Le Sorelle Clarisse di Milano e le loro opere d’arte in cera
Di questi tempi le feste significano prevalentemente fretta, rincorsa ai regali dell’ultimo minuto e stress. C’è un posto, però, in cui invece il Santo Natale porta con sé riflessione, cura, lavoro manuale e condivisione di pensieri e tempo.

Questo luogo è il Monastero di Santa Chiara di Milano, in Piazza dei Piccoli Martiri, dove vive la Comunità delle Sorelle Clarisse e, tra loro, suor Maria Chiara, originaria di Viganò. Tra le mura del Monastero, situato nei pressi del Naviglio Martesana, la vita scorre con ritmo lento ma autentico, alla scoperta del vero senso dell’esistenza.
Proprio con suor Maria Chiara, dunque, abbiamo avuto modo di parlare del significato che assumono le festività in clausura e di un’attività molto speciale che viene realizzata annualmente dalle Sorelle Povere: la produzione di candele decorate.
Come da tradizione, infatti, le giornate monastiche alternano momenti di lavoro e momenti di preghiera e suor Maria Chiara ci ha raccontato come le Sorelle durante l’anno si occupino di lavori semplici come il bucato, la cucina e l’infermeria, o attività legate al disegno e all’illustrazione, ma anche alla correzione di bozze di volumi.

Durante il Santo Natale, e non solo, si è consolidata poi la tradizione della realizzazione e dell’intaglio di meravigliose candele decorative, in grado di impreziosire e abbellire le case nel periodo più speciale dell’anno e di dare uno spiraglio di luce.
''Con il tempo abbiamo migliorato di gran lunga la tecnica, arrivando a produrre creazioni in cera molto originali, che intagliamo con cura per poi inserire all'interno dei piccoli presepi'' ci ha detto Suor Maria Chiara.
Sono molte infatti le Clarisse coinvolte in questa produzione artigianale, che assume un sapore decisamente artistico e che dà la loro la possibilità di sperimentare con la fantasia.
''Abbiamo iniziato questo progetto in piccolo, e di volta in volta ci siamo rese conto che sempre più persone manifestavano interesse nel decorare la casa con un cero'' ha continuato.

Oltre che nel periodo natalizio, di fatti, le candele vengono realizzate anche per Pasqua o come bomboniere per matrimoni e battesimi. Lavorare la cera, dipingere con i colori la tela bianca rappresentata dalle candele, inserire i presepi e confezionare una a una queste piccole opere d’arte assume dunque un significato importante per le Sorelle e simboleggia in qualche modo il vero significato del Natale che, a volte, ci dimentichiamo e perdiamo di vista.

''Creare candele non è solo un atto materiale, ma anche simbolico. È un segno profondo perché ci permette di entrare nelle case di tanti fratelli e sorelle nel tempo delle feste, partecipando in qualche modo alla loro gioia'' ha continuato suor Maria Chiara.
La vita di clausura permette dunque alle Clarisse di vivere appieno il momento del Santo Natale e di incrociare le loro esistenze con quelle di tante altre persone, fedeli e non, che riconoscono il luogo del Monastero come uno spazio di pace e di ascolto.

Le creazioni realizzate in cera, in questo senso, rappresentano un ponte per costruire legami con chi decide di portarne una a casa con sé.
Forse potremmo ripartire proprio da qui, dalla lentezza e dalla riflessione, per riscoprire il vero senso delle feste.

Questo luogo è il Monastero di Santa Chiara di Milano, in Piazza dei Piccoli Martiri, dove vive la Comunità delle Sorelle Clarisse e, tra loro, suor Maria Chiara, originaria di Viganò. Tra le mura del Monastero, situato nei pressi del Naviglio Martesana, la vita scorre con ritmo lento ma autentico, alla scoperta del vero senso dell’esistenza.
Proprio con suor Maria Chiara, dunque, abbiamo avuto modo di parlare del significato che assumono le festività in clausura e di un’attività molto speciale che viene realizzata annualmente dalle Sorelle Povere: la produzione di candele decorate.
Come da tradizione, infatti, le giornate monastiche alternano momenti di lavoro e momenti di preghiera e suor Maria Chiara ci ha raccontato come le Sorelle durante l’anno si occupino di lavori semplici come il bucato, la cucina e l’infermeria, o attività legate al disegno e all’illustrazione, ma anche alla correzione di bozze di volumi.

Durante il Santo Natale, e non solo, si è consolidata poi la tradizione della realizzazione e dell’intaglio di meravigliose candele decorative, in grado di impreziosire e abbellire le case nel periodo più speciale dell’anno e di dare uno spiraglio di luce.
''Con il tempo abbiamo migliorato di gran lunga la tecnica, arrivando a produrre creazioni in cera molto originali, che intagliamo con cura per poi inserire all'interno dei piccoli presepi'' ci ha detto Suor Maria Chiara.
Sono molte infatti le Clarisse coinvolte in questa produzione artigianale, che assume un sapore decisamente artistico e che dà la loro la possibilità di sperimentare con la fantasia.
''Abbiamo iniziato questo progetto in piccolo, e di volta in volta ci siamo rese conto che sempre più persone manifestavano interesse nel decorare la casa con un cero'' ha continuato.

Oltre che nel periodo natalizio, di fatti, le candele vengono realizzate anche per Pasqua o come bomboniere per matrimoni e battesimi. Lavorare la cera, dipingere con i colori la tela bianca rappresentata dalle candele, inserire i presepi e confezionare una a una queste piccole opere d’arte assume dunque un significato importante per le Sorelle e simboleggia in qualche modo il vero significato del Natale che, a volte, ci dimentichiamo e perdiamo di vista.

''Creare candele non è solo un atto materiale, ma anche simbolico. È un segno profondo perché ci permette di entrare nelle case di tanti fratelli e sorelle nel tempo delle feste, partecipando in qualche modo alla loro gioia'' ha continuato suor Maria Chiara.
La vita di clausura permette dunque alle Clarisse di vivere appieno il momento del Santo Natale e di incrociare le loro esistenze con quelle di tante altre persone, fedeli e non, che riconoscono il luogo del Monastero come uno spazio di pace e di ascolto.

Le creazioni realizzate in cera, in questo senso, rappresentano un ponte per costruire legami con chi decide di portarne una a casa con sé.
Forse potremmo ripartire proprio da qui, dalla lentezza e dalla riflessione, per riscoprire il vero senso delle feste.
S.L.F.














