Bosisio: interrogazione sullo stato degli edifici scolastici
Il gruppo di minoranza Bosisio Viva ha presentato un’interrogazione rivolta al sindaco per chiedere chiarimenti sullo stato delle strutture scolastiche comunali e sul metodo adottato per l’approvazione del piano per il diritto allo studio 2025/2026. L’atto nasce dai sopralluoghi effettuati dai consiglieri Marta Brambilla, Giacomo Gilardi e Lucia Turati lo scorso 2 ottobre, durante i quali sono emerse criticità rilevanti, soprattutto nella scuola dell’infanzia.

Secondo i consiglieri, la secondaria di primo grado risulta in buone condizioni, mentre la primaria ''necessita di una serie di interventi, alcuni dei quali sono stati avviati'', come ''tende oscuranti non ancora posate, sostituzione degli infissi del piano superiore da completare, bagno del piano superiore da sistemare, vetrocemento con rete da rivedere, piastrelle dei terrazzi al primo piano da sistemare/sostituire e arredi didattici da aggiornare''.

È però la scuola dell’infanzia a destare maggiore preoccupazione poiché ''risulta invece la struttura con le maggiori criticità, sia dal punto di vista strutturale che manutentivo, e richiede interventi urgenti e non più rinviabili affinché possa operare in condizioni adeguate e sicure''.

I sopralluoghi hanno evidenziato infiltrazioni d’acqua, muri scrostati, soffitti anneriti, bagni ''in condizioni precarie con caloriferi messi in sicurezza in modo provvisorio'', una caldaia che tende a bloccarsi, spazi esterni deteriorati e scarsa manutenzione del verde.

I firmatari, a proposito dei ''soffitti anneriti che non vengono tinteggiati da anni'', sottolineano che ''fosse stato programmato un intervento di imbiancatura durante l’estate, per il quale il personale aveva già predisposto le aule, ma che non è stato poi eseguito''.

Alla ricognizione tecnica si aggiunge una riflessione di carattere politico: il piano di diritto allo studio, che negli anni passati veniva discusso in consiglio comunale, è stato quest’anno approvato unicamente dalla giunta. La scelta, contestata dalla minoranza, viene definita una perdita di trasparenza e di confronto pubblico ''sulle politiche educative e sulle condizioni delle strutture scolastiche''.

L’interrogazione chiede chiarimenti sugli interventi programmati per l’estate 2025, su quelli effettivamente realizzati, sui motivi dei ritardi e sulle tempistiche per affrontare le criticità, in particolare alla scuola dell’infanzia. ''La mancanza di una pianificazione strutturata degli interventi comporta il progressivo deterioramento degli edifici scolastici e la necessità di spese straordinarie più onerose'' rilevano i consiglieri, invitando a riportare in consiglio comunale la discussione del piano.

''Negli anni scorsi – spiega la capogruppo Marta Brambilla - il piano di diritto allo studio era l’occasione per discutere anche dello stato delle strutture scolastiche. Quest’anno, invece, il piano è stato approvato solo in giunta e non portato in consiglio: un peccato, perché quello spazio di confronto avrebbe aiutato a condividere informazioni, ascoltare esigenze e definire le priorità''.

La decisione di presentare l’interrogazione è maturata anche alla luce del confronto con i cittadini: ''Le numerose segnalazioni arrivate dalle famiglie – evidenzia Brambilla - insieme al sopralluogo che abbiamo svolto in ottobre, ci hanno confermato la necessità di riportare attenzione soprattutto sulla scuola dell’infanzia, la struttura con le maggiori criticità e che richiede interventi urgenti e non più rinviabili. Si tratta di problemi che non nascono oggi, ma che proprio per questo richiedono una pianificazione più decisa''.

L’interrogazione, precisa la capogruppo, vuole essere uno strumento costruttivo per chiedere chiarimenti sugli interventi programmati, su quelli realmente eseguiti e sulle tempistiche per affrontare le questioni ancora aperte. ''Collaborare su temi come decoro, sicurezza e qualità degli ambienti scolastici è fondamentale. Le scuole meritano una pianificazione che superi le emergenze e guardi finalmente al futuro per fare in modo che esprimano al meglio il loro grande potenziale educativo''.

Secondo i consiglieri, la secondaria di primo grado risulta in buone condizioni, mentre la primaria ''necessita di una serie di interventi, alcuni dei quali sono stati avviati'', come ''tende oscuranti non ancora posate, sostituzione degli infissi del piano superiore da completare, bagno del piano superiore da sistemare, vetrocemento con rete da rivedere, piastrelle dei terrazzi al primo piano da sistemare/sostituire e arredi didattici da aggiornare''.

È però la scuola dell’infanzia a destare maggiore preoccupazione poiché ''risulta invece la struttura con le maggiori criticità, sia dal punto di vista strutturale che manutentivo, e richiede interventi urgenti e non più rinviabili affinché possa operare in condizioni adeguate e sicure''.

I sopralluoghi hanno evidenziato infiltrazioni d’acqua, muri scrostati, soffitti anneriti, bagni ''in condizioni precarie con caloriferi messi in sicurezza in modo provvisorio'', una caldaia che tende a bloccarsi, spazi esterni deteriorati e scarsa manutenzione del verde.

I firmatari, a proposito dei ''soffitti anneriti che non vengono tinteggiati da anni'', sottolineano che ''fosse stato programmato un intervento di imbiancatura durante l’estate, per il quale il personale aveva già predisposto le aule, ma che non è stato poi eseguito''.

Alla ricognizione tecnica si aggiunge una riflessione di carattere politico: il piano di diritto allo studio, che negli anni passati veniva discusso in consiglio comunale, è stato quest’anno approvato unicamente dalla giunta. La scelta, contestata dalla minoranza, viene definita una perdita di trasparenza e di confronto pubblico ''sulle politiche educative e sulle condizioni delle strutture scolastiche''.

L’interrogazione chiede chiarimenti sugli interventi programmati per l’estate 2025, su quelli effettivamente realizzati, sui motivi dei ritardi e sulle tempistiche per affrontare le criticità, in particolare alla scuola dell’infanzia. ''La mancanza di una pianificazione strutturata degli interventi comporta il progressivo deterioramento degli edifici scolastici e la necessità di spese straordinarie più onerose'' rilevano i consiglieri, invitando a riportare in consiglio comunale la discussione del piano.

''Negli anni scorsi – spiega la capogruppo Marta Brambilla - il piano di diritto allo studio era l’occasione per discutere anche dello stato delle strutture scolastiche. Quest’anno, invece, il piano è stato approvato solo in giunta e non portato in consiglio: un peccato, perché quello spazio di confronto avrebbe aiutato a condividere informazioni, ascoltare esigenze e definire le priorità''.

La decisione di presentare l’interrogazione è maturata anche alla luce del confronto con i cittadini: ''Le numerose segnalazioni arrivate dalle famiglie – evidenzia Brambilla - insieme al sopralluogo che abbiamo svolto in ottobre, ci hanno confermato la necessità di riportare attenzione soprattutto sulla scuola dell’infanzia, la struttura con le maggiori criticità e che richiede interventi urgenti e non più rinviabili. Si tratta di problemi che non nascono oggi, ma che proprio per questo richiedono una pianificazione più decisa''.

L’interrogazione, precisa la capogruppo, vuole essere uno strumento costruttivo per chiedere chiarimenti sugli interventi programmati, su quelli realmente eseguiti e sulle tempistiche per affrontare le questioni ancora aperte. ''Collaborare su temi come decoro, sicurezza e qualità degli ambienti scolastici è fondamentale. Le scuole meritano una pianificazione che superi le emergenze e guardi finalmente al futuro per fare in modo che esprimano al meglio il loro grande potenziale educativo''.
M.Mau.














