A don Dell'Orto, Francesca Manzoni e suor Galbusera (alla memoria) il Premio per la Pace 2025

Sono nomi che parlano di dedizione, di scelte coraggiose e di vite spese per gli altri. Anche quest'anno il Premio per la Pace dedicato alla memoria di Graziella Fumagalli, Madre Erminia Cazzaniga e Suor Maria Luisa Dell'Orto trova i suoi destinatari: tre persone che, ciascuna a modo proprio, hanno incarnato quello stesso spirito di servizio che ha animato le tre figure a cui il riconoscimento è intitolato. La giuria – composta dai rappresentanti dei Comuni di Casatenovo, Lomagna e Sirtori insieme al Comitato Lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i Popoli – si è riunita online nei giorni scorsi per valutare le candidature e ha individuato i vincitori dell'edizione 2025: don Giuseppe Dell'Orto, suor Augusta Galbusera e Francesca Andrea Manzoni. I loro nomi sono stati resi noti nelle scorse ore.
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Da sinistra madre Erminia Cazzaniga, suor Luisa Dell'Orto e Graziella Fumagalli

La vita di Francesca Manzoni è testimonianza concreta di carità e gratuità, radicata nell'incontro con le persone più povere e fragili, soprattutto bambini e ragazzi. Francesca incarna lo spirito di chi costruisce la pace con amore e azione, lasciando un segno indelebile nella comunità che serve. Trentenne casatese originaria di Cassina de' Bracchi, è volontaria dell'Operazione Mato Grosso. Dal 2019 vive in America Latina, dove ha potuto conoscere da vicino la realtà della missione. Nonostante le varie difficoltà incontrate, se ne è innamorata e ha scelto di restare.
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La missione di don Giuseppe Dell’Orto, svolta con grande umiltà e spirito evangelico, si estende a numerosi luoghi e culture, dove attraverso il lavoro e l'annuncio del Vangelo diventa faro di speranza. Originario di Lomagna ha iniziato il suo percorso a Milano. La sua missione lo ha portato a Toulouse, nelle favelas brasiliane di Belo Horizonte e San Paolo, a Friburgo, Berlino, Troyes e Bazoches. Ovunque, il suo compito era stare accanto alle maestranze ed evangelizzare. Membro della Missione Operaia Pietro e Paolo, si è specializzato in teologia pastorale a Friburgo. Ha intrecciato studio, lavoro e pastorale guidando gruppi liturgici e biblici, occupandosi di vocazioni, facendo il catechista e animando giovani. Appassionato di iconografia, ha fatto anche il commentatore e l'animatore di liturgie.
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Da destra Francesca Manzoni, don Giuseppe Dell'Orto e suor Augusta Galbusera

Scomparsa poco più di un anno fa, suor Augusta Galbusera ha dedicato la vita agli ultimi: dalla cura dei lebbrosi in Liberia al progetto ‘Casa Cafasso’ in Kenya per giovani ex detenuti. Il suo servizio con contagioso sorriso è testimonianza di una vita spesa per amore. Originaria di Valaperta (Casatenovo), nata nel 1968, è morta il 21 ottobre scorso a Torino. La vocazione nacque seguendo gli zii – Suor Giuseppina e Padre Giovanni Galbusera – missionari della Consolata. Ha lavorato in America Latina, Stati Uniti e Africa. Significativi gli incarichi in Kenya e Liberia, dove gestì un lebbrosario al confine con la Guinea. Mantenne forte il legame con gli amici dell'oratorio, con cui si intratteneva nei periodi di riposo. Negli anni Ottanta e Novanta era attiva in parrocchia e oratorio, dedicandosi all'accoglienza dei giovani extracomunitari nelle attività del G.O.G. (Gruppo Oratoriano Giovanile) con entusiasmo e serenità. Persona riservata, aveva consacrato la vita ai più bisognosi.
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La cerimonia di assegnazione del premio si svolgerà, come da tradizione, il prossimo 8 dicembre presso l'oratorio di Sirtori alle 21. Sarà l'occasione per valorizzare l'impegno profuso dai premiati, ma anche per ricordare Graziella Fumagalli, Madre Erminia e Suor Luisa – missionaria 65enne di Lomagna uccisa nel giugno 2023 ad Haiti, dove da vent'anni prestava servizio sostenendo la popolazione locale. Oggi, quel nome accanto a quelli di Graziella e Madre Erminia continua a ricordare a tutti che il servizio al prossimo, anche fino al sacrificio estremo, è il più alto esempio di pace che si possa dare.
M.E.
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