TU Cassago: qualche considerazione sull'ultima seduta di consiglio comunale
Riceviamo e pubblichiamo una nota con le considerazioni del gruppo consiliare di minoranza TU Cassago in merito all'ultima seduta di consiglio comunale, specificando sin da ora che lo spazio è a disposizione per eventuali repliche o precisazioni:
Il 26 novembre appena passato, si è tenuto il Consiglio Comunale a Cassago Brianza. All’ordine del giorno vertevano cinque delibere molto importanti, ma dal contenuto essenzialmente tecnico. Da qui, forse, la decisione della cittadinanza a non prendere parte al Consiglio.
A posteriori, lasciatecelo dire, siamo contenti che nessuno abbia potuto assistere di persona a una totale mancanza di rispetto verso la minoranza, ma soprattutto verso i cittadini stessi. Alle 22:30 di sera, dopo aver discusso su argomenti complessi quali il bilancio e il piano di zona dei servizi sociali, l’ultimo punto dell’ordine del giorno prevedeva le c.d. “comunicazioni da parte del Sindaco”.
Un’espressione che, se inserita, non fa riferimento né a votazioni, né tantomeno a deliberazioni e discussioni, ma a delle mere informazioni di interesse generale che il Sindaco decide di comunicare durante la seduta consiliare. Questa volta, però, si sono rivelate essere molto più che semplici comunicazioni.

È bene ricordare che, tra il giugno e l’ottobre 2025, come Gruppo Tu Cassago abbiamo presentato una interpellanza e due interrogazioni riguardanti argomenti “caldi” per i cassaghesi, tra cui il degrado delle Case Aler, in cui nel maggio 2025 è avvenuto anche un decesso di una concittadina, trovata in pieno stato di abbandono, o ancora come la forte alluvione dello scorso settembre in zona Rio Gambaione e infine la situazione preoccupante del cimitero comunale. Eventi che abbiamo ritenuto di elevato impatto sociale, ragion per cui abbiamo scelto espressamente di chiedere che la risposta non venisse fornita in forma scritta, bensì proprio in Consiglio, alla presenza di tutta la cittadinanza.
Mai avremmo immaginato che una simile nostra richiesta, legittima e conforme al regolamento comunale, sarebbe stata ostracizzata in questo modo. Sapevamo che per le risposte avremmo atteso un po’ di tempo. Del resto, come ha sempre voluto specificare il nostro Sindaco, per regolamento non è possibile discutere delle interrogazioni e delle interpellanze nei Consigli aventi ad oggetto il bilancio. Praticamente l’argomento di quasi tutti i Consigli dell’ultimo anno, anche quello del 26 novembre…
Regole formali, fin troppo rigide, che più volte sono state invocate per rimproverare la minoranza. A quanto pare, però, le stesse regole possono essere cambiate se diventano a vantaggio della maggioranza.
Infatti, arrivati all’ultimo punto dell’ordine del giorno, alle c.d. “comunicazioni del Sindaco”, prima siamo stati “caldamente invitati” e successivamente quasi obbligati a discutere in detta sede, a margine di un Consiglio privo di pubblico e ormai praticamente finito, tutte le interrogazioni e interpellanze fin’ora inviate.
Una decisione che a prima vista potrebbe apparire come una magnanima “concessione” oppure, come espressamente dichiarato dal consigliere Martina Casati, come un “favore” che la maggioranza ci stava facendo, ma che in realtà cela la palese volontà di sottrarsi a un confronto equo con la minoranza e, soprattutto, con la propria cittadinanza. Altrimenti perché nasconderlo dai punti all’ordine del giorno?

Una simile omissione non rappresenta solo un gesto scortese nei confronti dell’opposizione, declassata al tal punto da non avere nemmeno più il diritto di poter conoscere in anticipo gli effettivi argomenti del Consiglio comunale, ma annichilisce completamente la dialettica politica, marginata ai dieci minuti finali di un Consiglio che doveva avere ad oggetto temi completamente diversi. E quindi scusateci se alla frase “voi dovete solo ascoltare la risposta, non dovete aggiungere niente” siamo rimasti un po’interdetti. E il nostro diritto di replica dov’è finito?
Ma non solo. La minoranza non è mai stata la destinataria finale delle interrogazioni e delle interpellanze, bensì la POPOLAZIONE CASSAGHESE!
Privare la cittadinanza della libertà di scegliere con consapevolezza se partecipare o meno a un Consiglio comunale, in base anche agli argomenti in esso trattati, ci è apparso un atto gravissimo. Soprattutto se le discussioni debbano vertere su questioni importanti per la vita dei cassaghesi, ancor di più se sono gli stessi cittadini ad averci chiesto di poter parlare di una determinata situazione, come accaduto per l’interrogazione sulle case Aler.
Insomma, anche se fossero venuti due soli cittadini, perché impedire agli stessi di partecipare a un Consiglio di loro interesse?
Nell’ultimo anno abbiamo cercato di essere sempre collaborativi, per nulla faziosi e intenzionati ad andare per forza contro la maggioranza. Ne è una prova lo stesso Consiglio del 26 novembre, in cui non solo abbiamo votato a favore 4 delibere su 5 (ci siamo astenuti solo sulla variazione di bilancio), ma non ci siamo nemmeno risparmiati nel fare apprezzamenti o commenti positivi, come nel caso della gestione dell’azienda speciale Retesalute e del piano di zona illustratoci, o ancora abbiamo espresso il nostro pieno sostegno al buon funzionamento della rete bibliotecaria oggi vigente. Ma la nostra correttezza, a quanto pare, non basta per impedire che vengano attuati comportamenti senza dubbio poco trasparenti, al limite della regolarità.
Per questo ci siamo fortemente opposti e abbiamo impedito, anche grazie all’intervento del Segretario comunale, che venisse avviata la discussione alla fine del Consiglio del 26 novembre.
Vogliamo evitare, però, che questo diventi il pretesto per addossarci una colpa che francamente non abbiamo. Anzi, è da giugno che chiediamo a gran voce che venga convocato il prima possibile un Consiglio ordinario e volendo siamo pronti a discutere delle interrogazioni e delle interpellanze anche domani. Ma ciò deve avvenire nel rispetto della trasparenza e della buona fede, mettendo sempre i cittadini nella condizione di poter partecipare ai Consigli di loro interesse.
Noi non vogliamo favori, ma essere trattati alla pari.
Noi non vogliamo fare polemica, ma discutere sempre e solo per il bene di Cassago.
Il 26 novembre appena passato, si è tenuto il Consiglio Comunale a Cassago Brianza. All’ordine del giorno vertevano cinque delibere molto importanti, ma dal contenuto essenzialmente tecnico. Da qui, forse, la decisione della cittadinanza a non prendere parte al Consiglio.
A posteriori, lasciatecelo dire, siamo contenti che nessuno abbia potuto assistere di persona a una totale mancanza di rispetto verso la minoranza, ma soprattutto verso i cittadini stessi. Alle 22:30 di sera, dopo aver discusso su argomenti complessi quali il bilancio e il piano di zona dei servizi sociali, l’ultimo punto dell’ordine del giorno prevedeva le c.d. “comunicazioni da parte del Sindaco”.
Un’espressione che, se inserita, non fa riferimento né a votazioni, né tantomeno a deliberazioni e discussioni, ma a delle mere informazioni di interesse generale che il Sindaco decide di comunicare durante la seduta consiliare. Questa volta, però, si sono rivelate essere molto più che semplici comunicazioni.

I consiglieri del gruppo TU Cassago
È bene ricordare che, tra il giugno e l’ottobre 2025, come Gruppo Tu Cassago abbiamo presentato una interpellanza e due interrogazioni riguardanti argomenti “caldi” per i cassaghesi, tra cui il degrado delle Case Aler, in cui nel maggio 2025 è avvenuto anche un decesso di una concittadina, trovata in pieno stato di abbandono, o ancora come la forte alluvione dello scorso settembre in zona Rio Gambaione e infine la situazione preoccupante del cimitero comunale. Eventi che abbiamo ritenuto di elevato impatto sociale, ragion per cui abbiamo scelto espressamente di chiedere che la risposta non venisse fornita in forma scritta, bensì proprio in Consiglio, alla presenza di tutta la cittadinanza.
Mai avremmo immaginato che una simile nostra richiesta, legittima e conforme al regolamento comunale, sarebbe stata ostracizzata in questo modo. Sapevamo che per le risposte avremmo atteso un po’ di tempo. Del resto, come ha sempre voluto specificare il nostro Sindaco, per regolamento non è possibile discutere delle interrogazioni e delle interpellanze nei Consigli aventi ad oggetto il bilancio. Praticamente l’argomento di quasi tutti i Consigli dell’ultimo anno, anche quello del 26 novembre…
Regole formali, fin troppo rigide, che più volte sono state invocate per rimproverare la minoranza. A quanto pare, però, le stesse regole possono essere cambiate se diventano a vantaggio della maggioranza.
Infatti, arrivati all’ultimo punto dell’ordine del giorno, alle c.d. “comunicazioni del Sindaco”, prima siamo stati “caldamente invitati” e successivamente quasi obbligati a discutere in detta sede, a margine di un Consiglio privo di pubblico e ormai praticamente finito, tutte le interrogazioni e interpellanze fin’ora inviate.
Una decisione che a prima vista potrebbe apparire come una magnanima “concessione” oppure, come espressamente dichiarato dal consigliere Martina Casati, come un “favore” che la maggioranza ci stava facendo, ma che in realtà cela la palese volontà di sottrarsi a un confronto equo con la minoranza e, soprattutto, con la propria cittadinanza. Altrimenti perché nasconderlo dai punti all’ordine del giorno?

Il capogruppo Alessio Giussani
Una simile omissione non rappresenta solo un gesto scortese nei confronti dell’opposizione, declassata al tal punto da non avere nemmeno più il diritto di poter conoscere in anticipo gli effettivi argomenti del Consiglio comunale, ma annichilisce completamente la dialettica politica, marginata ai dieci minuti finali di un Consiglio che doveva avere ad oggetto temi completamente diversi. E quindi scusateci se alla frase “voi dovete solo ascoltare la risposta, non dovete aggiungere niente” siamo rimasti un po’interdetti. E il nostro diritto di replica dov’è finito?
Ma non solo. La minoranza non è mai stata la destinataria finale delle interrogazioni e delle interpellanze, bensì la POPOLAZIONE CASSAGHESE!
Privare la cittadinanza della libertà di scegliere con consapevolezza se partecipare o meno a un Consiglio comunale, in base anche agli argomenti in esso trattati, ci è apparso un atto gravissimo. Soprattutto se le discussioni debbano vertere su questioni importanti per la vita dei cassaghesi, ancor di più se sono gli stessi cittadini ad averci chiesto di poter parlare di una determinata situazione, come accaduto per l’interrogazione sulle case Aler.
Insomma, anche se fossero venuti due soli cittadini, perché impedire agli stessi di partecipare a un Consiglio di loro interesse?
Nell’ultimo anno abbiamo cercato di essere sempre collaborativi, per nulla faziosi e intenzionati ad andare per forza contro la maggioranza. Ne è una prova lo stesso Consiglio del 26 novembre, in cui non solo abbiamo votato a favore 4 delibere su 5 (ci siamo astenuti solo sulla variazione di bilancio), ma non ci siamo nemmeno risparmiati nel fare apprezzamenti o commenti positivi, come nel caso della gestione dell’azienda speciale Retesalute e del piano di zona illustratoci, o ancora abbiamo espresso il nostro pieno sostegno al buon funzionamento della rete bibliotecaria oggi vigente. Ma la nostra correttezza, a quanto pare, non basta per impedire che vengano attuati comportamenti senza dubbio poco trasparenti, al limite della regolarità.
Per questo ci siamo fortemente opposti e abbiamo impedito, anche grazie all’intervento del Segretario comunale, che venisse avviata la discussione alla fine del Consiglio del 26 novembre.
Vogliamo evitare, però, che questo diventi il pretesto per addossarci una colpa che francamente non abbiamo. Anzi, è da giugno che chiediamo a gran voce che venga convocato il prima possibile un Consiglio ordinario e volendo siamo pronti a discutere delle interrogazioni e delle interpellanze anche domani. Ma ciò deve avvenire nel rispetto della trasparenza e della buona fede, mettendo sempre i cittadini nella condizione di poter partecipare ai Consigli di loro interesse.
Noi non vogliamo favori, ma essere trattati alla pari.
Noi non vogliamo fare polemica, ma discutere sempre e solo per il bene di Cassago.
TU Cassago














