Annone: spese in aumento, aliquote Irpef in crescita

Aumento delle aliquote Irpef, negli scaglioni più elevati di reddito. È quanto emerso durante l’approvazione del nuovo Regolamento comunale per l’applicazione dell’addizionale IRPEF relativa all’anno d’imposta 2026, spiegato dal vicesindaco di Annone Brianza, Laura Bartesaghi.

La principale novità introdotta riguarda il passaggio dalle precedenti quattro fasce di scaglioni a tre fasce, in linea con l’adeguamento al regime fiscale nazionale. Contestualmente, l’amministrazione ha scelto di apportare un lieve incremento alle aliquote dei due scaglioni più elevati di reddito.

Bartesaghi ha spiegato che questa decisione nasce da esigenze concrete e ormai non più rinviabili. Nel corso dell’anno, la spesa destinata ai servizi alla persona ha registrato un aumento significativo: da una previsione iniziale di 110.000 euro si è arrivati a un costo effettivo di 130.000 euro. A ciò si aggiunge l’impegno dell’amministrazione a potenziare diversi servizi, in particolare quelli dedicati alle famiglie attraverso progetti extrascolastici e quelli rivolti alla terza età. Parallelamente, la scelta di assumere nuovo personale, un agente di Polizia Locale e un dipendente di categoria B, “comporta necessariamente un aumento dei costi dei dipendenti, sia in termini di retribuzione che in termini di spese per consentire loro un ambiente di lavoro adeguato”.

L’obiettivo dell’amministrazione è stato pertanto chiarito dal vicesindaco: “Vogliamo quindi mantenere i servizi già attivi e introdurne degli altri, garantire personale efficiente, ma, al tempo stesso, siamo consapevoli che questo comporta il dover reperire maggiore risorse, che non intendiamo assolutamente prelevare dagli incassi destinati dagli oneri di urbanizzazione. Pertanto, si è optato per un lieve aumento delle tariffe, che garantirà all'ente comunale un aumento di spesa corrente dall'IRPEF per 40.000 euro”. Attualmente l’incasso derivante dall’addizionale è pari a 205.000 euro: con le nuove aliquote, la previsione salirà a 246.000 euro.

La precedente articolazione prevedeva quattro fasce di reddito: fino a 15.000 euro con aliquota dello 0,50%, da 15.000 a 28.000 con aliquota dello 0,55%, da 28.000 a 50.000 allo 0,60% e oltre i 50.000 allo 0,65%. Con il nuovo regolamento si passa a tre fasce: fino a 28.000 euro con aliquota dello 0,55%, da 28.000 a 50.000 con aliquota dello 0,65% e oltre i 50.000 con aliquota dello 0,70%. L’amministrazione ha scelto di mantenere una graduazione e non di adottare un’aliquota unica, ritenendo fondamentale tutelare il principio di progressività fiscale. È inoltre confermata l’esenzione per i redditi inferiori ai 15.000 euro, una soglia che riguarda circa 520 contribuenti e che l’amministrazione ha voluto lasciare invariata per non gravare sulle fasce meno abbienti. Inalterata anche l’aliquota per i redditi lordi fino a 28.000 euro, che comprende 554 contribuenti; gli aumenti riguarderanno quindi esclusivamente le due fasce superiori.

Passando al concreto, Bartesaghi ha illustrato i cambiamenti: “Alla luce delle proiezioni forniteci dall'Ufficio Tributi, l'incidenza per ogni singolo contribuente sarà comunque contenuta. Ad esempio: per una persona precettrice di un reddito lordo di 24.000 euro l'aumento mensile sarà di 0,62 euro; per chi ha un reddito loro di 40.499 euro l'aumento mensile sarà di 1,15 euro. Infine, su una ipotesi di reddito lordo pari ad 95.000 euro l'aumento mensile sarà di 3,42 euro”. 
M.Mau.
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