Monticello: Anna Farina conquista due importanti premi teatrali
Una passione coltivata sin da quando era poco più che una bambina, ma che – passo dopo passo – le ha regalato grandi soddisfazioni, personali e professionali.
Anna Farina, classe 2000 e originaria di Monticello, ha di recente ottenuto due importanti riconoscimenti nell'ambito della sua attività teatrale.
Un rapporto, quello con il palcoscenico, ormai più che consolidato. Copioni e sipario sono entrati presto infatti nella vita di Anna: grazie innanzitutto agli Amici del Teatro (la compagnia del suo paese) e durante gli anni delle scuole medie frequentate presso l'Istituto San Martino di Rigola, frazione di Besana, dove un’insegnante era riuscita a trasmettere ai suoi allievi (fra cui appunto la monticellese) l’amore per quest’arte. Un seme che è continuato a crescere negli anni successivi.
Alle superiori, al liceo Zucchi di Monza, Anna si è iscritta al laboratorio di teatro classico Koralion, opportunità che le ha consentito di partecipare a numerosi festival in tutta Italia. ''È stata un’esperienza fondamentale che mi ha fatta innamorare del teatro'' ci ha detto la 25enne.

Dopo il diploma, Anna ha frequentato Lettere classiche all’Università Statale di Milano, laureandosi. In questo periodo si è avvicinata anche alla critica, iniziando a scrivere testi propri; da qui la decisione di dedicarsi al teatro in prima persona.
''Ho tentato l’ammissione all’Accademia Paolo Grassi, più precisamente al corso di scrittura per lo spettacolo e mi hanno presa'' ha aggiunto con orgoglio.
Oggi la giovane lavora come assistente alla regia al Piccolo Teatro di Milano, al fianco della compagnia Lacasadargilla, ed è drammaturga per la compagnia A.D.D.A. di Livorno, con la quale ha scritto uno spettacolo per ragazzi e adulti dal titolo ''Muoiono tutti'' attualmente in scena in diverse realtà dello Stivale.

Tornando ai premi di cui facevamo cenno, entrambi sono arrivati grazie a ''Sette Domeniche'', il testo scritto come lavoro di diploma (ottenuto lo scorso luglio ndr) all'Accademia Paolo Grassi. Un’opera che affronta il tema dell’adolescenza in una chiave inedita. ''Ho preferito trattare l'argomento parlando di qualcosa già accaduto: sia per ricordarlo, sia per usarlo come metafora per leggere il nostro presente'' ci ha detto la giovane. La scelta è caduta sul disastro di Seveso, il grave incidente industriale avvenuto il 10 luglio 1976 nello stabilimento brianzolo ICMESA, di proprietà svizzera.
Una chiave rivelatasi vincente: lo spettacolo ha ottenuto il Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro, aggiudicandosi il Premio speciale del direttore.
Inoltre, il testo ha vinto il ConTest Amleta 2025, con una motivazione che ne sottolinea il valore umano, artistico e soprattutto la profondità: ''la drammaturgia sceglie di restituire quella vicenda attraverso lo sguardo di tre giovani donne, riportando al centro un punto di vista spesso ignorato e dando voce a chi quel trauma l’ha vissuto davvero, nel corpo e nella quotidianità. La scrittura è scorrevole, autentica, rispettosa sia del contesto storico sia dell’ambiente sociale da cui provengono le protagoniste. Le tre personagge sono costruite con cura: sfaccettate, credibili, capaci di compiere scelte di rottura rispetto al proprio tempo. Tre anime diverse che attraversano fragilità, desideri, paure e slanci di autodeterminazione. Sette Domeniche è un testo intimo che trasforma la memoria in un racconto teatrale vivo e necessario, capace di illuminare una pagina complessa della nostra storia attraverso la forza quieta e allo stesso tempo determinata delle sue protagoniste''.

Un traguardo importante per Anna Farina che con passione, studio e determinazione è riuscita a trasformare un sogno coltivato sin da bambina in una realtà concreta, capace di regalare (a lei e a chi le sta intorno) grandi soddisfazioni.
Anna Farina, classe 2000 e originaria di Monticello, ha di recente ottenuto due importanti riconoscimenti nell'ambito della sua attività teatrale.

Anna Farina
Un rapporto, quello con il palcoscenico, ormai più che consolidato. Copioni e sipario sono entrati presto infatti nella vita di Anna: grazie innanzitutto agli Amici del Teatro (la compagnia del suo paese) e durante gli anni delle scuole medie frequentate presso l'Istituto San Martino di Rigola, frazione di Besana, dove un’insegnante era riuscita a trasmettere ai suoi allievi (fra cui appunto la monticellese) l’amore per quest’arte. Un seme che è continuato a crescere negli anni successivi.
Alle superiori, al liceo Zucchi di Monza, Anna si è iscritta al laboratorio di teatro classico Koralion, opportunità che le ha consentito di partecipare a numerosi festival in tutta Italia. ''È stata un’esperienza fondamentale che mi ha fatta innamorare del teatro'' ci ha detto la 25enne.

Dopo il diploma, Anna ha frequentato Lettere classiche all’Università Statale di Milano, laureandosi. In questo periodo si è avvicinata anche alla critica, iniziando a scrivere testi propri; da qui la decisione di dedicarsi al teatro in prima persona.
''Ho tentato l’ammissione all’Accademia Paolo Grassi, più precisamente al corso di scrittura per lo spettacolo e mi hanno presa'' ha aggiunto con orgoglio.
Oggi la giovane lavora come assistente alla regia al Piccolo Teatro di Milano, al fianco della compagnia Lacasadargilla, ed è drammaturga per la compagnia A.D.D.A. di Livorno, con la quale ha scritto uno spettacolo per ragazzi e adulti dal titolo ''Muoiono tutti'' attualmente in scena in diverse realtà dello Stivale.

Tornando ai premi di cui facevamo cenno, entrambi sono arrivati grazie a ''Sette Domeniche'', il testo scritto come lavoro di diploma (ottenuto lo scorso luglio ndr) all'Accademia Paolo Grassi. Un’opera che affronta il tema dell’adolescenza in una chiave inedita. ''Ho preferito trattare l'argomento parlando di qualcosa già accaduto: sia per ricordarlo, sia per usarlo come metafora per leggere il nostro presente'' ci ha detto la giovane. La scelta è caduta sul disastro di Seveso, il grave incidente industriale avvenuto il 10 luglio 1976 nello stabilimento brianzolo ICMESA, di proprietà svizzera.
Una chiave rivelatasi vincente: lo spettacolo ha ottenuto il Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro, aggiudicandosi il Premio speciale del direttore.


Un traguardo importante per Anna Farina che con passione, studio e determinazione è riuscita a trasformare un sogno coltivato sin da bambina in una realtà concreta, capace di regalare (a lei e a chi le sta intorno) grandi soddisfazioni.
G.C.














