Nibionno celebra la festa patronale e il 60° di don Bruno Seveso
Due parrocchie: una comunità. Ieri, 26 ottobre, Nibionno ha vissuto una giornata di quelle che restano nel cuore, unita nel segno della fede. Le due parrocchie di Tabiago e Cibrone hanno vissuto una domenica speciale, fatta di volti, abbracci, ricorrenze e gratitudine.

A Tabiago la celebrazione dei Santi Patroni Simone e Giuda ha assunto un significato speciale: oltre agli anniversari di matrimonio, la comunità ha reso omaggio ai sessant’anni di sacerdozio di don Bruno Seveso, ''un traguardo che commuove e ispira''. Dopo la messa, un pranzo comunitario preparato con affetto dai volontari ha riempito l’oratorio di voci e di allegria.
A Cibrone, nello stesso spirito di riconoscenza, don Mario ha voluto ringraziare personalmente tutti coloro che, con discrezione e dedizione, animano la vita parrocchiale in modi diversi: dalla cantoria all’organizzazione della sagra, dalle pulizie della chiesa a ogni piccolo gesto di volontariato.
Con un gesto semplice ma carico di significato, ha donato una rosa a ciascuna delle donne che lo affiancano con passione e generosità. Anche qui, un pranzo conviviale ha coronato la giornata, espressione concreta dell’affetto reciproco tra il parroco e la sua gente.
''Due parroci straordinari, due comunità vive, una sola emozione: quella di sentirsi parte di qualcosa di bello, autentico, nostro. Da parte mia, un grazie sincero alle parrocchie di Tabiago e Cibrone: con il loro impegno, la loro accoglienza e la loro capacità di creare legami, rendono grande un’unica comunità nibionnese. Come sindaco sono davvero orgogliosa di rappresentare una realtà così viva, generosa e capace di emozionare. È un onore poter camminare ogni giorno insieme a tutti voi'' ha dichiarato Laura Di Terlizzi.

A Tabiago la celebrazione dei Santi Patroni Simone e Giuda ha assunto un significato speciale: oltre agli anniversari di matrimonio, la comunità ha reso omaggio ai sessant’anni di sacerdozio di don Bruno Seveso, ''un traguardo che commuove e ispira''. Dopo la messa, un pranzo comunitario preparato con affetto dai volontari ha riempito l’oratorio di voci e di allegria.

















