Casatenovo, guardia medica rapinata: rito abbreviato per il 34enne ora 'ai domiciliari'
In estate era stato prelevato dalla sua abitazione e tradotto a San Vittore, dove è rimasto sino ad un paio di settimane fa. Una richiesta di misura cautelare – quella della detenzione in carcere - che era stata chiesta e ottenuta dalla Procura di Lecco a circa un mese di distanza dall'episodio che lo aveva coinvolto: una rapina impropria alla postazione della Guardia Medica di Casatenovo, nella sede ASST di Via Monteregio.
In quell'occasione il giovane classe 1991 aveva strappato con la forza due prescrizioni e un timbro medico alla dottoressa di turno; al tentativo di quest'ultima di fermarlo l'avrebbe infine colpita, guadagnandosi così la fuga.
Stamani l'uomo – oggi agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico – è comparso dinnanzi al giudice Salvatore Catalano. Il suo difensore, l'avvocato Francesca Cascione del Foro di Monza, ha chiesto l'ammissione al rito abbreviato, condizionato però all'escussione di un proprio consulente: un medico specialista che ben conosce la patologia neurologica di cui è affetto il proprio assistito e che, a detta del legale, potrebbe aver condizionato la condotta messa in atto quella domenica mattina a Casatenovo, ai danni della dottoressa ''aggredita''.
Una questione complessa che la toga monzese ha esposto stamani in aula, alla presenza del sostituto procuratore Chiara Stoppioni (intervenuta in sostituzione del collega Pasquale Esposito, titolare del fascicolo); se il PM ha rigettato la richiesta avanzata dalla difesa, diversa è stata la posizione del giudice Catalano che dopo essersi ritirato in camera di consiglio, ha ritenuto fondata l'opportunità di escutere il medico, che il prossimo 11 novembre potrà essere sentito in contraddittorio alla presenza di un consulente che la Procura dovesse scegliere di nominare.
Un passaggio ritenuto dunque fondamentale per accertare l'eventuale compromissione della capacità di intendere e di volere dell’uomo al momento dei fatti, avvenuti il 4 maggio scorso e rispetto ai quali le parti hanno fornito versioni non totalmente coincidenti.
Una volta risaliti alla sua identità, nei giorni successivi all’aggressione i carabinieri avevano tentato più volte di convocarlo per l’interrogatorio preliminare (novità giuridica introdotta di recente nell'ambito della riforma Nordio in materia di misure cautelari) senza però riuscire a rintracciarlo. Qualche settimana più tardi era così scattato l'arresto, con la traduzione del 34enne - oggi residente nel vimercatese, all'epoca domiciliato in provincia di Lecco - a San Vittore, dove è rimasto sino all'inizio di ottobre.
In quell'occasione il giovane classe 1991 aveva strappato con la forza due prescrizioni e un timbro medico alla dottoressa di turno; al tentativo di quest'ultima di fermarlo l'avrebbe infine colpita, guadagnandosi così la fuga.

Una questione complessa che la toga monzese ha esposto stamani in aula, alla presenza del sostituto procuratore Chiara Stoppioni (intervenuta in sostituzione del collega Pasquale Esposito, titolare del fascicolo); se il PM ha rigettato la richiesta avanzata dalla difesa, diversa è stata la posizione del giudice Catalano che dopo essersi ritirato in camera di consiglio, ha ritenuto fondata l'opportunità di escutere il medico, che il prossimo 11 novembre potrà essere sentito in contraddittorio alla presenza di un consulente che la Procura dovesse scegliere di nominare.
Un passaggio ritenuto dunque fondamentale per accertare l'eventuale compromissione della capacità di intendere e di volere dell’uomo al momento dei fatti, avvenuti il 4 maggio scorso e rispetto ai quali le parti hanno fornito versioni non totalmente coincidenti.
Una volta risaliti alla sua identità, nei giorni successivi all’aggressione i carabinieri avevano tentato più volte di convocarlo per l’interrogatorio preliminare (novità giuridica introdotta di recente nell'ambito della riforma Nordio in materia di misure cautelari) senza però riuscire a rintracciarlo. Qualche settimana più tardi era così scattato l'arresto, con la traduzione del 34enne - oggi residente nel vimercatese, all'epoca domiciliato in provincia di Lecco - a San Vittore, dove è rimasto sino all'inizio di ottobre.
G.C.