Garbagnate e Molteno insieme per il IV novembre

“Per trovare la vera gioia è molto importante aiutare l’altro senza abbandonarlo al suo dolore e alla sofferenza, seguendo i valori che hanno permesso a ciascuno di noi di crescere correttamente e pronti a sacrificarsi per il prossimo. I giovani che si sono immolati per garantire al nostro popolo la libertà hanno fatto proprio questo, hanno posto gli altri e il bene della patria prima della loro stessa vita e la costruzione di monumenti serve, oltre che a ricordarci l’orrore della guerra, a onorare il loro sacrificio.” Con queste parole don Giandomenico Colombo, durante la santa messa delle 10.00 di domenica 2 novembre presso la chiesa S. Bernardo di Garbagnate Monastero, ha aperto la commemorazione del 4 novembre, festa dell’Unità nazionale e della Forze Armate.
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Tantissime le autorità presenti alla celebrazione tra cui il sindaco di Garbagnate Mauro Colombo, il sindaco di Molteno Giuseppe Chiarella, il Gruppo Alpini del territorio e alcuni rappresentanti dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, oltre a una grande folla di cittadini e alla classe quinta della scuola primaria Armando Diaz che ha attivamente partecipato alla cerimonia.
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Infatti, finita la messa, l’intero gruppo si è recato presso il monumento dei caduti per la deposizione di una corona d’alloro e per un momento di raccoglimento. Qui i ragazzi hanno letto il testo “Ho dipinto la pace”, una poesia scritta da Talil Sorek che pone in primo piano la volontà di colorare, e dunque metaforicamente costruire, un ambiente pacifico, senza gli orrori della guerra e della distruzione. “Abbiamo riflettuto sulla paura e sul dolore di questa ragazza che, a causa dei conflitti, non può più fare ciò che più le piace e la rende felice. Speriamo che nel mondo regni la pace per tutti i bambini e anche per questo abbiamo inventato una ricetta chiamata ‘La zuppa di pace’ i cui ingredienti principali sono l’amore, il rispetto, la tolleranza e la condivisione. Serve eliminare ogni traccia di egoismo e di cattiveria, solo impegnandoci possiamo far si che il sacrificio di chi è venuto prima di noi non sia stato vano” hanno raccontato a turno gli alunni.

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Colpito dalle parole dei ragazzi, dopo aver benedetto il monumento e la folla, don Giandomenico Colombo ha subito commentato: “Vorrei che le vostre parole bucassero il cielo e ci facessero sentire un azzurro che allarga il cuore, ma l’importante è che buchino i nostri cuori e portino il desiderio di una vita migliore. Quando penso alla nostra storia il mio sguardo va verso a voi giovani perché proprio voi siete la speranza per un domani migliore, ricco di amore e di fraternità.”
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Sono intervenuti anche i due sindaci presenti, a partire dal contributo del primo cittadino di Molteno Chiarella: “Oggi omaggiamo tutte le persone che hanno servito e servono l’Italia, un’attività spesso svolta in silenzio ma ben presente sul territorio e che merita tutta la nostra riconoscenza. Si tratta di eroi a cui è stato chiesto o imposto di abbracciare il bene comune e che hanno compiuto azioni degne di lode che li hanno resi immortali. Oggi non dobbiamo temere la diversità, ma piuttosto il disimpegno e serve costruire insieme delle basi solide e coese in quanto solo uniti possiamo memorare chi ha lottato per un’Italia giusta e unita.”
Il sindaco di Garbagnate Colombo si è unito alle parole di Chiarella: “Ogni nome dei soldati caduti racconta un frammento della nostra storia ed è necessario onorare tutti coloro che hanno lottato per l’unità pagando un duro prezzo per il raggiungimento di questo traguardo. Serve essere consapevoli di quanto sia terribile la guerra, soprattutto considerando come attualmente a livello globale ci siano molti conflitti ancora senza soluzione. Serve che l’Italia contribuisca a fondare l’idea stessa di pace, istituendo un cammino condivisibile anche con le altre potenze europee e mondiali.”
La cerimonia si è conclusa con l’augurio di aver appreso dagli errori commessi in passato e con la speranza, riposta in particolare nella gioventù, che venga costruito un futuro di pace e collaborazione tra i popoli.
C.Fu.
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