Lago Pusiano: scomparsi tre piccoli cigni nati in primavera

Il lago di Pusiano non è più ''il lago dei cigni''. L’allarme arriva dal Lake Pusiano Eco Team, che segnala la drammatica scomparsa di tre dei quattro piccoli nati la scorsa primavera da una coppia di cigni reali (Cygnus olor) che aveva nidificato sull’Isola dei Cipressi.
''È un segnale – denuncia il gruppo ambientalista, rappresentato da Salvatore Casale – che non possiamo ignorare. Negli ultimi anni la presenza dei cigni si è drasticamente ridotta: nel 2024 ha nidificato una sola coppia, mentre nel 2023 nessuna. È il sintomo di un ecosistema in sofferenza, che meriterebbe più attenzione e tutela da parte di tutti''.
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Mentre il lago, secondo il gruppo, continua a essere celebrato come meta turistica e scenario per eventi o videoclip musicali, la biodiversità sembra passare in secondo piano. ''Il lago di Pusiano – ricordano dal Lake Pusiano Eco Team – è un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) che è di competenza del Parco Valle Lambro. Perfino quest'ultimo sembra essere più interessato a decantare la suggestiva bellezza del paesaggio, oppure ad esaltare l'efficienza e la rilevanza delle infrastrutture del proprio territorio, sia sportive che idro-geologiche, invece che impegnarsi concretamente per la conservazione della biodiversità''.
Tra le specie presenti nel lago, molte sono comprese nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (2009/147/CEE), che prevede misure speciali di conservazione.
Uno dei problemi, segnala Lake Pusiano eco team, riguarda le lenze da pesca sportiva abbandonate lungo le sponde del lago. Durante le recenti Giornate del Verde Pulito, ne sono state rinvenute numerose, insieme ad altri rifiuti: ''Il filo di nylon utilizzato dai pescatori è quasi invisibile e, spesso, viene disperso accidentalmente dai pescatori sulle sponde del lago. Gli uccelli acquatici, soprattutto quelli che utilizzano il canneto come luogo per la sosta o il riparo o la nidificazione, possono finire per aggrovigliarsi con le zampe o le ali o il becco nel filo invisibile, che pian piano si stringe sempre di più intorno a loro, fino a stritolarli''.
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Il gruppo ambientalista invita i pescatori a prestare la massima attenzione: ''Tutti i pescatori dovrebbero custodire con cura gli attrezzi da pesca sportiva, che non andrebbero in alcun modo dispersi nell’ambiente. Che sia per disattenzione o di proposito, abbandonare attrezzatura da pesca sportiva in natura, come lenze, ami e piombi, può arrecare molti danni: oltre ad inquinare, si mettono in grave pericolo gli animali, che vivono in quell’habitat. Naturalmente, tra i pescatori sportivi ci sono coloro che osservano le regole e che rispettano la natura, ma purtroppo, ce ne sono altri che vanno a pesca in modo improvvisato, senza preoccuparsi di lasciare l’ambiente (dove hanno praticato la pesca) così come l’hanno trovato, e senza cercare di avere il minor impatto possibile sulla natura circostante''.
Un altro fattore di rischio per i cigni è l’abitudine, diffusa tra turisti e residenti, di gettare pane o altri alimenti agli uccelli. ''La cosa migliore è, pertanto, non dare loro nulla e non abituare gli animali ad un’eccessiva confidenza con l’uomo, mettendo a rischio sia gli animali sia le persone. Quello che potrebbe apparire come un gesto altruistico oppure innocente – che sarà mai po' di pane, molti pensano – potrebbe, in realtà, attentare alla salute e alla vita stessa degli animali''.
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L’associazione lancia una proposta chiara: ''Sarebbe alquanto opportuno che il Parco Valle Lambro e/o le Amministrazioni dei comuni rivieraschi posizionassero dei cartelli sul lungolago sia per informare sul tema sia per vietare questa dannosa pratica, con l’obiettivo di scoraggiare chi getta il cibo agli animali''. C’è una volontà costruttiva nelle parole dei volontari: ''Nell'eventualità che ci fosse bisogno del nostro supporto, come sempre ci mettiamo a disposizione delle Istituzioni per collaborare alla realizzazione di un'apposita campagna informativa, allo scopo di chiedere ai cittadini di non distribuire pane o altro cibo agli animali selvatici''.
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