Casatenovo: AIDO inaugura la ''Panchina del dono''
È stata inaugurata questa mattina, davanti al municipio di Casatenovo, la ''Panchina del dono'', simbolo di speranza e di riflessione sul valore della donazione di organi. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal Gruppo intercomunale Aido di Casatenovo, Missaglia e Monticello.

Alla cerimonia, semplice ma sentita, hanno preso parte le autorità comunali, i volontari dell’associazione e alcuni cittadini. Presenti – fra gli altri - il sindaco Filippo Galbiati, il parroco don Massimo Santambrogio e i volontari Aido guidati dall'instancabile presidente Enrica Motterlini.

La panchina, di colore rosso, vuole essere innanzitutto un ricordo per chi ha scelto di donare dopo la morte, ma - come è stato illustrato questa mattina - anche un luogo simbolico in cui fermarsi a pensare e a compiere una scelta consapevole.

Non a caso sulla panchina campeggia la parola ''Speranza'': donare organi, tessuti e cellule significa infatti offrire una concreta possibilità di vita a chi ne ha urgente bisogno, trasformando un momento di dolore in un gesto che guarda al futuro.

Nel corso dell’inaugurazione il sindaco Galbiati – particolarmente legato all'Aido con il quale da tempo porta avanti un'attività di formazione nelle scuole - ha espresso parole sentite di apprezzamento per l’iniziativa e per l’impegno costante del gruppo nel promuovere la cultura del dono.

Don Massimo invece, ha accompagnato il momento con una riflessione, sottolineando il valore umano e solidale del gesto, impartendo poi la benedizione.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto dal sodalizio al Comune di Casatenovo, all’intero Consiglio comunale (rappresentato quest'oggi da esponenti di maggioranza e dell'opposizione), all’ufficio tecnico, all'assessore Daniele Viganò e Roberta Cesana – responsabile del settore affari generali - per la disponibilità e la collaborazione che hanno reso possibile la posa della panchina.

La ''Panchina del dono'' installata in Piazza della Repubblica diventa così un nuovo segno visibile nel cuore del paese: un invito silenzioso - ma al tempo stesso potente -a riflettere su una scelta che può fare la differenza, salvando vite.

Alcune immagini (scattate da Andrea Pirovano) della cerimonia di questa mattina
Alla cerimonia, semplice ma sentita, hanno preso parte le autorità comunali, i volontari dell’associazione e alcuni cittadini. Presenti – fra gli altri - il sindaco Filippo Galbiati, il parroco don Massimo Santambrogio e i volontari Aido guidati dall'instancabile presidente Enrica Motterlini.

La panchina, di colore rosso, vuole essere innanzitutto un ricordo per chi ha scelto di donare dopo la morte, ma - come è stato illustrato questa mattina - anche un luogo simbolico in cui fermarsi a pensare e a compiere una scelta consapevole.

Non a caso sulla panchina campeggia la parola ''Speranza'': donare organi, tessuti e cellule significa infatti offrire una concreta possibilità di vita a chi ne ha urgente bisogno, trasformando un momento di dolore in un gesto che guarda al futuro.

La presidente Aido Enrica Motterlini e il sindaco Filippo Galbiati
Nel corso dell’inaugurazione il sindaco Galbiati – particolarmente legato all'Aido con il quale da tempo porta avanti un'attività di formazione nelle scuole - ha espresso parole sentite di apprezzamento per l’iniziativa e per l’impegno costante del gruppo nel promuovere la cultura del dono.

Don Massimo invece, ha accompagnato il momento con una riflessione, sottolineando il valore umano e solidale del gesto, impartendo poi la benedizione.

Il momento della benedizione affidato a don Massimo Santambrogio
Un ringraziamento particolare è stato rivolto dal sodalizio al Comune di Casatenovo, all’intero Consiglio comunale (rappresentato quest'oggi da esponenti di maggioranza e dell'opposizione), all’ufficio tecnico, all'assessore Daniele Viganò e Roberta Cesana – responsabile del settore affari generali - per la disponibilità e la collaborazione che hanno reso possibile la posa della panchina.

La ''Panchina del dono'' installata in Piazza della Repubblica diventa così un nuovo segno visibile nel cuore del paese: un invito silenzioso - ma al tempo stesso potente -a riflettere su una scelta che può fare la differenza, salvando vite.














