Oggiono: Bachelet in Belgio per un'esperienza Erasmus

Un’esperienza europea a tutto tondo, anzi, a 720 gradi, se fosse possibile misurarne l’intensità: così si può definire la mobilità Erasmus+ vissuta da 21 studenti delle classi terze e quarte dell’IIS Vittorio Bachelet di Oggiono, che dal 18 al 25 ottobre hanno avuto l’opportunità di confrontarsi, in Belgio, con una scuola spagnola come partner. L’iniziativa, promossa dalla commissione Erasmus+ dell’istituto, ha sfruttato una delle possibilità offerte dall’Unione Europea: dare ai ragazzi la possibilità di approfondire la conoscenza delle istituzioni europee attraverso un percorso condiviso con un’altra scuola comunitaria.
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Al Parlamento europeo

Il progetto ha visto come partner l’Istituto Jaume Mimó di Cerdanyola del Vallès, vicino a Barcellona e si è sviluppato con l’obiettivo di rafforzare competenze di cittadinanza europea, internazionalizzazione e potenziamento linguistico.
La settimana è stata fitta di attività. Gli studenti hanno visitato sedi emblematiche dell’Unione Europea come il Parlamento, hanno partecipato a workshop volti ad affinare la propria sensibilità democratica e hanno incontrato rappresentanti italiani delle istituzioni comunitarie, a cui gli stessi hanno potuto rivolgere domande inerenti questioni e problematiche di loro interesse.
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Italiani e spagnoli a Bruxelles

Particolarmente significativo è stato il role play condotto al Parlamentarium, in cui gli studenti hanno impersonato membri del Parlamento europeo appartenenti a diversi gruppi politici, con il difficile compito di giungere ad una mediazione per una proposta di legge comune.
L’incontro con due membri della rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Unione Europea, le dottoresse Rossella Spera e Serena Angioli, ha permesso agli alunni di porre loro domande su temi di grande attualità, come l’europeizzazione dei curricoli scolastici italiani e l’incentivazione dello sport nelle scuole, generando un dibattito interessante e costruttivo.
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Studenti italiani nel centro città

Non sono mancati momenti culturali e turistici: la visita al museo Magritte, all’Atomium e alle affascinanti città di Gand e Bruges hanno arricchito il viaggio, così come l’inatteso incontro con la visita ufficiale del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, al Monumento del Milite Ignoto a Bruxelles, che ha suscitato entusiasmo e commozione tra gli studenti e le docenti accompagnatrici, le professoresse Cinzia Romano e Lucia Recalcati.
“Con gli studenti e le docenti spagnole si è creato un clima di collaborazione e complicità, favorito dalle numerose attività comuni di workshop e di rielaborazione delle esperienze vissute, in uno scambio di idee, impressioni, opinioni che si è svolto spontaneamente in inglese, spagnolo, italiano, con la dimostrazione, un volta di più, che la lingua non può costituire un ostacolo se esiste la volontà di conoscere e comunicare” hanno spiegato le accompagnatrici.
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Insegnanti italiane e spagnole

Al termine della mobilità, i ragazzi hanno fatto ritorno in Italia con una nuova consapevolezza: “la democrazia significa partecipazione attiva, attenzione per l’altro e disponibilità alla mediazione”. Hanno compreso che “ci si può spendere per una società più democratica già agendo dal basso, nelle nostre scuole, nelle nostre comunità, attraverso una rete di organizzazioni presenti sul territorio e per lo più ignorate”.
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Attività di workshop

L’esperienza ha inoltre offerto importanti spunti orientativi, che hanno mostrato l'esistenza di una gamma di professioni, opportunità formative e di volontariato verso le quali gli alunni si sono dimostrati interessati e curiosi.
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Alunni italiani all’Atomium

“Da sfondo a tutto ciò ha fatto la magia della Bruxelles di oggi, una città cosmopolita, incrocio di popoli e culture, esempio di apertura alla multiculturalità e al rispetto dell'alterità, che ci auguriamo non perda mai questa identità” hanno concluso le referenti di progetto.
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Attività di w6

Quella vissuta dai ragazzi dell’IIS Bachelet non è stata solo una settimana di viaggi e visite, ma un vero e proprio percorso di crescita personale e culturale: nuove amicizie, scambi di idee, confronto con istituzioni europee e immersione in realtà diverse hanno permesso di rafforzare competenze, curiosità e senso di cittadinanza attiva. 
M.Mau.
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