Casatenovo, mucca ancora in fuga: l'appello di LEIDAA
Prosegue la fuga della mucca Minerva – così ribattezzata da Michela Vittoria Brambilla – fuggita da un impianto di macellazione di Correzzana ormai parecchi giorni fa e segnalata a più riprese alle autorità (ATS e forze dell'ordine) in Valle della Nava, fra Casatenovo e Missaglia.
Secondo quanto riferisce la parlamentare nonché presidente di LEIDAA, che l'ha riscattata lo scorso venerdì, l'ultimo avvistamento risalirebbe tra sabato sera e ieri mattina nel territorio casatese.
''Minerva non guarda la tv e non legge i giornali, altrimenti si consegnerebbe a chi la sta cercando. In realtà è terrorizzata e disorientata, ha trascorso la vita in una stalla, non è abituata agli spazi aperti e ha ottime ragioni per temere gli esseri umani'' fa sapere la Brambilla, intenzionata ad assegnarle nel CRAS Stella del Nord di LEIDAA ''un bel prato da dividere con altre amiche della stessa specie''.
''Ora - spiega l’on. Brambilla - è importante metterla in sicurezza prima possibile. Se qualcuno l’ha vista (adulta, agile, manto marrone) ci segnali subito la sua posizione (al n. tel 0341/1910881 o alla mail segreteria@leidaa.it) così potremo collaborare alla cattura assicurandoci che non corra alcun pericolo. Minerva oggi è il simbolo della lotta contro la barbarie degli allevamenti intensivi, da cui proviene la maggior parte dei circa 2,7 milioni di bovini macellati ogni anno in Italia''.
Un gesto, quello dell'associazione presieduta da Michela Vittoria Brambilla che non è piaciuto a tutti; Rete dei Santuari di Aninali Liberi non ha nascosto la propria perplessità per l'avvenuto acquisto del bovino da parte di LEIDAA.
''Giovedì 23 ottobre, ATS ha contattato Vita da Cani e la Rete dei Santuari di Animali Liberi, comunicando la volontà di affidare la mucca, una volta recuperata, a uno dei santuari della Rete. Venerdì la Rete ha espresso piena disponibilità a collaborare, anche nell’eventuale cattura, affinché avvenisse nel modo più etico e rispettoso possibile. Ci siamo messe in contatto con l’allevatore e con il proprietario intermedio per garantire alla mucca un’accoglienza sicura e dignitosa, senza alcuna transazione economica. Purtroppo, nella stessa giornata, siamo state informate che la mucca è stata acquistata da un’altra associazione'' si legge nella nota diffusa dal sodalizio, che insieme ad ENPA Merate ha avviato una raccolta firme per preservare la mucca dall'abbattimento che ha raccolto in meno di una settimana oltre 30mila firme. ''Un gesto per noi gravissimo, perché significa che la sua vita è stata ancora una volta mercificata, trasformata in oggetto di scambio, alimentando il sistema stesso da cui aveva tentato di fuggire. Pagare per ''liberare'' un animale significa infatti rafforzare la catena dello sfruttamento, non spezzarla. Siamo naturalmente felici che per lei la storia possa concludersi senza la morte, ma continueremo a vigilare affinché venga recuperata eticamente e affidata a un luogo davvero idoneo, dove possa vivere libera e non finire nuovamente in mani che trarranno profitto dal suo corpo o dalla sua storia''.
Secondo quanto riferisce la parlamentare nonché presidente di LEIDAA, che l'ha riscattata lo scorso venerdì, l'ultimo avvistamento risalirebbe tra sabato sera e ieri mattina nel territorio casatese.
''Minerva non guarda la tv e non legge i giornali, altrimenti si consegnerebbe a chi la sta cercando. In realtà è terrorizzata e disorientata, ha trascorso la vita in una stalla, non è abituata agli spazi aperti e ha ottime ragioni per temere gli esseri umani'' fa sapere la Brambilla, intenzionata ad assegnarle nel CRAS Stella del Nord di LEIDAA ''un bel prato da dividere con altre amiche della stessa specie''.
''Ora - spiega l’on. Brambilla - è importante metterla in sicurezza prima possibile. Se qualcuno l’ha vista (adulta, agile, manto marrone) ci segnali subito la sua posizione (al n. tel 0341/1910881 o alla mail segreteria@leidaa.it) così potremo collaborare alla cattura assicurandoci che non corra alcun pericolo. Minerva oggi è il simbolo della lotta contro la barbarie degli allevamenti intensivi, da cui proviene la maggior parte dei circa 2,7 milioni di bovini macellati ogni anno in Italia''.

''Giovedì 23 ottobre, ATS ha contattato Vita da Cani e la Rete dei Santuari di Animali Liberi, comunicando la volontà di affidare la mucca, una volta recuperata, a uno dei santuari della Rete. Venerdì la Rete ha espresso piena disponibilità a collaborare, anche nell’eventuale cattura, affinché avvenisse nel modo più etico e rispettoso possibile. Ci siamo messe in contatto con l’allevatore e con il proprietario intermedio per garantire alla mucca un’accoglienza sicura e dignitosa, senza alcuna transazione economica. Purtroppo, nella stessa giornata, siamo state informate che la mucca è stata acquistata da un’altra associazione'' si legge nella nota diffusa dal sodalizio, che insieme ad ENPA Merate ha avviato una raccolta firme per preservare la mucca dall'abbattimento che ha raccolto in meno di una settimana oltre 30mila firme. ''Un gesto per noi gravissimo, perché significa che la sua vita è stata ancora una volta mercificata, trasformata in oggetto di scambio, alimentando il sistema stesso da cui aveva tentato di fuggire. Pagare per ''liberare'' un animale significa infatti rafforzare la catena dello sfruttamento, non spezzarla. Siamo naturalmente felici che per lei la storia possa concludersi senza la morte, ma continueremo a vigilare affinché venga recuperata eticamente e affidata a un luogo davvero idoneo, dove possa vivere libera e non finire nuovamente in mani che trarranno profitto dal suo corpo o dalla sua storia''.














