Oggiono: ottime prestazioni della palestra Fighting Concept a Novara
Il Palazzetto dello Sport “Stefano Dal Lago” di Novara ha vibrato, domenica 23 novembre, sotto i colpi e le leve di oltre 450 appassionati di Brazilian Jiu-Jitsu (BJJ), giunti da tutta Italia per il 3° Trofeo Nord Italia Open, competizione valevole per la selezione delle nazionali IBJJF. Un evento che ha riunito atleti da 15 regioni, con una forte presenza lombarda e piemontese, confermando il BJJ come disciplina in ascesa nel panorama sportivo italiano. Tra i protagonisti assoluti, la provincia di Lecco ha lasciato il segno, con una delegazione record capitanata dalla palestra Fighting Concept di Oggiono, che ha schierato ben 25 atleti tra bambini, ragazzi e adulti.

Il Brazilian Jiu-Jitsu è una variante moderna della lotta tradizionale giapponese che enfatizza la tecnica sulla forza bruta, permettendo a un praticante più piccolo di sottomettere un avversario più robusto attraverso leve, strangolamenti e posizioni di controllo. Le sue origini risalgono al Giappone del primo ’900, quando il maestro Mitsuyo Maeda, esperto di judo e jujutsu, emigrò in Brasile e insegnò i segreti della lotta al giovane Carlos Gracie. Fu il fratello minore di Carlos, Helio Gracie, a evolvere lo stile rendendolo accessibile a tutti, eliminando mosse acrobatiche e puntando su efficacia e semplicità.

Oggi, il BJJ si divide in due varianti principali: la formula Gi, disputata con il kimono tradizionale (il “gi” giapponese), che aggiunge grip e strategie di abbigliamento per un approccio più tattico; e la No-Gi, senza uniforme, che privilegia velocità e transizioni fluide, simile al wrestling moderno. In eventi come quello di Novara, entrambe le discipline hanno animato i tatami, con categorie dal kids under 4 anni fino ai master over 50.

La provincia di Lecco si è presentata con una squadra compatta e determinata, ma è stata la Fighting Concept ASD di Oggiono a rubare la scena, con la più numerosa delegazione lecchese. Guidata dal carismatico maestro Luciano Gamez, cintura nera di comprovata esperienza, e dall’istruttore Teo Vermiglio (Matteo Vermiglio), esperto di grappling e tecniche No-Gi, la palestra ha portato sul podio un bottino invidiabile: 9 ori, 8 argenti e 6 bronzi, confermando il suo ruolo di eccellenza nel BJJ lombardo.

“È stato un weekend di crescita collettiva”, ha commentato il maestro Gamez, “i nostri atleti, dal più piccolo al più esperto, hanno incarnato lo spirito del BJJ: umiltà e perseveranza”.
Il BJJ non è solo un sport: è un fenomeno globale in rapida ascesa, con il numero di praticanti che cresce in modo esponenziale – in Italia, le federazioni contano un +30% annuo negli ultimi cinque anni. E non stupisce che attiri star di Hollywood e della musica: Keanu Reeves, icona di “Matrix”, è cintura nera; Tom Hardy, pratica e compete regolarmente in tornei di BJJ; Ed O’Neill, il burbero Jay di “Modern Family”, Ashton Kutcher, Millie Bobby Brown di “Stranger Things”, Wiz Khalifa e il regista inglese Guy Ritchie ma non solo attori anche musicisti come Demi Lovato e Travis Barker (batterista dei Blink-182) lo praticano regolarmente

Tra i VIP più noti che praticano BJJ ci sono Elon Musk e Mark Zuckerberg che dimostrano che il BJJ è per tutti: non solo fighter, ma un’arte per mente e corpo.
In un panorama sportivo dominato dal calcio, è auspicabile che la stampa locale dia spazio anche a discipline come il Brazilian Jiu-Jitsu, radicate nel rispetto per l’avversario e nell’onore – valori ereditati dalla lotta greco-romana antica, con i suoi eroi olimpici, e dai guerrieri samurai giapponesi, custodi del jujutsu come via di armonia e difesa. Praticarlo non è solo competere: sviluppa un sistema di autodifesa eccellente, ideale per donne e bambini, insegnando a neutralizzare minacce reali con intelligenza e calma, senza violenza gratuita. A Lecco, palestre come Fighting Concept stanno aprendo porte a generazioni future: chissà quanti campioni nasceranno sui nostri tatami. Il BJJ non conquista solo medaglie, ma cuori.

Il Brazilian Jiu-Jitsu è una variante moderna della lotta tradizionale giapponese che enfatizza la tecnica sulla forza bruta, permettendo a un praticante più piccolo di sottomettere un avversario più robusto attraverso leve, strangolamenti e posizioni di controllo. Le sue origini risalgono al Giappone del primo ’900, quando il maestro Mitsuyo Maeda, esperto di judo e jujutsu, emigrò in Brasile e insegnò i segreti della lotta al giovane Carlos Gracie. Fu il fratello minore di Carlos, Helio Gracie, a evolvere lo stile rendendolo accessibile a tutti, eliminando mosse acrobatiche e puntando su efficacia e semplicità.

Oggi, il BJJ si divide in due varianti principali: la formula Gi, disputata con il kimono tradizionale (il “gi” giapponese), che aggiunge grip e strategie di abbigliamento per un approccio più tattico; e la No-Gi, senza uniforme, che privilegia velocità e transizioni fluide, simile al wrestling moderno. In eventi come quello di Novara, entrambe le discipline hanno animato i tatami, con categorie dal kids under 4 anni fino ai master over 50.

La provincia di Lecco si è presentata con una squadra compatta e determinata, ma è stata la Fighting Concept ASD di Oggiono a rubare la scena, con la più numerosa delegazione lecchese. Guidata dal carismatico maestro Luciano Gamez, cintura nera di comprovata esperienza, e dall’istruttore Teo Vermiglio (Matteo Vermiglio), esperto di grappling e tecniche No-Gi, la palestra ha portato sul podio un bottino invidiabile: 9 ori, 8 argenti e 6 bronzi, confermando il suo ruolo di eccellenza nel BJJ lombardo.

“È stato un weekend di crescita collettiva”, ha commentato il maestro Gamez, “i nostri atleti, dal più piccolo al più esperto, hanno incarnato lo spirito del BJJ: umiltà e perseveranza”.
Il BJJ non è solo un sport: è un fenomeno globale in rapida ascesa, con il numero di praticanti che cresce in modo esponenziale – in Italia, le federazioni contano un +30% annuo negli ultimi cinque anni. E non stupisce che attiri star di Hollywood e della musica: Keanu Reeves, icona di “Matrix”, è cintura nera; Tom Hardy, pratica e compete regolarmente in tornei di BJJ; Ed O’Neill, il burbero Jay di “Modern Family”, Ashton Kutcher, Millie Bobby Brown di “Stranger Things”, Wiz Khalifa e il regista inglese Guy Ritchie ma non solo attori anche musicisti come Demi Lovato e Travis Barker (batterista dei Blink-182) lo praticano regolarmente

Tra i VIP più noti che praticano BJJ ci sono Elon Musk e Mark Zuckerberg che dimostrano che il BJJ è per tutti: non solo fighter, ma un’arte per mente e corpo.
In un panorama sportivo dominato dal calcio, è auspicabile che la stampa locale dia spazio anche a discipline come il Brazilian Jiu-Jitsu, radicate nel rispetto per l’avversario e nell’onore – valori ereditati dalla lotta greco-romana antica, con i suoi eroi olimpici, e dai guerrieri samurai giapponesi, custodi del jujutsu come via di armonia e difesa. Praticarlo non è solo competere: sviluppa un sistema di autodifesa eccellente, ideale per donne e bambini, insegnando a neutralizzare minacce reali con intelligenza e calma, senza violenza gratuita. A Lecco, palestre come Fighting Concept stanno aprendo porte a generazioni future: chissà quanti campioni nasceranno sui nostri tatami. Il BJJ non conquista solo medaglie, ma cuori.














