Casatenovo: a Spazio Bizzarro si leva un canto per la Palestina

''Sheel sheel ya ajmal sheel…''. Sotto tendone di circo di Spazio Bizzarro, tra gli alberi del Parco Vivo di Casatenovo, le voci del coro femminile Wildflowers e le note della Lele Orchestra si uniscono per intonare un canto arabo diventato simbolo di solidarietà e vicinanza alla popolazione palestinese.
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Alcune immagini delle prove e poi dell'esibizione del coro Wildflowers e della Lele Orchestra

Il video, divenuto virale, del maestro Ahmed Muin Abu Mansha che intona questo canto insieme ai suoi allievi palestinesi, in un rifugio, sulla nota del costante e opprimente ronzio dei droni che volano imperterriti giorno e notte su Gaza, ha scatenato un’ondata di solidarietà che si è rapidamente diffusa tra musicisti, cori, artisti in tutto il mondo.
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Infatti, ognuno di essi ha fatto del proprio meglio per imparare qualche parola di arabo, le note e la melodia di un altro luogo, per potervi appartenere e rivendicare giustizia, per comunicare vicinanza e solidarietà attraverso la condivisione di un atto di bellezza salvifico.
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Sui social, molti profili hanno pubblicato una propria versione di questo canto, come partecipanti attivi delle lezioni di musica quotidiane che il maestro AHmed Muin tiene a Gaza con il suo Gaza Birds Singing, un coro composto da bambini, ragazzi e adulti che cercano di salvare uno spazio, metaforico e fondamentale, dalla distruzione sistematica che viene costantemente operata su Gaza.
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Il coro Wildflowers, diretto da Cecilia Fumanelli, da diversi anni intona polifonie di terre vicine e lontane, nel tentativo di portare alla luce canti tradizionali, antichi e portatori di significati provenienti dai diversi angoli del mondo.
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Il canto ''Sheel sheel ya ajmal sheel'' viene cantato dalle coriste, accompagnato e arrangiato insieme ai musicisti della Lele Orchestra, l'orchestra popolare di ukulele di Milano, composto principalmente da ukulele, banjole, mandolini, chitarre, bassolele e percussioni.
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Alla ricerca dell’intonazione perfetta, domenica 26 ottobre, gran parte del pomeriggio è stato dedicato alle prove e alle riprese per un video che verrà pubblicato sui social di entrambi i gruppi e online.
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Il tutto ''per far sentire non solo la propria voce, ma anche per sfruttare la propria posizione per cantare e suonare, per salvare e dedicare qualche momento di bellezza, per chi intona le note sul ronzio dei droni, circondato da macerie, compromesso inevitabilmente dall’indifferenza e dall’immobilità del resto del mondo''.
L.F.
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