Gara clandestina mortale: un casatese comparirà dinnanzi al giudice in primavera
Tre rinvii a giudizio e una archiviazione: è la richiesta della Procura di Monza nell'ambito del motoraduno non autorizzato del 12 marzo 2023 a Biassono, durante il quale perse la vita il sedicenne Cristian Donzello. All'iniziativa, organizzata senza autorizzazione nella zona industriale del comune brianzolo, parteciparono oltre cento persone tra moto e auto.
Tra gli imputati figura un ventenne di Casatenovo: si tratta di uno dei biker – 18enne all'epoca dei fatti - lanciati ad alta velocità sul rettilineo di Via Friuli in sella alla sua Husquvarna. C'è poi un ventiduenne ritenuto l’organizzatore del raduno, infine l’automobilista coinvolto nell’incidente; la vittima infatti, andò ad impattare contro la fiancata dell'auto in fase di svolta. Le accuse sono di organizzazione di gara clandestina; per l’automobilista è contestato anche l’omicidio stradale.
Cristian Donzello, in sella a una moto 125, si scontrò con una Volkswagen Polo che stava svoltando per parcheggiare. Il ragazzo morì dopo il ricovero all’ospedale Niguarda di Milano. L’incidente fu ripreso dai presenti e i video circolarono sui social.
Secondo la Procura – nella persona del sostituto Michele Trianni - il tragico evento non sarebbe stato il primo organizzato senza autorizzazioni su quella strada e che la promozione era avvenuta tramite canali social chiusi. È stata invece chiesta l’archiviazione per uno dei giovani che avevano solo contribuito alla diffusione della locandina. Ai tre imputati si aggiungono altri due soggetti per i quali procede il Tribunale dei Minori.
L’udienza preliminare è fissata per marzo 2026 dinnanzi al gup Angela Colella.
Tra gli imputati figura un ventenne di Casatenovo: si tratta di uno dei biker – 18enne all'epoca dei fatti - lanciati ad alta velocità sul rettilineo di Via Friuli in sella alla sua Husquvarna. C'è poi un ventiduenne ritenuto l’organizzatore del raduno, infine l’automobilista coinvolto nell’incidente; la vittima infatti, andò ad impattare contro la fiancata dell'auto in fase di svolta. Le accuse sono di organizzazione di gara clandestina; per l’automobilista è contestato anche l’omicidio stradale.

Secondo la Procura – nella persona del sostituto Michele Trianni - il tragico evento non sarebbe stato il primo organizzato senza autorizzazioni su quella strada e che la promozione era avvenuta tramite canali social chiusi. È stata invece chiesta l’archiviazione per uno dei giovani che avevano solo contribuito alla diffusione della locandina. Ai tre imputati si aggiungono altri due soggetti per i quali procede il Tribunale dei Minori.
L’udienza preliminare è fissata per marzo 2026 dinnanzi al gup Angela Colella.














