Ciclismo: il monticellese Giacomo Villa pronto per un nuovo capitolo dopo un anno difficile
Nel panorama ciclistico i mesi invernali rappresentano un periodo per staccare tutto e per affrontare grandi cambiamenti e tra i movimenti di mercato anche il ''nostro'' Giacomo Villa ne sta affrontando uno bello grande.
Il ciclista monticellese classe 2003 a partire dalla prossima stagione militerà infatti per la Petrolike, una formazione italo messicana della categoria Continental che l’ha accolto tra le sue fila dandogli la possibilità di rilanciarsi dopo un 2025 molto complicato.
Dopo ottimi risultati nella squadra bresciana della Biesse Carrera, nel 2024 Giacomo aveva iniziato l’avventura all’estero la Bingoal, una squadra belga con cui ha acquisito esperienza in giro per il mondo. Per l'atleta si prospettava una carriera tutta in ascesa, ma il terremoto che ha sconvolto il suo team ha rischiato di farlo restare a piedi.
Nel 2025 la formazione, divenuta nel frattempo Wagner Bazin, ha trovato sempre più difficoltà nel bilanciare la parte francese e quella belga con la conseguenza di malumori e di un rendimento che diventava sempre più basso.

''Ad ogni gara a cui partecipavamo c’erano informazioni diverse, la parte francese incolpava quella belga e viceversa, era un rimbalzo continuo di responsabilità. All’inizio abbiamo provato a restare a galla, ma presto nemmeno la motivazione c’era più. Il clima era molto teso, c’era la sensazione che quel gruppo non avrebbe mai potuto avere un futuro e ognuno ha iniziato a pensare a se stesso per salvarsi la pelle. Quelli che erano sicuri di avere una squadra non collaboravano più, intanto la situazione era sempre più ingestibile'' ha raccontato Giacomo Villa, mettendo a nudo una serie di difficoltà.
Dall’esterno la situazione è sempre sembrata tutt’altro che rosea, sponsor e team manager che si passavano le colpe, corridori bloccati e incerti sul loro futuro prima dell’annuncio dell’ormai scontata chiusura.
Il 2025 per Giacomo Villa è stato un anno veramente complicato, non solo per il clima in squadra, ma anche per una serie di malanni fisici che lo hanno obbligato a fermarsi. Già l’inizio della stagione non era stato dei migliori, a causa di una polmonite rimediata nel mese di dicembre era stato costretto a tardare la preparazione rischiando di compromettere l’intera stagione. Nonostante la forma non al 100% i piazzamenti però erano arrivati, i veri problemi sono iniziati dopo quando a causa di una caduta durante una gara in Francia ha dovuto fermarsi ancora.
''Era proprio l’ultima gara in Francia prima di trasferirci in Belgio per le classiche del nord e inizialmente non sembrava nulla di grave. Poi però il dolore si è fatto più forte, non riuscivo a restare in bici e soltanto ritornato in Italia, con le giuste analisi, hanno capito che avevo rotto due legamenti della spalla. Per fortuna non è servito l’intervento, ma ho dovuto restare fermo'' ha aggiunto Giacomo che ha così dovuto rinunciare alle gare in Belgio e Olanda, le sue preferite ed è potuto rientrare alle corse solo a fine giugno con i campionati italiani. A quel punto però la squadra era nello scompiglio più totale, non c’era organizzazione, le gare scarseggiavano e nessuno era più effettivamente interessato a proseguire.
Dopo la chiusura del team Wagner Bazin il monticellese ha incominciato a guardarsi intorno per cercare una squadra che lo potesse accogliere nei suoi ranghi, ma in un ciclismo come quello di oggi non è mai facile trovare il proprio spazio, soprattutto se si è avuta una stagione così complicata.

A bussare alla sua porta è poi arrivato il team Petrolike, una formazione continental e formalmente di fascia inferiore a quella in cui militava precedentemente (la Wagner Bazin era classificata come Profesional), ma Giacomo ha voluto comunque affrontare la sfida.
''Per me la chiusura della squadra è stato un colpo molto duro, avevo riposto tante speranze perché mi sembrava il luogo giusto in cui crescere, ma poi tutto si è dissolto. È stato un periodo difficile e quando ho accettato la proposta del team Petrolike inizialmente l’ho vista come una sconfitta personale, ma poi mi sono ridimensionato. Se voglio continuare a fare il corridore devo assolutamente provare a ripartire, trovare nuove motivazioni e devo dire che ora che ho visto il piano per il 2026 sono anche molto soddisfatto. Nonostante sia una formazione piccola hanno idee chiare, vogliono far crescere i ragazzi messicani (anche per questioni di sponsor), ma anche noi italiani dandoci la possibilità di correre il più possibile'' ha proseguito il monticellese che ora non vede l’ora di cimentarsi in questa nuova avventura. Intanto, nonostante le tante gare e i trasferimenti in giro per il mondo non ha mai smesso di studiare ed è prossimo alla laurea in scienze motorie. L’obiettivo, oltre a quello da atleta, è continuare ad affiancare i giovani del Pedale arcorese, aiutarli a crescere e supportare tutti gli portivi con l’allenamento.
È ancora presto per parlare di gare, ma Giacomo Villa ha già una prima bozza di come sarà il suo 2026. L’esordio è fissato per la fine di gennaio con una serie di corse spagnole, poi arriverà in Italia con il Trofeo Laigueglia, la classica di apertura del calendario ciclistico italiano riservato ai professionisti.
Il ciclista monticellese classe 2003 a partire dalla prossima stagione militerà infatti per la Petrolike, una formazione italo messicana della categoria Continental che l’ha accolto tra le sue fila dandogli la possibilità di rilanciarsi dopo un 2025 molto complicato.
Dopo ottimi risultati nella squadra bresciana della Biesse Carrera, nel 2024 Giacomo aveva iniziato l’avventura all’estero la Bingoal, una squadra belga con cui ha acquisito esperienza in giro per il mondo. Per l'atleta si prospettava una carriera tutta in ascesa, ma il terremoto che ha sconvolto il suo team ha rischiato di farlo restare a piedi.
Nel 2025 la formazione, divenuta nel frattempo Wagner Bazin, ha trovato sempre più difficoltà nel bilanciare la parte francese e quella belga con la conseguenza di malumori e di un rendimento che diventava sempre più basso.

Giacomo Villa in un paio di immagini a cura di Sprint Cycling
''Ad ogni gara a cui partecipavamo c’erano informazioni diverse, la parte francese incolpava quella belga e viceversa, era un rimbalzo continuo di responsabilità. All’inizio abbiamo provato a restare a galla, ma presto nemmeno la motivazione c’era più. Il clima era molto teso, c’era la sensazione che quel gruppo non avrebbe mai potuto avere un futuro e ognuno ha iniziato a pensare a se stesso per salvarsi la pelle. Quelli che erano sicuri di avere una squadra non collaboravano più, intanto la situazione era sempre più ingestibile'' ha raccontato Giacomo Villa, mettendo a nudo una serie di difficoltà.
Dall’esterno la situazione è sempre sembrata tutt’altro che rosea, sponsor e team manager che si passavano le colpe, corridori bloccati e incerti sul loro futuro prima dell’annuncio dell’ormai scontata chiusura.
Il 2025 per Giacomo Villa è stato un anno veramente complicato, non solo per il clima in squadra, ma anche per una serie di malanni fisici che lo hanno obbligato a fermarsi. Già l’inizio della stagione non era stato dei migliori, a causa di una polmonite rimediata nel mese di dicembre era stato costretto a tardare la preparazione rischiando di compromettere l’intera stagione. Nonostante la forma non al 100% i piazzamenti però erano arrivati, i veri problemi sono iniziati dopo quando a causa di una caduta durante una gara in Francia ha dovuto fermarsi ancora.
''Era proprio l’ultima gara in Francia prima di trasferirci in Belgio per le classiche del nord e inizialmente non sembrava nulla di grave. Poi però il dolore si è fatto più forte, non riuscivo a restare in bici e soltanto ritornato in Italia, con le giuste analisi, hanno capito che avevo rotto due legamenti della spalla. Per fortuna non è servito l’intervento, ma ho dovuto restare fermo'' ha aggiunto Giacomo che ha così dovuto rinunciare alle gare in Belgio e Olanda, le sue preferite ed è potuto rientrare alle corse solo a fine giugno con i campionati italiani. A quel punto però la squadra era nello scompiglio più totale, non c’era organizzazione, le gare scarseggiavano e nessuno era più effettivamente interessato a proseguire.
Dopo la chiusura del team Wagner Bazin il monticellese ha incominciato a guardarsi intorno per cercare una squadra che lo potesse accogliere nei suoi ranghi, ma in un ciclismo come quello di oggi non è mai facile trovare il proprio spazio, soprattutto se si è avuta una stagione così complicata.

A bussare alla sua porta è poi arrivato il team Petrolike, una formazione continental e formalmente di fascia inferiore a quella in cui militava precedentemente (la Wagner Bazin era classificata come Profesional), ma Giacomo ha voluto comunque affrontare la sfida.
''Per me la chiusura della squadra è stato un colpo molto duro, avevo riposto tante speranze perché mi sembrava il luogo giusto in cui crescere, ma poi tutto si è dissolto. È stato un periodo difficile e quando ho accettato la proposta del team Petrolike inizialmente l’ho vista come una sconfitta personale, ma poi mi sono ridimensionato. Se voglio continuare a fare il corridore devo assolutamente provare a ripartire, trovare nuove motivazioni e devo dire che ora che ho visto il piano per il 2026 sono anche molto soddisfatto. Nonostante sia una formazione piccola hanno idee chiare, vogliono far crescere i ragazzi messicani (anche per questioni di sponsor), ma anche noi italiani dandoci la possibilità di correre il più possibile'' ha proseguito il monticellese che ora non vede l’ora di cimentarsi in questa nuova avventura. Intanto, nonostante le tante gare e i trasferimenti in giro per il mondo non ha mai smesso di studiare ed è prossimo alla laurea in scienze motorie. L’obiettivo, oltre a quello da atleta, è continuare ad affiancare i giovani del Pedale arcorese, aiutarli a crescere e supportare tutti gli portivi con l’allenamento.
È ancora presto per parlare di gare, ma Giacomo Villa ha già una prima bozza di come sarà il suo 2026. L’esordio è fissato per la fine di gennaio con una serie di corse spagnole, poi arriverà in Italia con il Trofeo Laigueglia, la classica di apertura del calendario ciclistico italiano riservato ai professionisti.
Giorgia Monguzzi














