Bosisio: il corpo come chiave per il benessere di ciascuno

Una serata dedicata all’ascolto del corpo come chiave per il benessere e la prevenzione e come bussola per vivere con pienezza: è questo il cuore dell’incontro che giovedì 20 novembre ha riempito la sala dell’Hotel Parini di Bosisio Parini, dove Orizzonte Comune ha portato la testimonianza intensa e coraggiosa della biologa Roberta Corti, che ha vissuto in prima persona un'esperienza con l’HPV (Papilloma Virus Umano), un virus che spesso causa di lesioni tumorali al collo dell’utero.
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A introdurre l’iniziativa è stata Francesca Maggi, che ha ricordato quanto il tema sia delicato e personale e proprio per questo meritevole di essere portato alla luce: “Quando si tratta di esperienze intime e difficili - ha sottolineato - si tende a tacere. E invece parlarne, condividere, fare divulgazione è un atto di forza e di cura”.
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La protagonista della serata è stata la dottoressa Roberta Corti, autrice del libro Maledetto HPV (Papilloma Virus Umano), nonché fondatrice dell’omonimo progetto dedicato alla prevenzione del tumore al collo dell’utero. La sua voce ha portato in sala un racconto autentico, segnato da un’esperienza personale che ha saputo toccare corde sensibili anche tra il pubblico: aveva 25 anni quando ha scoperto di avere un’infezione da HPV con una lesione al collo dell’utero. Un momento che, come lei stessa ha raccontato, le ha fatto crollare il mondo addosso. In quelle settimane erano terminate la sua relazione affettiva, le sue certezze e si era perfino incrinata la percezione del futuro: la paura della malattia, dell’infertilità, della solitudine si era fatta strada in silenzio.
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Biologa di professione, impegnata allora all’Istituto Besta di Milano, Corti aveva accesso a tutte le informazioni che cercava, ma questo non bastava a dissipare angoscia e domande. Dopo anni di visite e preoccupazioni continue, si è chiesta se fosse possibile fare altro, se esistesse una strada per riprendere in mano la propria vita. Da quell’interrogativo è iniziato un percorso profondo: uno studio attento del funzionamento del corpo, dei meccanismi della mente, dell’alimentazione e del microbiota, intrecciato con un lavoro altrettanto intenso sulla sfera emotiva e personale.
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Nel suo racconto, la dottoressa ha spiegato come l’equilibrio dei microorganismi che abitano il nostro corpo, dall’intestino all’ambiente vaginale, sia fondamentale per la salute e come, ad esempio, alimentazione e stress possano alterarlo. Intestino e cervello, ha ricordato, sono in dialogo costante: lo stress sovraccarica il sistema nervoso, modifica la produzione di sostanze, influenza i pensieri e, a loro volta, i pensieri incidono sulla biologia del corpo. Per questo imparare a gestire emozioni e stati mentali è una vera pratica di salute.
Ha parlato poi dell’epigenetica, la scienza che studia come l’ambiente intorno a noi impatta sulla nostra salute e sulla nostra vita: l’ambiente in cui viviamo, la casa, le relazioni, il lavoro, l’alimentazione, persino gli strascichi emotivi del passato influiscono su di noi più di quanto talvolta crediamo.
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A partire da queste consapevolezze, Roberta ha iniziato a cambiare la propria vita: ha modificato la dieta, ha passato più tempo nella natura, ha rivisto le relazioni che la circondavano, ha smesso di fumare, ha imparato a governare lo stress e ad ascoltare le proprie emozioni. Ha persino cambiato lavoro, scegliendo una direzione che la rispecchiasse a pieno: “Ho iniziato a sentirmi meglio, più energica, avevo voglia di affrontare la giornata, creare e fare. Ho capito che le mie azioni mi portavano a fare una vita migliore” ha detto. È stato un cammino intenso, un grande lavoro fatto in un arco di tempo abbastanza breve, ma il suo corpo ha risposto: durante un controllo, le lesioni erano sparite. Insieme a esse, si sono attenuati anche altri sintomi che la accompagnavano da anni, come il mal di testa, i disturbi premestruali, i mal di gola ricorrenti. Era come se, nel ritrovare sé stessa, avesse restituito al corpo la possibilità di funzionare in armonia.
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Nel suo intervento ha ricordato quanto nella nostra società si siano normalizzati sintomi e disagi che, in realtà, sono segnali preziosi: il corpo parla, ha insistito la dottoressa Corti e ogni sintomo è un messaggio che chiede attenzione. Occorre capire da dove arriva il sintomo, che cosa ci sta dicendo e da lì possiamo muoverci per cambiare la rotta. Ha citato il timo, una ghiandola legata al sistema immunitario ma considerata anche “sede dell’anima”: un simbolo, per raccontare come ciò che accade nel fisico sia spesso un riflesso di ciò che accade nella nostra vita, “un messaggio della nostra anima che ci sta dicendo che c’è qualcosa che non va nella nostra vita e che dobbiamo cambiarla”. Viviamo spesso in schemi e aspettative che non ci appartengono e capita che perdiamo il contatto con chi siamo davvero. “Abbiamo perso la visione d’insieme, però ciascuno è un’anima speciale per quello che è. Possiamo fare in modo che ogni nostra giornata e ogni nostra scelta sia sempre per noi”.
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La dottoressa Corti ha voluto lasciare un messaggio chiaro: “Il cambiamento nella vita non è semplice ma per innescarlo è sufficiente un solo, piccolo passo ascoltando il proprio corpo che può essere una guida in questo percorso. Quel primo passo, una volta fatto, avvia un meccanismo fisiologico e mentale che rende possibile il successivo. Ci sono quattro passi da compiere: osservare il proprio corpo, identificare i sintomi, riportarlo equilibrio attraverso scelte quotidiane più sane. Inoltre, bisogna compiere azioni nella quotidianità che portino il cambiamento, analizzando tre aspetti: lavorare sulle ferite del passato, sul presente pensando a chi sono e sul futuro immaginando cosa si vuole per sé”. È da qui che si costruisce una nuova vita.
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Il nostro domani nasce dai pensieri e dai gesti di ogni giorno e ogni persona ha il diritto e la possibilità di esprimere se stessa, proprio come ha fatto la dottoressa Corti: “Il futuro si crea con i pensieri e le azioni di tutti i giorni: si può cambiare la propria vita, con un passo alla volta e ogni passo che si fa, ci fa sentire meglio. Possiamo guardare al futuro nell’ottica di esprimere chi siamo senza paura, senza condizionamenti perché ogni anima è speciale e bella per quello che è. Non abbiate paura: iniziate a muovervi con gentilezza e amore verso voi stessi”.
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La serata si è chiusa con un senso di risveglio collettivo: la testimonianza della dottoressa Corti è stata un invito a guardarsi dentro con onestà e a riconoscere che il cambiamento nasce da scelte quotidiane ma profondamente nostre. Le persone sono uscite dalla sala più consapevoli, almeno per pensare al primo passo da compiere. 
M.Mau.
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