha presentato ''Lago santo. Un’indagine del commissario Soneri'', stampato dalla Mondadori, casa editrice con cui ha stretto negli anni una fitta collaborazione; Domenico Wanderlingh, ospite molto conosciuto al festival, ha promosso ''L’ultima estate a Villa Domus'', pubblicato da Guanda.
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A seguito di un momento di convivialità, alle 14.30 sono saliti sul palco Antonio Boggio, autore di ''Assassinio all’isola di San Pietro'' per la Mondadori, Daniele Bresciani con il romanzo ''La lince sa aspettare'', edito da Bompiani, e Gian Andrea Cerone, creatore di ''La curva dell’oblio'', pubblicato da Guanda. L’incontro, moderato dalla giornalista Nicoletta Sipos, ha toccato temi d’attualità e ha tenuto gli spettatori con il fiato sospeso.
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Alle 15.30 lo scrittore Mauro Cereda ha moderato il dialogo tra Massimo Gardella, con ''Luci nel bosco'' della casa editrice Tre60, Umberto Montin, autore di ''Bruma serenissima'' della Mursia e Marina Visentin con ''A mani nude'' edito da Laurana; alle 16.30 è seguita la conversazione guidata da Marco Proserpio tra Federico Anelli, scrittore di ''Falso indaco'' della Todaro, il duo De Bellis & Fiorilli con l’opera ''Dove si mangia la nebbia'' della Piemme e Gianluca Morassi con ''Il killer con la balestra'' della Bolis.
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Alle 17.30 è avvenuto l’ultimo confronto letterario dalla sfumatura giudiziaria, gestito direttamente da Paola Pioppi. Infatti il romanzo edito dalla Mondadori ''L’inganno di Magritte'' vede come autori Alessandro Perissinotto, docente universitario, e Piero d’Ettorre, avvocato penalista, e pone al centro della trama un caso giudiziario complesso e attuale, in grado di lasciare i lettori sul filo del rasoio.
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Al centro Paola Pioppi

Molto interessante l’inserimento - durante la presentazione - di un dialogo teatrale a due voci, scritto e interpretato direttamente dai due autori, una novità che ha garantito un coinvolgimento emotivo al pubblico.
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''Molti autori qui presenti oggi sono nomi consolidati, altri invece rappresentano nuove proposte – ha concluso Paola Pioppi – A tal proposito è molto importante il lavoro in sinergia con le case editrici e in particolar modo con il loro ufficio stampa, si tratta di una collaborazione basilare per il festival. Gli scrittori che presenziano a questa iniziativa possiedono il dato di realtà come partenza per tutti i loro testi e la ricerca di concretezza e di veridicità sarà sempre insita in questa narrativa di genere''.
C.Fu.
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