Casatenovo: messa solenne in memoria di Graziella Fumagalli nel 30° della scomparsa

Anche la comunità pastorale di Casatenovo ha ricordato Graziella Fumagalli nel trentesimo anniversario della sua scomparsa. Ieri mattina alle ore 11, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio, è stata infatti celebrata una messa solenne in memoria del medico missionario. La liturgia ha fornito lo spunto per ricordare una figura che ha lasciato il segno nella comunità: schiva e riservata, Graziella ha saputo rendere la propria vita un dono prezioso per gli altri.
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Nove sacerdoti - originari del paese, attualmente in servizio presso la comunità pastorale, o ancora legati alla figura della missionaria -  hanno partecipato alla celebrazione eucaristica: il parroco don Massimo Santambrogio ha subito preso la parola ricordando ai presenti come la santa messa possa essere probabilmente uno dei modi attraverso i quali Graziella avrebbe voluto essere ricordata.
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''Durante la messa riportiamo tutto a Dio, ogni gesto e ogni impegno lo rimettiamo a Lui. Oggi sentiamo Graziella qui con noi a rendere grazie nel suo impegno a servizio degli ultimi" ha detto don Massimo.
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L’omelia è stata invece tenuta da don Maurizio Zago - responsabile diocesano dell’Ufficio missionario - che ha esaudito con una frase lapidaria: ''Graziella Fumagalli mi è caduta addosso''. Quasi inconsapevole dell’esistenza della casatese, il sacerdote si è avvicinato a questa figura anche attraverso la biografia redatta da Paolo Brivio, dal titolo ''Ho nascosto il mio volto''.
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''Per me era solo un nome, un vago ricordo degli anni Novanta, ma non sapevo nulla di più preciso. Ho letto il suo libro, ho ricevuto un colpo. Vorrei raccontarvi il modo in cui ho incrociato la figura di Graziella, penso che per tanti di noi sia stato così: un dono di Dio suscitato in modo apparentemente casuale, in modo nascosto. È un mistero il perché Dio riservi qualcuno, rispetto a qualcun altro, come accade nelle Scritture''.
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''Non sappiamo - ha aggiunto - perché gli apostoli vennero scelti, non sappiamo chi e perché. Questo è il primo tratto che vorrei condividere con voi di Graziella. La ricerca continua di un’ intuizione avuta da ragazza che ha segnato la sua vita, ha portato una ragazza di Casatenovo a cercare per trent'anni la propria vocazione, per approfondire e metterla a frutto. Dio lancia dei segni, chiede a qualcuno qualcosa. E, con la sua vita, Graziella ha risposto''.
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Il sacerdote ha fatto poi riferimento alle letture del giorno e alla missione di ogni cristiano: diffondere il Vangelo, fare tutti discepoli di Cristo.
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''L’opera destinata a Graziella è stata di annunciare il Vangelo attraverso la propria vita. Graziella ha annunciato il Vangelo, anche se in Somalia forse non ha mai parlato di Gesù. Ne ha parlato con la vita, e quando il Vangelo viene annunciato può provocare delle reazioni. Lo ha annunciato nella sua professione, dal modo in cui l'ha vissuto, anche come l'ambasciatore Luca Attanasio. La loro vita parla del Vangelo. Nella quotidianità e professionalità della vita ha parlato del Vangelo, non ha mai ceduto a compromessi, a pressioni, ad alleanze, per amore della verità'' ha proseguito don Zago.
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Infine, l’omelia si è conclusa con un invito a ricordare Graziella non come una "prescelta" dal Signore, ma a osservare come la ricerca ininterrotta del proprio luogo nel mondo dove realizzare il desiderio che Dio ha espresso per ogni cristiano nel giorno del battesimo possa condurre lontano e generare bene.
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''Non lasciamo cadere per terra Graziella dicendo "che brava", mettendo una distanza tra noi e lei, ma prendiamola come ispirazione, per annunciare il Vangelo. Forse, potrebbe nascere nel nostro cuore un altro pensiero: "lei è stata riservata", ma il Vangelo dice che con il battesimo Dio ci ha scelto, dio ci ha guardato, ha fatto a noi il dono della grazia, siamo stati eletti il giorno che siamo stati battezzati. E, come Graziella, che ha impiegato molti anni per capire dove e come stabilirsi nel mondo, quando troverete il vostro luogo potrete dire con la vostra vita: io sono stato scelto dal signore nel giorno del battesimo per annunciare la sua parola''.
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Don Massimo ha concluso la celebrazione annunciando ai fedeli le indagini preliminari in corso per valutare le se le azioni di Graziella possano renderla beata, in un prossimo futuro. 
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Al termine della messa - alla quale hanno preso parte anche gli amministratori comunali - i fedeli si sono poi riuniti in oratorio per un rinfresco, per condividere un momento collettivo di ricordo e di solidarietà nei confronti di una concittadina che ha saputo donare la sua vita al prossimo, fino al sacrificio estremo.
L.F.
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