Molteno: monsignor Spreafico ha ricordato cinquant'anni di sacerdozio

Una chiesa di San Giorgio gremita ha fatto da cornice, ieri mattina a Molteno, alla messa solenne dedicata a monsignor Ambrogio Spreafico, che quest’anno ricorda mezzo secolo di ordinazione sacerdotale. L’intera comunità pastorale si è stretta attorno al vescovo emerito, presente nella sua terra d’origine per un momento ufficiale, segnato da profonda gratitudine e memoria.
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Monsignor Spreafico al momento dell'offertorio

Nato a Garbagnate Monastero il 26 marzo 1950, monsignor Spreafico è stato ordinato sacerdote il 12 aprile 1975. Dopo gli studi in filosofia e teologia alla Pontificia Università Urbaniana e la successiva specializzazione in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico, dove ha conseguito la licenza nel 1978 e il dottorato nel 1984, la sua carriera accademica lo ha visto docente di Antico Testamento in numerose istituzioni pontificie, tra cui la Gregoriana, la Urbaniana e la Facoltà Valdese di Teologia.
Per tre mandati è stato rettore della Pontificia Università Urbaniana, oltre che presidente della Conferenza dei rettori delle Università Pontificie Romane.

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Nel corso degli anni ha ricoperto importanti incarichi nella Chiesa universale, servendo come consultore della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli dal 1998 al 2008, come presidente della Commissione episcopale della CEI per l’Evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese dal 2010 al 2015, e come membro del Dicastero delle Cause dei Santi a partire dal 2011. Dal 2016 è presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, mentre dal 2020 fa parte del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
Nel novembre 2022 Papa Francesco lo ha chiamato alla guida della diocesi di Anagni-Alatri, unita in persona Episcopi a quella di Frosinone-Veroli-Ferentino, affidandogli così un territorio pastorale ancora più esteso.
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Durante l’omelia, monsignor Spreafico ha voluto condividere con i presenti alcuni pensieri, nel ricordo appunto delle sue origini: proprio fra Molteno e Garbagnate era nata la sua vocazione, semplice ma profonda.
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''Io sono vescovo, è vero, ma l’essenza della Chiesa è il popolo. Nella vita di tutti i giorni c’è un gran bisogno di essere fratelli e sorelle'' ha detto, ringraziando i fedeli, le autorità, gli amici e i familiari per la numerosa presenza. ''Ho sempre assaporato la forza di una fede semplice, generosa, come quella dei miei genitori, dei miei nonni e di tanti di voi che siete qui oggi. Da questi paesi sono andato via da giovane, arrivando fino a Roma, dove ho imparato a radicare la mia vita nella Bibbia. La Comunità di Sant’Egidio mi ha portato nelle periferie, tra chi aveva bisogno. Tante sarebbero le cose da ricordare, ma voglio ringraziare il Signore per avermi fatto ministro al servizio della Chiesa. E quale occasione migliore del tempo di Avvento?''.
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A sinistra don Luigi Colombo e don Giandomenico Colombo

Alla messa sono intervenuti anche il sindaco di Molteno Giuseppe Chiarella e la vicesindaco di Garbagnate, Gigliola Bonacina, insieme ad altri colleghi, quale segno di vicinanza da parte della comunità civile. Sull'altare invece, insieme a monsignor Spreafico c'erano il parroco della comunità (che comprende le chiese di Molteno, Garbagnate e Sirone ndr) don Giandomenico Colombo e l’ex prevosto di Garbagnate Rota don Luigi Colombo.
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Una celebrazione caratterizzata dalla presenza della banda e particolarmente apprezzata dalla comunità, alla quale non potevano mancare i familiari del vescovo, tra cui la sorella Cesarina, che ha portato i doni all’altare, rendendo il momento ancora più intimo e sentito.
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