Viganò: il dovere del ricordo in occasione del 4 novembre
Una cerimonia breve ma sentita quella che si è svolta nella serata di martedì 4 novembre a Viganò, in occasione della ricorrenza dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.

L'amministrazione comunale del sindaco Fabio Bertarini, con la collaborazione delle penne nere viganesi e del parroco don Marco Galli, ha voluto organizzare un momento di ricordo e commemorazione per i caduti, ricordando l'importanza di una cittadinanza attiva alla presenza dei sodalizi.

Dopo il momento dell'alzabandiera e la deposizione della corona ai caduti infatti, don Marco ha benedetto il monumento situato nei pressi del cimitero del paese, ricordando la consistenza del tributo di sangue che il nostro Paese ha offerto nel corso delle due guerre, quella del 1915 e quella del 1939.
"Ritengo sia fondamentale celebrare le Forze Armate, che si sono sacrificate per noi in tempi complessi" ha asserito il religioso. "Penso che quei ragazzi che hanno perso la vita, se fossero qui oggi sarebbero certamente in prima linea per il volontariato e per la protezione civile e, invece, sono stati sacrificati da un'autorità che aveva perso del tutto la morale".

Anche il capogruppo degli alpini Mauro Fumagalli ha voluto sottolineare l'importanza del ricordo, tenendo ben presente come i giovani partiti per le due grandi guerre avessero sicuramente un forte senso del dovere e un attaccamento alla nostra Patria.

"L'assenza dei nostri concittadini e dei più giovani è la prova che la nostra generazione non è stata capace di trasmettere quei valori in cui noi alpini crediamo ancora profondamente" ha affermato Fumagalli.
L'ultimo a prendere la parola, prima della lettura dei nomi e dei cognomi dei giovani morti in guerra, è stato il sindaco Fabio Bertarini.

"Nonostante non ci sia molta affluenza a questa cerimonia, la nostra volontà come amministratori è quella di presentarci ogni anno di fronte a questo monumento per non dimenticare chi è stato mandato alla morte" ha sottolineato. "Il nostro dovere è impegnarci quotidianamente in nome dei diritti e dei doveri che abbiamo come cittadini" ha concluso Bertarini, tra gli applausi dei presenti.
L'amministrazione comunale del sindaco Fabio Bertarini, con la collaborazione delle penne nere viganesi e del parroco don Marco Galli, ha voluto organizzare un momento di ricordo e commemorazione per i caduti, ricordando l'importanza di una cittadinanza attiva alla presenza dei sodalizi.
Dopo il momento dell'alzabandiera e la deposizione della corona ai caduti infatti, don Marco ha benedetto il monumento situato nei pressi del cimitero del paese, ricordando la consistenza del tributo di sangue che il nostro Paese ha offerto nel corso delle due guerre, quella del 1915 e quella del 1939.
"Ritengo sia fondamentale celebrare le Forze Armate, che si sono sacrificate per noi in tempi complessi" ha asserito il religioso. "Penso che quei ragazzi che hanno perso la vita, se fossero qui oggi sarebbero certamente in prima linea per il volontariato e per la protezione civile e, invece, sono stati sacrificati da un'autorità che aveva perso del tutto la morale".
Anche il capogruppo degli alpini Mauro Fumagalli ha voluto sottolineare l'importanza del ricordo, tenendo ben presente come i giovani partiti per le due grandi guerre avessero sicuramente un forte senso del dovere e un attaccamento alla nostra Patria.
"L'assenza dei nostri concittadini e dei più giovani è la prova che la nostra generazione non è stata capace di trasmettere quei valori in cui noi alpini crediamo ancora profondamente" ha affermato Fumagalli.
L'ultimo a prendere la parola, prima della lettura dei nomi e dei cognomi dei giovani morti in guerra, è stato il sindaco Fabio Bertarini.
"Nonostante non ci sia molta affluenza a questa cerimonia, la nostra volontà come amministratori è quella di presentarci ogni anno di fronte a questo monumento per non dimenticare chi è stato mandato alla morte" ha sottolineato. "Il nostro dovere è impegnarci quotidianamente in nome dei diritti e dei doveri che abbiamo come cittadini" ha concluso Bertarini, tra gli applausi dei presenti.
S.L.F.














