Bulciago: incontro sul Testo di Joseph Roth
Nella quiete della chiesa di Bulciago, lunedì 27 ottobre, si è aperta la nuova edizione della rassegna letteraria “Dio creò l’uomo perché gli piacciono le storie”, promossa dalla comunità pastorale Maria Regina degli Apostoli di Barzago, Bulciago e Bevera. Un appuntamento che, per il secondo anno, vuole intrecciare letteratura e spiritualità.

La prima tappa di questo nuovo cammino è stata dedicata alla rilettura cristiana di “Giobbe. Romanzo di un uomo semplice” di Joseph Roth, capolavoro del Novecento che affronta il mistero del dolore e della fede con una scrittura intensa, quasi liturgica. A guidare la serata sono stati Anna Rita e don Giovanni, che hanno condotto il pubblico tra le pagine e i silenzi del romanzo, cercando di farne emergere la potenza spirituale.
“Giobbe, romanzo di un uomo semplice, è un testo avvolgente con la forza della prosa di Joseph Roth” ha sottolineato Anna Rita, ricordando come alcune pagine del libro si dispongano “con l’incanto di un mantra da ripetere, cullando il lettore al sospiro del vento”.
Attraverso queste vite segnate dal limite e dalla perdita, Roth racconta il mistero del dolore umano, un dolore, come è stato ricordato durante la serata, “circolare, che ritorna su sé stesso fino a far smarrire la sua origine”. Un dolore che, nel suo ripetersi, diventa quasi sostanza del vivere, terreno di prova per chi cerca un senso, o per chi osa ancora sperare.

Le parole del romanzo si sono intrecciate con le immagini e la musica: “L’Urlo” di Munch, accompagnato da The Sound of Silence, ha reso tangibile quella disperazione che si fa grido contro il silenzio di Dio. È nel momento della ribellione, della maledizione e dello smarrimento, che l’uomo tocca il punto più profondo della propria fede. “Lì, dove la trama della vita si aggroviglia fino quasi a spezzarsi - ha proseguito Anna Rita - accade un’epifania. Una grazia che arriva senza essere meritata, come il dolore stesso. Per chi crede, è fede. Per chi non crede, fiducia”.
La rassegna, che si propone di leggere grandi opere della letteratura universale attraverso uno sguardo cristiano, proseguirà con cadenza bimestrale, continuando il percorso tra storie che parlano al cuore e interrogano la fede.

La prima tappa di questo nuovo cammino è stata dedicata alla rilettura cristiana di “Giobbe. Romanzo di un uomo semplice” di Joseph Roth, capolavoro del Novecento che affronta il mistero del dolore e della fede con una scrittura intensa, quasi liturgica. A guidare la serata sono stati Anna Rita e don Giovanni, che hanno condotto il pubblico tra le pagine e i silenzi del romanzo, cercando di farne emergere la potenza spirituale.
“Giobbe, romanzo di un uomo semplice, è un testo avvolgente con la forza della prosa di Joseph Roth” ha sottolineato Anna Rita, ricordando come alcune pagine del libro si dispongano “con l’incanto di un mantra da ripetere, cullando il lettore al sospiro del vento”.
Attraverso queste vite segnate dal limite e dalla perdita, Roth racconta il mistero del dolore umano, un dolore, come è stato ricordato durante la serata, “circolare, che ritorna su sé stesso fino a far smarrire la sua origine”. Un dolore che, nel suo ripetersi, diventa quasi sostanza del vivere, terreno di prova per chi cerca un senso, o per chi osa ancora sperare.

Le parole del romanzo si sono intrecciate con le immagini e la musica: “L’Urlo” di Munch, accompagnato da The Sound of Silence, ha reso tangibile quella disperazione che si fa grido contro il silenzio di Dio. È nel momento della ribellione, della maledizione e dello smarrimento, che l’uomo tocca il punto più profondo della propria fede. “Lì, dove la trama della vita si aggroviglia fino quasi a spezzarsi - ha proseguito Anna Rita - accade un’epifania. Una grazia che arriva senza essere meritata, come il dolore stesso. Per chi crede, è fede. Per chi non crede, fiducia”.
La rassegna, che si propone di leggere grandi opere della letteratura universale attraverso uno sguardo cristiano, proseguirà con cadenza bimestrale, continuando il percorso tra storie che parlano al cuore e interrogano la fede.














