Rogeno: ok alla nuova convenzione biblioteca
Approvata la nuova convenzione per la realizzazione e la gestione dei servizi bibliotecari del sistema bibliotecario del territorio lecchese, che resterà in vigore per il periodo 2026–2035. Un atto che, come ha sottolineato l’assessore alla Cultura Isabella Viganò, “può sembrare tecnico ma che in realtà ha un grande valore culturale e politico, perché riguarda un servizio che incide profondamente sulla qualità della vita delle nostre comunità, sull’accesso alla cultura e sul rafforzamento dell’identità del territorio lecchese”.
Il sistema bibliotecario, nato nel 2016, ha permesso di mettere in rete oltre 70 Comuni, favorendo l’acquisto dei libri, la gestione del catalogo unico, il prestito interbibliotecario e la promozione della lettura. “Grazie a questa collaborazione, il patrimonio librario e documentario delle nostre biblioteche è diventato davvero un bene comune condiviso, accessibile a tutti i cittadini, indipendentemente dal Comune di residenza” ha aggiunto Viganò.
La nuova convenzione conferma la struttura esistente, recepisce le novità della normativa regionale e chiarisce i rapporti tra Comuni aderenti, Provincia e Comune capofila, che resta Lecco. Sul piano economico, la convenzione prevede il mantenimento di una quota di adesione pari a 1,10 euro per abitante per il triennio 2026–2028, a cui si aggiunge il contributo annuale della Provincia di Lecco di 5.000 euro.
Nel suo intervento, l’assessore Viganò ha voluto sottolineare il valore simbolico e politico di questa scelta: “Sostenere il sistema bibliotecario significa investire nella cultura come bene civico e identitario, non come attività di élite o come strumento ideologico. La cultura locale, la lettura, la conoscenza delle nostre radici e del nostro territorio sono elementi che rafforzano il senso di appartenenza, la partecipazione e la coesione delle comunità; è il luogo in cui si custodisce la memoria, si valorizzano le tradizioni e si costruisce il futuro della Nazione, partendo proprio dalle comunità locali”.
L’investimento nella cultura è inteso come bene civico: “Sostenere le biblioteche significa quindi rafforzare la comunità, educare alla libertà e alla responsabilità, e promuovere quella “cultura del fare” e del “sapere” che è la vera alternativa al pensiero unico e alla superficialità dominante”.
Il sistema bibliotecario, nato nel 2016, ha permesso di mettere in rete oltre 70 Comuni, favorendo l’acquisto dei libri, la gestione del catalogo unico, il prestito interbibliotecario e la promozione della lettura. “Grazie a questa collaborazione, il patrimonio librario e documentario delle nostre biblioteche è diventato davvero un bene comune condiviso, accessibile a tutti i cittadini, indipendentemente dal Comune di residenza” ha aggiunto Viganò.
La nuova convenzione conferma la struttura esistente, recepisce le novità della normativa regionale e chiarisce i rapporti tra Comuni aderenti, Provincia e Comune capofila, che resta Lecco. Sul piano economico, la convenzione prevede il mantenimento di una quota di adesione pari a 1,10 euro per abitante per il triennio 2026–2028, a cui si aggiunge il contributo annuale della Provincia di Lecco di 5.000 euro.
Nel suo intervento, l’assessore Viganò ha voluto sottolineare il valore simbolico e politico di questa scelta: “Sostenere il sistema bibliotecario significa investire nella cultura come bene civico e identitario, non come attività di élite o come strumento ideologico. La cultura locale, la lettura, la conoscenza delle nostre radici e del nostro territorio sono elementi che rafforzano il senso di appartenenza, la partecipazione e la coesione delle comunità; è il luogo in cui si custodisce la memoria, si valorizzano le tradizioni e si costruisce il futuro della Nazione, partendo proprio dalle comunità locali”.
L’investimento nella cultura è inteso come bene civico: “Sostenere le biblioteche significa quindi rafforzare la comunità, educare alla libertà e alla responsabilità, e promuovere quella “cultura del fare” e del “sapere” che è la vera alternativa al pensiero unico e alla superficialità dominante”.














