Maresso celebra i frutti della terra e il lavoro nei campi
Anche quest'anno la rituale e sentita celebrazione eucaristica e benedizione dei mezzi agricoli ha radunato cittadini e cittadine di tutto il territorio per la tanto attesa Festa del Ringraziamento, in scena domenica 16 novembre a Maresso.
Prima della messa solenne i numerosi mezzi agricoli hanno sfilato per le strade missagliesi, toccando tutte le frazioni, fino ad arrivare in oratorio dove sono stati parcheggiati, in attesa della tradizionale benedizione.

Alle 10.30, la comunità di fedeli e il sindaco Paolo Redaelli si sono diretti in chiesa, dove è stato allestito un altare decorato con i simboli del raccolto autunnale e del lavoro nei campi sul quale hanno celebrato don Guido Limonta e padre Alberto Origgi.
''La Festa del Ringraziamento non solo ci rammenta l’importanza di mostrare la nostra gratitudine verso il Signore e verso i frutti della terra che ci offre, ma ci sprona anche a ricominciare, a rinascere" ha detto padre Alberto durante l'omelia.

Infatti, la Festa del Ringraziamento dovrebbe essere percepita come un punto di un ciclo, un segno per ricominciare a rinascere, dopo aver ringraziato per il passato e per le offerte, all’interno di un cerchio infinito che viene percorso da millenni.
''La fatica del lavoro, l’impegno costante, il rapporto quotidiano con la terra e le sue difficoltà ricordano all’uomo cristiano l’opera fondamentale necessaria alla rinascita. Senza impegno, senza intenzione, non si rinasce, non ci si rinnova, come uomini e come cristiani'' ha aggiunto il religioso.
Durante la celebrazione eucaristica è stata introdotta una nuova modalità per la raccolta delle offerte: i fedeli si sono incolonnati in una piccola processione dopo l’offertorio per depositare nel cestino delle offerte i propri doni; mentre veniva accesa la prima candela dell’Avvento davanti all’altare allestito, in un segno di gratitudine e di generosa offerta al Signore della propria vita e del proprio impegno e lavoro.

Al termine della funzione, è stata letta la ''preghiera dei coltivatori'', al termine della quale è stata impartita la benedizione solenne a tutti i presenti. Successivamente, padre Alberto – alla presenza del sindaco Paolo Redaelli – si è diretto in oratorio per benedire i mezzi agricoli lì radunati e per incontrare i proprietari e i volontari che, come ogni anno, hanno preparato un pranzo per più di 180 persone.

Il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine in questo rituale tipico della Brianza si riconferma ogni anno: dai più anziani ai più giovani, in oratorio a Maresso sono molti gli affezionati a questa radicata tradizione, che ogni anno mette in pausa gli sconvolgimenti della contemporaneità per ricreare per un giorno un piccolo mondo intoccabile, dove lo spirito del paese emerge con forza, dove si rinsaldano i legami tra compaesani, amici, conoscenti, dove si afferma un’identità tramandata da molto tempo.
Prima della messa solenne i numerosi mezzi agricoli hanno sfilato per le strade missagliesi, toccando tutte le frazioni, fino ad arrivare in oratorio dove sono stati parcheggiati, in attesa della tradizionale benedizione.

La benedizione impartita da padre Alberto Origgi
Alle 10.30, la comunità di fedeli e il sindaco Paolo Redaelli si sono diretti in chiesa, dove è stato allestito un altare decorato con i simboli del raccolto autunnale e del lavoro nei campi sul quale hanno celebrato don Guido Limonta e padre Alberto Origgi.
''La Festa del Ringraziamento non solo ci rammenta l’importanza di mostrare la nostra gratitudine verso il Signore e verso i frutti della terra che ci offre, ma ci sprona anche a ricominciare, a rinascere" ha detto padre Alberto durante l'omelia.

Infatti, la Festa del Ringraziamento dovrebbe essere percepita come un punto di un ciclo, un segno per ricominciare a rinascere, dopo aver ringraziato per il passato e per le offerte, all’interno di un cerchio infinito che viene percorso da millenni.
''La fatica del lavoro, l’impegno costante, il rapporto quotidiano con la terra e le sue difficoltà ricordano all’uomo cristiano l’opera fondamentale necessaria alla rinascita. Senza impegno, senza intenzione, non si rinasce, non ci si rinnova, come uomini e come cristiani'' ha aggiunto il religioso.
Durante la celebrazione eucaristica è stata introdotta una nuova modalità per la raccolta delle offerte: i fedeli si sono incolonnati in una piccola processione dopo l’offertorio per depositare nel cestino delle offerte i propri doni; mentre veniva accesa la prima candela dell’Avvento davanti all’altare allestito, in un segno di gratitudine e di generosa offerta al Signore della propria vita e del proprio impegno e lavoro.

Un momento della messa celebrata da don Guido e padre Alberto
Al termine della funzione, è stata letta la ''preghiera dei coltivatori'', al termine della quale è stata impartita la benedizione solenne a tutti i presenti. Successivamente, padre Alberto – alla presenza del sindaco Paolo Redaelli – si è diretto in oratorio per benedire i mezzi agricoli lì radunati e per incontrare i proprietari e i volontari che, come ogni anno, hanno preparato un pranzo per più di 180 persone.

I volontari che si sono impegnati nell'organizzazione dell'iniziativa
Il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine in questo rituale tipico della Brianza si riconferma ogni anno: dai più anziani ai più giovani, in oratorio a Maresso sono molti gli affezionati a questa radicata tradizione, che ogni anno mette in pausa gli sconvolgimenti della contemporaneità per ricreare per un giorno un piccolo mondo intoccabile, dove lo spirito del paese emerge con forza, dove si rinsaldano i legami tra compaesani, amici, conoscenti, dove si afferma un’identità tramandata da molto tempo.
L.F.














