Se vuoi realmente la Pace...

Una grande mistificazione di solo presunto realismo: Se vuoi la Pace prepara la guerra!

Ma se non si vuole essere ipocriti il vero monito dovrebbe invece essere: Se vuoi veramente la Pace alimentala giorno per giorno, se vuoi invece e in realtà la guerra allora proclama la Pace ma prepara le armi.

Sembra proprio essere quest'ultima la strategia che muove un pensiero quantomeno miope, quando non addirittura subdolamente strumentale, che sembra gradualmente farsi strada specie nel grande mondo della comunicazione.

Un mondo certamente non insensibile agli interessi dei costruttori di armi che da sempre influenzano lo svolgersi della Storia ma che in tempi moderni hanno assunto l'enorme potenza di fuoco di vere e proprie lobby di pensiero nella costruzione dell'immaginario collettivo.

E l'elemento principale a supporto di campagne orientate al riarmo poggia su uno dei capisaldi invocati da chi si ritiene esperto di umanità e cioè il realismo. Un realismo che in nome di un mal interpretato senso di concretezza, in opposizione ad un presunto velleitarismo utopico dei cosiddetti pacifisti, indica il riarmo come l'unico vero elemento di difesa ed effettivo antidoto alla minaccia di aggressione altrui.

Si arriva quindi addirittura a parlare di deterrenza armata come elemento di stabilità per una convivenza civile degna di tale nome.

Basterebbero i molti efferati esempi di stragi di inermi civili nelle scuole americane eseguite da pazzoidi e fanatici per quantomeno dubitare di tale assunto. Come in sede mondiale richiamare la follia della corsa alle armi atomiche (in anni non così lontani) con migliaia di testate nucleari, centinaia di volte superiore al potenziale distruttivo del pianeta, a disposizione delle due fronteggianti super potenze: Tutt'altro che stabilità ma solo pericolosa precarietà a rischio di distruzione planetaria come successo nella crisi di Cuba nell'ottobre del 62 ma anche, per fare un altro esempio, in quell'episodio, non casualmente poco conosciuto, di un conflitto mondiale evitato grazie al buon senso e all'intuizione di un anonimo militare (consiglierei di leggere questo eloquente articolo https://www.focus.it/cultura/storia/stanislav-petrov-l-uomo-che-salvo-il-mondo-da-una-guerra-nucleare).

Del resto come si costruisce la vera Pace ( non solo una parvenza di tregua) se ad esempio in Cisgiordania si consente di continuare a calpestare il Diritto avallando altri 19 illeciti insediamenti israeliani a scapito dei territori palestinesi? https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/12/21/gabinetto-di-sicurezza-israele-approva-19-nuovi-insediamenti-in-cisgiordania_f7e30134-a377-439a-9dac-fcdb904bac00.html

O come in sostanza si continua solo ad “abbaiare” al nemico invasore (giustamente da condannare) da parte di chi in Europa potrebbe realmente essere attore di un pur difficile dialogo/confronto?

O come si può costruire una convivenza dignitosa tra i Popoli e all'interno di essi basandosi su di una cultura aggressiva come l'ha, di fatto, perorata Putin ma anche il guerrafondaio capo del Pentagono ai propri generali? " https://share.google/w1qGNEiBR34a37rAx  

In fondo senza un crescente lavorìo mediatico che faccia leva su diffidenze e paure non potrebbero costruire un consenso popolare che in definitiva è alla base di qualsiasi potere: ne deriva quindi che occorre un altrettanto lavorìo culturale in senso inverso che non permetta un ribaltamento di valori.

Un lavorìo culturale che parta oggettivamente da una considerazione preliminare: C'è mai stata una stabile e degna convivenza costruita su di una “giustizia” imposta con le armi dal “vincitore” perché semplicemente più forte in quel momento? Tale “pace” non è stata invece foriera di instabilità perenne nel tentativo di rivincita del “perdente”?

Quindi per giustificare sotto varia forma il riarmarsi non adducano perlomeno motivazioni di solo presunto buon senso.

La speranza viaggia non solo su quanto possono fare, e purtroppo ancora non fanno compiutamente,

le classi dirigenti ma anche e soprattutto su ognuno di noi come costruttore di una vera Pace, a partire dalla vita personale di tutti i giorni svolgendo anche e soprattutto un ruolo sociale attivo. 
Per fortuna e alla faccia del “guardarsi in cagnesco” ci sono esempi concreti di testimoniata capacità di convivenza come questo: https://share.google/No9dPhYqk3OLtOP2n
Germano Bosisio
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