Casatenovo piange Enrichetto Fumagalli, storico esponente del PCI. ''Era un visionario''
Casatenovo è in lutto per la scomparsa di Enrico Fumagalli, figura politica di primissimo piano per il territorio. L'85enne si è spento quest'oggi all'ospedale di Merate al culmine di alcuni problemi di salute che da tempo lo affliggevano.
Storico esponente del Partito Comunista, ''Enrichetto'' era stato consigliere di minoranza dal 1980 al 1985, combattendo battaglie politiche memorabili. Era rimasto dietro le quinte anche negli anni successivi, seguendo il passaggio dei colleghi in maggioranza con la prima consiliatura del sindaco Pino Corbetta; inizialmente iscritto al PCI aveva seguito il naturale passaggio nei DS e poi nel PD, del qualche faceva orgogliosamente parte.

Proprio ieri in occasione di un evento organizzato presso la sede del Circolo di Via Verdi, l'ex sindaco Antonio Colombo lo aveva citato, ricordando il suo contributo fondamentale alla vita non solo del partito, ma anche politica della comunità.
Cresciuto in una famiglia numerosa con ben otto fratelli (fra cui l'indimenticata Graziella, medico missionario ucciso in Somalia nel 1995 ndr) Enrichetto ha seguito ogni campagna elettorale, incoraggiando la compagine oggi al governo. Prima della fondazione dell'odierna Provincia, trent'anni fa, era stato pure membro del comprensorio lecchese, intavolando rapporti cordiali anche con gli avversari politici; da citare l'amicizia con Gianni Cervetti, Emanuele Macaluso ed Enrico Morando. Con quest'ultimo condivideva pure la passione per la caccia.
''Ci mancherà moltissimo: era un uomo dall'intuito politico non comune. All'apparenza poteva sembrare burbero, ma al contrario era un visionario, aperto anche alle novità'' le parole dell'amico Andrea Pirovano. ''Ricordo il suo monito, lanciato qualche giorno fa dal letto dell'ospedale: non dividetevi. Ne faremo tesoro''.

Anche il sindaco Filippo Galbiati e il capogruppo di maggioranza Francesco Sironi hanno diffuso una nota in ricordo dell'amico, i cui funerali si svolgeranno nel pomeriggio di martedì in forma laica: ''ci sono persone che seminano con la pazienza di un padre. Desideriamo ricordare Enrico Fumagalli, storico militante casatese del Partito Comunista Italiano, poi dei Democratici di Sinistra e infine del Partito Democratico, con quest’immagine legata al mondo contadino in cui, come amava ricordare, affondavano le sue radici. La sua acuta intelligenza politica e la luminosa semplicità delle sue parole hanno sempre accompagnato il suo impegno e quello di chi ha avuto la fortuna di fare politica insieme a lui. Abbiamo l’impressione che con lui se ne vada una politica che oggi sembra non esistere più, fatta di essenzialità, umiltà, riservatezza, rispetto e fiducia nell’essere umano. Così ha percorso le strade del Novecento e di questo primo quarto di secolo Enrico Fumagalli. Vogliamo ricordarlo con alcuni versi di Nazim Hikmet (1902-1963). Pur composti per luoghi e tempi lontani, ci sembrano esprimere lo spirito di Enrico con la stessa gioiosa fiducia. Oggi ci sentiamo più soli. Ciao, Enrico, e grazie di tutto''.
Storico esponente del Partito Comunista, ''Enrichetto'' era stato consigliere di minoranza dal 1980 al 1985, combattendo battaglie politiche memorabili. Era rimasto dietro le quinte anche negli anni successivi, seguendo il passaggio dei colleghi in maggioranza con la prima consiliatura del sindaco Pino Corbetta; inizialmente iscritto al PCI aveva seguito il naturale passaggio nei DS e poi nel PD, del qualche faceva orgogliosamente parte.

Proprio ieri in occasione di un evento organizzato presso la sede del Circolo di Via Verdi, l'ex sindaco Antonio Colombo lo aveva citato, ricordando il suo contributo fondamentale alla vita non solo del partito, ma anche politica della comunità.
Cresciuto in una famiglia numerosa con ben otto fratelli (fra cui l'indimenticata Graziella, medico missionario ucciso in Somalia nel 1995 ndr) Enrichetto ha seguito ogni campagna elettorale, incoraggiando la compagine oggi al governo. Prima della fondazione dell'odierna Provincia, trent'anni fa, era stato pure membro del comprensorio lecchese, intavolando rapporti cordiali anche con gli avversari politici; da citare l'amicizia con Gianni Cervetti, Emanuele Macaluso ed Enrico Morando. Con quest'ultimo condivideva pure la passione per la caccia.
''Ci mancherà moltissimo: era un uomo dall'intuito politico non comune. All'apparenza poteva sembrare burbero, ma al contrario era un visionario, aperto anche alle novità'' le parole dell'amico Andrea Pirovano. ''Ricordo il suo monito, lanciato qualche giorno fa dal letto dell'ospedale: non dividetevi. Ne faremo tesoro''.

Anche il sindaco Filippo Galbiati e il capogruppo di maggioranza Francesco Sironi hanno diffuso una nota in ricordo dell'amico, i cui funerali si svolgeranno nel pomeriggio di martedì in forma laica: ''ci sono persone che seminano con la pazienza di un padre. Desideriamo ricordare Enrico Fumagalli, storico militante casatese del Partito Comunista Italiano, poi dei Democratici di Sinistra e infine del Partito Democratico, con quest’immagine legata al mondo contadino in cui, come amava ricordare, affondavano le sue radici. La sua acuta intelligenza politica e la luminosa semplicità delle sue parole hanno sempre accompagnato il suo impegno e quello di chi ha avuto la fortuna di fare politica insieme a lui. Abbiamo l’impressione che con lui se ne vada una politica che oggi sembra non esistere più, fatta di essenzialità, umiltà, riservatezza, rispetto e fiducia nell’essere umano. Così ha percorso le strade del Novecento e di questo primo quarto di secolo Enrico Fumagalli. Vogliamo ricordarlo con alcuni versi di Nazim Hikmet (1902-1963). Pur composti per luoghi e tempi lontani, ci sembrano esprimere lo spirito di Enrico con la stessa gioiosa fiducia. Oggi ci sentiamo più soli. Ciao, Enrico, e grazie di tutto''.
Da Forse la mia ultima lettera a Mehmet (1955)
[…] Non vivere su questa terra
come un inquilino
oppure in villeggiatura
nella natura
vivi in questo mondo
come se fosse la casa di tuo padre
credi al grano al mare alla terra
ma soprattutto all’uomo.
Ama la nuvola la macchina il libro
ma innanzitutto ama l’uomo.
Senti la tristezza
del ramo che si secca
del pianeta che si spegne
dell’animale infermo
ma innanzitutto la tristezza dell’uomo.
Che tutti i beni terrestri
ti diano gioia
che l’ombra e il chiaro
ti diano gioia
che le quattro stagioni
ti diano gioia
ma che soprattutto l’uomo
ti dia gioia.
La nostra terra […]
è un bel paese
tra gli altri paesi
e i suoi uomini
quelli di buona lega
sono lavoratori
pensosi e coraggiosi
e atrocemente miserabili
si è sofferto e si soffre ancora
ma la conclusione sarà splendida.














