Casatenovo: la RSA Monzini in festa per i settant'anni di attività

Venerdì 19 dicembre la Fondazione Maria Monzini RSA ha vissuto un momento speciale, celebrando il settantesimo anniversario di vita e del suo profondo legame con Casatenovo.
L'evento, dal forte valore simbolico ed emotivo, è stato intitolato ''Case di Ricordi – Viaggio tra Memoria e Leggerezza'': un progetto che ha trasformato i ricordi degli ospiti in un racconto collettivo fatto di arte, manualità e condivisione.
All’iniziativa erano presenti l’assessore ai Servizi alla Persona Enrica Baio, il parroco don Massimo Santambrogio, i membri del consiglio di amministrazione della Fondazione, insieme a numerosi parenti e amici degli ospiti, che sono stati coinvolti in un momento delicato e sentito, durante il quale è stata ripercorsa la storia della struttura che in tanti oggi chiamano ''casa''.
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Alcune immagini del pomeriggio di festa

L’iniziativa, che si è svolta perlopiù nel salone di accoglienza della struttura dove  l'educatrice Alice Proserpio ha tenuto un primo discorso, ha poi consentito ad ospiti e amici di visitare la RSA, ripercorrendo la storia del luogo attraverso fotografie raccolte in album, testimonianze scritte di OSS e infermieri che da molto tempo si aggirano tra quei corridoi, infine un plastico accurato di Casatenovo, dove la Fondazione Monzini è nata.
Il progetto - come Proserpio ha spiegato - ''non è stato un semplice laboratorio creativo, ma un vero e proprio viaggio interiore". Un percorso che ha dato forma alle memorie custodite dagli ospiti: immagini di cortili assolati, finestre affacciate sul paese, profumi di pane caldo, fieno appena tagliato, voci e gesti di una quotidianità che ha attraversato decenni di vita. Ricordi diventati materia viva, modellati con le mani e restituiti attraverso piccole architetture di carta.
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Sono nate così le ''Case di Ricordi'': costruzioni in cartoncino, tutte diverse tra loro, come diverse sono le storie che rappresentano. Ogni casa racconta una vita: c’è chi ha scelto di aprire le finestre sulla giovinezza, chi ha posato un fiore sul davanzale dell’amore, chi ha disegnato un tetto che profuma di famiglia. Insieme, queste case hanno composto un villaggio simbolico, un borgo della memoria in cui le storie individuali si intrecciano e dialogano.
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L'assessore Enrica Baio

Al centro di questo villaggio ideale, una mongolfiera: leggera, colorata, pronta a sollevarsi. Un elemento evocativo che ha raccolto e portato con sé i sogni, le nostalgie, le risate e le voci che abitano la Fondazione. Un’immagine potente, capace di raccontare come la memoria, quando viene condivisa, non appesantisca ma sollevi, diventando spazio di incontro e di senso, che richiama il simbolo utilizzato da Casatenovo per la festa di paese di luglio 2025.
Il progetto, guidato da diversi operatori insieme ad Alessandro Petrone, ha rappresentato anche un momento di ringraziamento corale: un omaggio a tutte le persone che, in settant’anni, hanno abitato, lavorato, vissuto e dato anima alla Fondazione Maria Monzini. Ospiti, operatori, famiglie, volontari e comunità: ognuno parte di una storia più grande, custodita e restituita con delicatezza.

Galleria fotografica (30 immagini)


A seguire Enrica Baio ha preso la parola, ringraziando i presenti e portando i saluti del sindaco Filippo Galbiati. "Personalmente, ho ricordo di questa RSA da quando sono piccola, perché è sempre cresciuta con Casatenovo e con i suoi abitanti, che spesso accoglie. Vorrei ringraziare nello specifico ai medici, agli oss e agli infermieri, che lavorano instancabili affinché questo luogo sia e si mantenga un posto d’eccellenza. Vorrei ricordare anche i volontari, figure preziose che mettono a disposizione il proprio tempo libero in queste sale e in questi spazi''.
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Il parroco don Massimo Santambrogio

Anche il parroco don Massimo - che della Fondazione è anche il presidente - è stato invitato a tenere un breve discorso, nel quale ha evidenziato come i settant'anni di oggi siano ormai un segno di grande esperienza, ma non di avvicinamento alla fine: ''a settant'anni oggi ci sono ancora sogni, progetti e futuro, come per questa speciale RSA e per tutte le persone che se ne prendono cura''.
''Ringrazio di cuore il personale che ogni giorno lavora a favore dei nostri ospiti, ogni giorno meglio del precedente. Abbiamo un grande motore personale: quando c’è bisogno ognuno tira fuori la grinta e ci permette di andare avanti!'' ha concluso la direttrice Mara Lievito.
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''Case di Ricordi'' ha mostrato come la memoria possa essere un gesto d’amore, una carezza sul tempo che passa. Un’esperienza capace di ricordarci che ogni storia merita di essere ascoltata e che, anche in una RSA, il passato non è mai qualcosa che trattiene, ma qualcosa che accompagna e dà leggerezza al presente.
E mentre idealmente quella mongolfiera continua a salire sopra Casatenovo, tra i tetti e il verde che circonda il paese, resta l’immagine di un luogo dove le storie non si perdono, ma trovano casa.
Il pomeriggio - al quale hanno preso parte anche gli ospiti della vicina CSS ''La mia casa'' - è stato caratterizzato da diversi momenti: dopo i discorsi introduttivi, gli ospiti e i loro amici e parenti sono stati invitati a raggiungere ''la palestra'', una sala nella quale è stata allestita la proiezione di un video capace di raggiungere i cuori di tutti.
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Alice Proserpio e Alessandro Petrone

Tutta la RSA è stata decorata con mongolfiere e allestimenti colorati, tracciando percorsi che hanno permesso agli ospiti di raggiungere i punti di più importanti: il tavolo con gli album fotografici di anni passati e recenti, le testimonianze del personale più esperto, la spiegazione poetica delle attività giornaliere svolte dagli ospiti.
Alessandro Petrone ha poi incantato il pubblico con uno spettacolo di magia, risvegliando la sensazione di meraviglia, inesauribile, che permette anche ai più anziani di stupirsi.
Infine, un buffet allestito con cura in una delle sale della RSA Monzini ha radunato tutti gli ospiti, i parenti, gli amici e il personale, per festeggiare insieme la storia e l’importanza di un luogo di cura speciale, una “casa di tante persone” dove si incontrano le energie, l’impegno e la dedizione di molti.
L.F.
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