Molteno: il Comune incontra i cittadini e presenta il PGT

Un primo incontro pubblico per aprire il cantiere del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) e, soprattutto, per ascoltare la voce dei cittadini. L’amministrazione comunale di Molteno ha presentato le linee guida del futuro PGT in una serata partecipata da un gruppo di cittadini molto interessato ai cambiamenti che lo strumento urbanistico apporterà al paese. 
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Da sinistra Giuseppe Chiarella e Andrea Bassani
Ad introdurre l’appuntamento è stato il sindaco Giuseppe Chiarella, che ha chiarito il senso della serata: “Presentiamo a grandi linee il PGT perchè siamo ancora alle prime fasi e vorremmo ascoltare i suggerimenti della cittadinanza presente”. I lavori sono partiti a fine 2024 con i primi incarichi e sono poi proseguiti per tutto il 2025. La redazione del piano occuperà anche l’anno prossimo: l’amministrazione, pur avendo tempo per legge fino al 2027, conta di portarlo in approvazione entro la fine del 2026. 
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Chiarella ha insistito su un concetto: l’urbanistica di oggi non è più quella di un tempo: “Una volta ci si poteva quasi sbizzarrire nella pianificazione. Oggi no perchè  il territorio è densamente urbanizzato e le regole sul consumo di suolo ci impongono dei limiti chiari. Senza dimenticare criticità strutturali che Molteno conosce bene e che vanno tenute in considerazione: abbiamo due corsi d’acqua, il passaggio a livello e la SS36”. L’amministrazione comunale giunge all’incontro pubblico dopo aver raccolto altre istanze: “Abbiamo speso il mese di ottobre e parte di novembre a incontrare le aziende del territorio: è stato un elemento significativo perché abbiamo ascoltato le esigenze delle imprese per fare in modo che, ove possibile, si possano mettere in cantiere”. 
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L’assessore ai lavori pubblici e all’edilizia privata Andrea Bassani ha illustrato la parte più tecnica del piano: “Vogliamo un documento chiaro e fruibile per i tecnici, introducendo una semplificazione sia per numero di regole che per tipologie di interventi. Andremo inoltre tenere presenti le criticità del nostro territorio e interferenza di infrastrutture come superstrada, ferrovia, strade provinciali”. Molteno è spesso definito “tra i paesi più cementificati del lecchese”, ma l’assessore ha voluto ridimensionare la percezione: “Lo è ma questo indice raccoglie un tessuto consolidato ormai da vent’anni. La percentuale di crescita del consumo di suolo è dello 0,1% all’anno: da anni non c’è stata crescita alla cementificazione e sarà ancora così”. 
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L’architetto Fabrizio Monza
L’architetto Fabrizio Monza, incaricato della redazione del piano, ha chiarito un principio guida: “Fare previsioni utopiche e irrealistiche non esiste più perchè l’urbanistica deve svilupparsi in 5-10 anni. Se una cosa non è fattibile in questo arco temporale, è meglio non prevederla nel piano”. Ha ricordato la stesura del documento strategico presentato nel luglio 2025, non obbligatorio ma utile “per fissare i paletti” da parte dell’amministrazione prima dell’avvio della procedura di valutazione ambientale strategica (VAS), la cui prima conferenza si è svolta nell’ottobre scorso senza che, a detta dell’architetto, siano emersi elementi significativi.
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Monza ha parlato degli indirizzi amministrativi e delle prime azioni messe in campo. Tra le priorità individuate spicca la rigenerazione dell’area ex Segalini: “É un’area strategica, collocata in un luogo centrale, con condizioni che nel tempo anche ambientalmente sono andate peggiorando e sarà questo un focus del PGT. Il tribunale ha assegnato l’area a un soggetto che ha interloquito con l’amministrazione. Non è stato fatto alcun progetto, ma il PGT si darà il compito di governare la trasformazione affinché sia compatibile con la sua collocazione. Agenzie come Arpa e Ats faranno le verifiche mentre il comune può stabilire le funzioni che possono entrare”. 
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Un altro obiettivo è quello di favorire l’insediamento di nuove imprese: “L’amministrazione ha avuto colloqui diffusi. Le aziende presenti qui hanno un livello sovra locale. Il PGT vuole dare una semplificazione per quello che gli imprenditori vogliano fare nella loro attività e non facilitare invece la delocalizzazione”.
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Altri indirizzi riguardando il diritto alla casa per tutte le fasce sociali (si intendono trovare forme di parternariato pubblico-privato), valutare i servizi e considerare il rischio idraulico attraverso un approccio “di bacino”. Su perequazione e compensazione urbanistiche, le verifiche sono ancora in corso, mentre in termini di valorizzazione ambiente, si pensa a individuare una rete che conduca verso luoghi di interessi, facendo transitare flussi domenicali che possono creare turismo. 
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Non è più tempo di espansione indiscriminata, come prescrive la legge 31/2014 di Regione Lombardia, a cui fanno eco il piano territoriale regionale e provinciale che, rispettivamente, dettano i criteri per la riduzione del consumo di suolo e le percentuali (21% residenziale e 20% altre funzioni). A tal proposito, Monza ha precisato: “L’ambizione sarebbe quella di condurre gli amministratori a decidere in maniera qualitativa e non quantitativa. Mi piacerebbe di ragionare, in maniera anche coraggiosa, sull’inopportunità di alcune previsioni del PGT vigente che non sono più coerenti con l’idea dello sviluppo, che non significa espansione, del comune di Molteno nel prossimo decennio”.

Il professionista ha ricordato che i prossimi passi sono il confronto con ingegneri idraulici, geologi e tecnici dell’acustica prima di arrivare alla versione finale. Dopo una seconda VAS, il piano sarà adottato dal consiglio comunale e messo a disposizione della popolazione per le osservazioni. In seguito arriveranno i pareri (“quello della Provincia è il più prescrittivo”) e poi si approderà alla definitiva approvazione.

Parallelamente il Comune sta aggiornando anche il regolamento edilizio, che entrerà in vigore insieme al PGT: “Le definizioni tecniche uniformi - ha detto Monza -  cambieranno alcune abitudini dei tecnici, ma è un passaggio necessario”.
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Molto spazio è stato dedicato alle domande del pubblico, che si è informato in particolare sul futuro dell’area ex Segalini. Monza ha confermato che “la presenza di problemi ambientali è certa, ma l’entità deve ancora essere definita”. Il sindaco ha aggiunto un punto importante: “L’acquirente è stato informato dello stombinamento dei due corsi d’acqua: l’area è complessa e avrà un’attenzione particolare”. 

Sono stati chiesti aggiornamenti anche sui lavori della biblioteca e sul futuro di Viale Consolini, per il quale il problema, ad oggi, è la mancanza di risorse (sono necessari all’incirca 500.000 euro per la sistemazione): si sta quindi pensando a una riapertura parziale con un intervento provvisorio da 50-100 mila euro. Richieste di delucidazioni sono arrivate sul progetto idraulico di Oggiono, definito fondamentale per il funzionamento del by-pass e sugli alloggi sociali.
M.Mau.
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