Elettrificazione linea Como-Lecco: audizione in Regione con le parti coinvolte
Si è tenuta giovedì 11 dicembre in V Commissione Territorio, Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia l’audizione dedicata alle principali priorità ferroviarie del territorio lecchese, incentrata sull’elettrificazione della linea Como-Lecco e sul superamento dei passaggi a livello più critici. L’incontro, richiesto da Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia per fare il punto sui tempi, i costi e gli interventi, ha visto la partecipazione dei principali attori coinvolti: da RFI, con Michele Rabino, Paola Barbaglia e Giovanni Tamburo, a Trenord, con Giacomo Lucchini e Fabio Filippi, fino alla Camera di Commercio Como–Lecco, rappresentata da Gloria Bianchi, Alessandro Bolla e Massimo Gaverini, e al Direttore Tecnico di Meta s.r.l., Andrea Debernardi.
Zamperini ha definito l’audizione un momento necessario per rispondere alle perplessità sollevate dai pendolari e dal territorio, soprattutto alla luce dei due anni di lavori e degli inevitabili disagi che ne deriveranno. Secondo il consigliere, ''la parte pedemontana del territorio ha bisogno di maggiore autonomia rispetto al tradizionale Milano-centrismo del sistema ferroviario'' e l’elettrificazione della Como–Lecco rappresenta un’occasione concreta per rafforzare i collegamenti con la Svizzera e con TILO.
Ha ricordato che il primo lotto, da Albate Camerlata a Molteno, entrerà nel vivo entro la fine del 2026 e si concluderà nella primavera del 2029, mentre il secondo lotto, da Molteno a Lecco, è considerato un tassello strategico per garantire piena interoperabilità e migliorare la mobilità di lavoratori, studenti e imprese. Per Zamperini sarebbe ''folle'' non completarlo: ''Tutti riconoscono l’importanza di questo collegamento e ora dobbiamo garantire che sia finanziato e realizzato''. Infatti ha proposto di utilizzare anche parte dei ristorni frontalieri, oggetto di una mozione approvata dal Consiglio regionale, per contribuire al suo finanziamento, potenziando così infrastrutture, mobilità e competitività salariale per i residenti nei Comuni di confine.
Un altro tema centrale affrontato in audizione è stato quello dei passaggi a livello. Lungo la Como–Lecco se ne contano 21, inseriti in un quadro più ampio che vede in provincia di Lecco un totale di 30 attraversamenti. Per Zamperini ''“ogni passaggio a livello che viene eliminato e sostituito con sottopassi od altre opere, rappresenta un risultato molto significativo non solo dal punto di vista viabilistico per alleggerire il traffico, ma vuole anche dire un minore rischio di incidentalità stradale, maggiore sicurezza per chi viaggia e per chi vive attorno alla linea''.

Zaperini ha infine concluso: ''L’audizione di oggi ha confermato che la mobilità del territorio lecchese sta cambiando in modo concreto con circa un miliardo di euro investito su strade e ferro: completando l’elettrificazione della linea ferroviaria, migliorando la sicurezza dei cittadini attraverso il superamento dei passaggi a livello e integrando le connessioni con la Svizzera, il territorio diventa più sicuro, moderno e competitivo''.
L'esponente di FdI ha sottolineato infine come la mobilità del territorio stia cambiando in modo concreto, con investimenti complessivi pari a circa un miliardo di euro tra strade e ferrovie, e come sia necessario accompagnare questa trasformazione in maniera coordinata e partecipata affinché porti benefici reali a pendolari, frontalieri, studenti e imprese.
Dall’opposizione è arrivata una lettura più critica sull’incontro odierno. Il consigliere regionale del Partito Democratico, Gian Mario Fragomeli, ha osservato che la semplice elettrificazione della rete tra Lecco e Como non sarà sufficiente a migliorare davvero il servizio, soprattutto se non verranno programmati interventi paralleli sulla velocizzazione della linea e sugli incroci ferroviari nelle stazioni. Il dem ha invitato a prestare particolare attenzione alla progettazione del secondo lotto: ''ho consigliato attenzione e di studiare bene la situazione perché dobbiamo prendere ad esempio altri contesti, penso a Bellano, a proposito del superamento di passaggi a livello, con interventi dilazionati e ben modulati. Bisogna capire fin da ora come intervenire. Ad esempio, il passaggio a livello di Sirone è uno di quei punti. È impensabile procedere con un’elettrificazione della Lecco-Como e un potenziamento del numero di treni senza una reale velocizzazione della linea, considerato che, contestualmente, ci saranno degli intoppi che creeranno il caos totale sulla viabilità. Per questo dobbiamo preallertarci subito''.
Vanno programmati e attivati per tempo anche gli incroci nelle stazioni perchè secondo il consigliere Fragomeli, l’elettrificazione deve necessariamente accompagnarsi alla riduzione dei tempi di percorrenza: sarebbe impensabile, ha spiegato, continuare a impiegare lo stesso tempo dei treni diesel. ''Non possiamo metterci lo stesso tempo che ci mettevamo con il diesel: il treno deve diventare competitivo. E oggi questa prospettiva non è sul tavolo''.
Fragomeli ha espresso perplessità anche sul fatto che, se la progettazione non fosse più modificabile, il secondo lotto avrebbe ricadute contenute sulla qualità del servizio ''vista anche la mancata previsione del finanziamento dell’elettrificazione del restante tratto del Besanino, in direzione Milano''.
A questo si aggiunge la preoccupazione per la futura chiusura del ponte di Brivio, necessaria alla manutenzione straordinaria, che renderà la ferrovia un collegamento indispensabile tra Lecco e Bergamo proprio mentre sul tratto Ponte San Pietro–Bergamo ''si è accumulato un ritardo notevole'' nel raddoppio della linea al punto che RFI non è stata in grado di fornire una data certa di completamento. Per il consigliere dem, il rischio è quello di ritrovarsi con una ferrovia ''non in grado di supportare la carenza dovuta a tutte le opere infrastrutturali viabilistiche che ci saranno'', in uno snodo già di per sé cruciale per gli spostamenti verso Calolziocorte e Milano.
Zamperini ha definito l’audizione un momento necessario per rispondere alle perplessità sollevate dai pendolari e dal territorio, soprattutto alla luce dei due anni di lavori e degli inevitabili disagi che ne deriveranno. Secondo il consigliere, ''la parte pedemontana del territorio ha bisogno di maggiore autonomia rispetto al tradizionale Milano-centrismo del sistema ferroviario'' e l’elettrificazione della Como–Lecco rappresenta un’occasione concreta per rafforzare i collegamenti con la Svizzera e con TILO.

Un altro tema centrale affrontato in audizione è stato quello dei passaggi a livello. Lungo la Como–Lecco se ne contano 21, inseriti in un quadro più ampio che vede in provincia di Lecco un totale di 30 attraversamenti. Per Zamperini ''“ogni passaggio a livello che viene eliminato e sostituito con sottopassi od altre opere, rappresenta un risultato molto significativo non solo dal punto di vista viabilistico per alleggerire il traffico, ma vuole anche dire un minore rischio di incidentalità stradale, maggiore sicurezza per chi viaggia e per chi vive attorno alla linea''.

Zaperini ha infine concluso: ''L’audizione di oggi ha confermato che la mobilità del territorio lecchese sta cambiando in modo concreto con circa un miliardo di euro investito su strade e ferro: completando l’elettrificazione della linea ferroviaria, migliorando la sicurezza dei cittadini attraverso il superamento dei passaggi a livello e integrando le connessioni con la Svizzera, il territorio diventa più sicuro, moderno e competitivo''.
L'esponente di FdI ha sottolineato infine come la mobilità del territorio stia cambiando in modo concreto, con investimenti complessivi pari a circa un miliardo di euro tra strade e ferrovie, e come sia necessario accompagnare questa trasformazione in maniera coordinata e partecipata affinché porti benefici reali a pendolari, frontalieri, studenti e imprese.
Dall’opposizione è arrivata una lettura più critica sull’incontro odierno. Il consigliere regionale del Partito Democratico, Gian Mario Fragomeli, ha osservato che la semplice elettrificazione della rete tra Lecco e Como non sarà sufficiente a migliorare davvero il servizio, soprattutto se non verranno programmati interventi paralleli sulla velocizzazione della linea e sugli incroci ferroviari nelle stazioni. Il dem ha invitato a prestare particolare attenzione alla progettazione del secondo lotto: ''ho consigliato attenzione e di studiare bene la situazione perché dobbiamo prendere ad esempio altri contesti, penso a Bellano, a proposito del superamento di passaggi a livello, con interventi dilazionati e ben modulati. Bisogna capire fin da ora come intervenire. Ad esempio, il passaggio a livello di Sirone è uno di quei punti. È impensabile procedere con un’elettrificazione della Lecco-Como e un potenziamento del numero di treni senza una reale velocizzazione della linea, considerato che, contestualmente, ci saranno degli intoppi che creeranno il caos totale sulla viabilità. Per questo dobbiamo preallertarci subito''.

Fragomeli ha espresso perplessità anche sul fatto che, se la progettazione non fosse più modificabile, il secondo lotto avrebbe ricadute contenute sulla qualità del servizio ''vista anche la mancata previsione del finanziamento dell’elettrificazione del restante tratto del Besanino, in direzione Milano''.
A questo si aggiunge la preoccupazione per la futura chiusura del ponte di Brivio, necessaria alla manutenzione straordinaria, che renderà la ferrovia un collegamento indispensabile tra Lecco e Bergamo proprio mentre sul tratto Ponte San Pietro–Bergamo ''si è accumulato un ritardo notevole'' nel raddoppio della linea al punto che RFI non è stata in grado di fornire una data certa di completamento. Per il consigliere dem, il rischio è quello di ritrovarsi con una ferrovia ''non in grado di supportare la carenza dovuta a tutte le opere infrastrutturali viabilistiche che ci saranno'', in uno snodo già di per sé cruciale per gli spostamenti verso Calolziocorte e Milano.














