La lezione ucraina, ovvero: avevano realmente ragione i ''Pacifinti''?
La gravissima questione Ucraina sembra poter essere ad una svolta?
Molti interrogativi si sommano a questa domanda cruciale e più di una preoccupazione rende debole qualsiasi eventuale riposta.
Una considerazione però risulta ineludibile se si è mossi da onestà intellettuale: Quello che si sta trattando ora perlomeno per una tregua poteva essere fatto molto tempo fa su posizioni più favorevoli e tutelative per l'aggredita Ucraina.
Posizioni di “stallo” sul campo quando la resistenza di Kiev aveva coraggiosamente fermato per un certo periodo l'aggressione della fantomatica “operazione militare speciale” promossa da Putin.
Già allora, per rimanere nel campo militare, pareri di autorevoli generali anche Usa avevano indicato quello, vista la sostanziale posizione di equilibrio “sul campo”, come momento realmente propizio per cercare di siglare un accordo.
Purtroppo invece i vari “consigliori” europei e nord americani avevano illuso Zelensky e la sua squadra di poter addirittura contrattaccare continuando il conflitto con il loro appoggio.
Certo la reazione difensiva all'invasore era stata sacrosanta come l'unanime condanna generale ma perché non cercare una risoluzione che quantomeno prendesse in considerazione alcune parziali rivendicazioni della Russia ad esempio prefigurando una condizione di relativa autonomia alle regioni russofone sulla falsariga del trattato di Minsk mai portato a termine?
E perché le voci pacifiste (schernite allora dalla gran cassa mediatica come “pacifinte”) fondate anche su queste realistiche motivazioni venivano considerate come perlomeno velleitarie se non codarde ed ipocrite?
Centinaia di migliaia di giovani combattenti, intere generazioni (si stimano quasi un milione le complessive vittime del conflitto) ora sarebbero in vita quando invece, dopo 3 anni di combattimenti e bombardamenti anche di civili, ci si ritrova in condizioni peggiori e quindi meno favorevoli per il Popolo Ucraino e addirittura si rischia un conflitto nucleare che veda coinvolti molti Paesi Europei.
Proprio un bel risultato quello dei soloni del “Se vuoi la Pace prepara la guerra” che ovviamente ora stanno riciclandosi in improbabili propositori di tardive e molto più complicate trattative.
Già molto tempo fa, e anche più recentemente, anch'io avevo espresso il mio parere a difesa di un approccio più umano su tali drammatiche questioni https://www.casateonline.it/notizie/148459/avevano-ragione-i-pacifinti che ritengo ora purtroppo ancor più gravemente complicate dalle condizioni non solo sul campo. Basta vedere la politica “affaristica” del Presidente Trump e della sua squadra che sa ben rapportarsi col “gemello” Putin.
Purtroppo nell'opinione pubblica è anche subentrata una rassegnata impotenza se non fastidio rispetto alle quotidiane e seppur sempre tragiche immagini del conflitto, come pure per il genocidio palestinese, e addirittura sembra subentrare, provocata da un progressivo lavorìo dei soliti opinionisti, un'assuefazione all'idea che si possa essere coinvolti direttamente in una , per loro, inevitabile guerra.
Naturalmente spesso sono gli stessi che predicavano la resistenza ad oltranza se non addirittura una vera e propria guerra (per procura) dell'Ucraina alla Russia sulla pelle di migliaia di loro giovani.
Una assai tragica coerenza che si spera sia ben compresa dall'opinione pubblica.
Basta dissertare sulla pelle di altri!
Certo in questo mondo c'è chi si prodiga e si commuove per il salvataggio di una mucca e c'è chi è infastidito di fronte alle peggiori atrocità che ogni giorno scorrono davanti ai nostri occhi.
Ma questa è purtroppo la situazione attuale, in attesa del risveglio di molte coscienze come perlomeno avvenuto per la questione di Gaza.
Molti interrogativi si sommano a questa domanda cruciale e più di una preoccupazione rende debole qualsiasi eventuale riposta.
Una considerazione però risulta ineludibile se si è mossi da onestà intellettuale: Quello che si sta trattando ora perlomeno per una tregua poteva essere fatto molto tempo fa su posizioni più favorevoli e tutelative per l'aggredita Ucraina.
Posizioni di “stallo” sul campo quando la resistenza di Kiev aveva coraggiosamente fermato per un certo periodo l'aggressione della fantomatica “operazione militare speciale” promossa da Putin.
Già allora, per rimanere nel campo militare, pareri di autorevoli generali anche Usa avevano indicato quello, vista la sostanziale posizione di equilibrio “sul campo”, come momento realmente propizio per cercare di siglare un accordo.
Purtroppo invece i vari “consigliori” europei e nord americani avevano illuso Zelensky e la sua squadra di poter addirittura contrattaccare continuando il conflitto con il loro appoggio.
Certo la reazione difensiva all'invasore era stata sacrosanta come l'unanime condanna generale ma perché non cercare una risoluzione che quantomeno prendesse in considerazione alcune parziali rivendicazioni della Russia ad esempio prefigurando una condizione di relativa autonomia alle regioni russofone sulla falsariga del trattato di Minsk mai portato a termine?
E perché le voci pacifiste (schernite allora dalla gran cassa mediatica come “pacifinte”) fondate anche su queste realistiche motivazioni venivano considerate come perlomeno velleitarie se non codarde ed ipocrite?
Centinaia di migliaia di giovani combattenti, intere generazioni (si stimano quasi un milione le complessive vittime del conflitto) ora sarebbero in vita quando invece, dopo 3 anni di combattimenti e bombardamenti anche di civili, ci si ritrova in condizioni peggiori e quindi meno favorevoli per il Popolo Ucraino e addirittura si rischia un conflitto nucleare che veda coinvolti molti Paesi Europei.
Proprio un bel risultato quello dei soloni del “Se vuoi la Pace prepara la guerra” che ovviamente ora stanno riciclandosi in improbabili propositori di tardive e molto più complicate trattative.
Già molto tempo fa, e anche più recentemente, anch'io avevo espresso il mio parere a difesa di un approccio più umano su tali drammatiche questioni https://www.casateonline.it/notizie/148459/avevano-ragione-i-pacifinti che ritengo ora purtroppo ancor più gravemente complicate dalle condizioni non solo sul campo. Basta vedere la politica “affaristica” del Presidente Trump e della sua squadra che sa ben rapportarsi col “gemello” Putin.
Purtroppo nell'opinione pubblica è anche subentrata una rassegnata impotenza se non fastidio rispetto alle quotidiane e seppur sempre tragiche immagini del conflitto, come pure per il genocidio palestinese, e addirittura sembra subentrare, provocata da un progressivo lavorìo dei soliti opinionisti, un'assuefazione all'idea che si possa essere coinvolti direttamente in una , per loro, inevitabile guerra.
Naturalmente spesso sono gli stessi che predicavano la resistenza ad oltranza se non addirittura una vera e propria guerra (per procura) dell'Ucraina alla Russia sulla pelle di migliaia di loro giovani.
Una assai tragica coerenza che si spera sia ben compresa dall'opinione pubblica.
Basta dissertare sulla pelle di altri!
Certo in questo mondo c'è chi si prodiga e si commuove per il salvataggio di una mucca e c'è chi è infastidito di fronte alle peggiori atrocità che ogni giorno scorrono davanti ai nostri occhi.
Ma questa è purtroppo la situazione attuale, in attesa del risveglio di molte coscienze come perlomeno avvenuto per la questione di Gaza.
Germano Bosisio














