Nibionno, spaccio di droga e botte ai clienti: un abbreviato e tre patteggiamenti dal GUP
Sono comparsi stamani al cospetto del giudice per le udienze preliminari Gianluca Piantadosi quattro cittadini di origine marocchina chiamati a rispondere – a vario titolo - di spaccio di sostanze stupefacenti nelle aree boschive ai margini della SS36, in diversi comuni dell'oggionese.
I loro nomi – unitamente a quelli di altri tre soggetti – erano stati iscritti a inizio anno, nel fascicolo d'indagine aperto dalla Procura della Repubblica di Lecco, con indagini affidate ai Carabinieri della Compagnia di Merate.
A dare impulso all'attività investigativa era stato un episodio di inaudita violenza occorso a Nibionno il 16 luglio 2024; alle primissime ore del mattino uomo e donna, consumatori, erano stati colpiti mediante l'utilizzo di una bottiglia rotta e lasciati con gravi e vistose ferite al capo e al volto. I fatti si erano verificati in Via Conti, tra le frazioni di Cibrone e Tabiago.
Le testimonianze dei due - trasferiti in ospedale, con la giovane donna rimasta sfregiata in volto - avevano consentito di collocare quell'episodio nell'ambito del cosiddetto ''market della droga'', particolarmente florido e purtroppo ben radicato nei comuni dell'oggionese che affacciano sulla SS36, Nibionno compreso.

L'attività di indagine si era protratta fino ai primi mesi di quest'anno, quando i militari – coordinati dalla locale Procura della Repubblica - erano riusciti a stringere il cerchio intorno ai responsabili di un giro di sostanza stupefacente itinerante, attivo tra la SS36 e il territorio limitrofo. Rogeno, Costa Masnaga, Garbagnate Monastero, ma anche Castello di Brianza, i comuni nei quali risultava operativa la banda, composta perlopiù da soggetti di età molto giovani.
Chiesto il rinvio a giudizio dei sette soggetti ritenuti responsabili dei fatti in contestazione, stamani dinnanzi al giudice Piantadosi se ne sono presentati quattro (di cui uno attualmente ristretto in carcere, mentre gli altri sono ai domiciliari ndr); due di loro dovevano rispondere anche delle lesioni cagionate alla coppia di assuntori di stupefacenti, violentemente percossa a Nibionno.
Tre dei giovani marocchini comparsi in Aula hanno scelto – tramite i propri difensori - la strada del patteggiamento, rimediando le seguenti condanne: 3 anni e 10 mesi, 3 anni e 9 mesi e 4 anni 5 mesi.
Un altro imputato ha invece chiesto di avvalersi del rito abbreviato, condizionato però all'escussione delle parti offese, dunque i due clienti vittime del pestaggio. Per questa posizione si tornerà in Aula il prossimo 10 dicembre.
In apertura di udienza (presente in aula anche il sostituto procuratore Simona Galluzzo per la Procura ndr) il giudice ha stralciato la posizione di tre imputati che allo stato risultano irreperibili.
I loro nomi – unitamente a quelli di altri tre soggetti – erano stati iscritti a inizio anno, nel fascicolo d'indagine aperto dalla Procura della Repubblica di Lecco, con indagini affidate ai Carabinieri della Compagnia di Merate.
A dare impulso all'attività investigativa era stato un episodio di inaudita violenza occorso a Nibionno il 16 luglio 2024; alle primissime ore del mattino uomo e donna, consumatori, erano stati colpiti mediante l'utilizzo di una bottiglia rotta e lasciati con gravi e vistose ferite al capo e al volto. I fatti si erano verificati in Via Conti, tra le frazioni di Cibrone e Tabiago.
Le testimonianze dei due - trasferiti in ospedale, con la giovane donna rimasta sfregiata in volto - avevano consentito di collocare quell'episodio nell'ambito del cosiddetto ''market della droga'', particolarmente florido e purtroppo ben radicato nei comuni dell'oggionese che affacciano sulla SS36, Nibionno compreso.

L'attività di indagine si era protratta fino ai primi mesi di quest'anno, quando i militari – coordinati dalla locale Procura della Repubblica - erano riusciti a stringere il cerchio intorno ai responsabili di un giro di sostanza stupefacente itinerante, attivo tra la SS36 e il territorio limitrofo. Rogeno, Costa Masnaga, Garbagnate Monastero, ma anche Castello di Brianza, i comuni nei quali risultava operativa la banda, composta perlopiù da soggetti di età molto giovani.
Chiesto il rinvio a giudizio dei sette soggetti ritenuti responsabili dei fatti in contestazione, stamani dinnanzi al giudice Piantadosi se ne sono presentati quattro (di cui uno attualmente ristretto in carcere, mentre gli altri sono ai domiciliari ndr); due di loro dovevano rispondere anche delle lesioni cagionate alla coppia di assuntori di stupefacenti, violentemente percossa a Nibionno.
Tre dei giovani marocchini comparsi in Aula hanno scelto – tramite i propri difensori - la strada del patteggiamento, rimediando le seguenti condanne: 3 anni e 10 mesi, 3 anni e 9 mesi e 4 anni 5 mesi.
Un altro imputato ha invece chiesto di avvalersi del rito abbreviato, condizionato però all'escussione delle parti offese, dunque i due clienti vittime del pestaggio. Per questa posizione si tornerà in Aula il prossimo 10 dicembre.
In apertura di udienza (presente in aula anche il sostituto procuratore Simona Galluzzo per la Procura ndr) il giudice ha stralciato la posizione di tre imputati che allo stato risultano irreperibili.
G.C.














