Prestiti personali per i regali

I prestiti personali destinati ai regali stanno diventando una realtà sempre più diffusa anche in Brianza,  soprattutto nei periodi di picco dei consumi come dicembre, ma non solo. La combinazione tra inflazione persistente, redditi reali sotto pressione e maggiore facilità di accesso al credito al consumo ha spinto molte famiglie a considerare il finanziamento anche per spese non essenziali e non programmabili.
 
Il ricorso a un prestito per acquistare un regalo non nasce da un fabbisogno strutturale, ma da una dinamica emotiva e sociale: mantenere un certo livello di aspettative, non rinunciare a tradizioni consolidate, rispondere a bisogni affettivi. La linea di confine tra desiderio e necessità diventa così più sottile, soprattutto quando il mercato degli acquisti è alimentato da promozioni aggressive, rateizzazione a zero interessi, percorsi digitali estremamente fluidi che riducono la percezione dell’impegno economico futuro.
 
Gli istituti di credito e le finanziarie hanno intercettato questo trend con prodotti mirati: prestiti di piccolo importo, approvazioni rapide, modelli di scoring basati su dati comportamentali e tempi di erogazione quasi immediati. La logica commerciale è chiara: ampliare la base di clientela e stimolare transazioni che, senza la leva creditizia, potrebbero non verificarsi. Per il consumatore, però, la valutazione va oltre la rata. Il rischio principale è la cumulazione di micro-prestiti che, singolarmente gestibili, nel complesso possono erodere la capacità di risparmio e creare tensione finanziaria nei mesi successivi.
 
Dal punto di vista macroeconomico, l’aumento dei prestiti destinati ai consumi festivi rappresenta un indicatore dell’umore delle famiglie e della loro fiducia nel reddito futuro. In periodi di incertezza, un incremento eccessivo può segnalare fragilità piuttosto che ottimismo, soprattutto se accompagnato da tassi d’interesse non più ai minimi come negli anni passati. Le banche centrali osservano queste dinamiche perché il credito al consumo è spesso un anticipatore delle condizioni del mercato del lavoro e della solidità dei bilanci familiari.
 
Sul piano comportamentale entrano in gioco bias ben noti: lo sconto iperbolico che porta a privilegiare la soddisfazione immediata rispetto alle conseguenze future, l’effetto framing che rende più accettabile una spesa rateizzata rispetto al pagamento integrale, e la normalizzazione sociale dell’indebitamento, favorita da piattaforme e retailer che propongono il “buy now pay later” come opzione standard.
 
In conclusione, utilizzare un prestito personale per un regalo non è più un tabù e rientra in una tendenza consolidata del credito retail. Rimane però una scelta che richiede consapevolezza: valutare la sostenibilità della rata, leggere attentamente il TAEG, evitare l’accumulo di impegni frammentati e, soprattutto, interrogarsi sul valore reale della spesa rispetto al proprio equilibrio finanziario. In un contesto in cui il credito è immediato e accessibile, la vera leva competitiva diventa la capacità del consumatore di mantenere disciplina e visione di medio periodo.
Francesco Megna Responsabile Commerciale in Banca
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.