Casatenovo, Spazio Bizzarro: spettacolo per chiudere il '25
Sotto il magico tendone di Spazio Bizzarro a Casatenovo, dentro il nebbioso Parco Vivo di fine dicembre, sabato 21 sono state portate in scena antiche magie e segreti custoditi a lungo, tramandati da samurai a samurai in un Giappone evocato con rituali e katane.
Stefano Dalessandro, in arte Daigoro, con Andrea Isabel Jmenez J. al violoncello, si è esibito davanti a un pubblico eterogeneo di bambini, genitori, nonni e amici con il suo nuovo spettacolo ''Daigoro: la luce perenne'': un invito poetico a mantenere accesa la luce vitale che risiede in ognuno, raccontato seguendo il filo di un insegnamento tramandato da padre a figlio.
Con delicatezza e precisione millimetrica sono stati realizzati tutti i trucchi di magia, le esibizione di tecniche di contact: la postura da samurai, l’abilità nell’usare le armi di scena, il controllo vocale sono frutto indubbio di un lungo e meticoloso lavoro di preparazione e di studio appassionato.
Al pubblico sono stati proposti due orari, alle 16.00 e alle 20.00: con il tendone pieno, Daigoro ha saputo incantare tutti, presentato da Nicola Bruni, direttore artistico di Spazio Bizzarro.
Stefano Dalessandro non è nuovo a Spazio Bizzarro: già per l’edizione del Bizzarro Festival 2024 si era esibito come artista off, rimanendo in contatto e aspettando di poter portare in scena il nuovo progetto sotto a un tendone bordeaux al centro di un parco a tratti incantato, dove sembra di allontanarsi dal quotidiano per poter raggiungere spazi nuovi, lontani da scadenze e asfissianti limitazioni per poter riscoprire un po’ di bellezza.
Non semplicemente stupiti, ma anche guidati da una storia profonda, raccontata con tratti lievi e incredibilmente poetici, i bambini e le bambine del pubblico hanno vissuto e condiviso magie e insegnamenti: dalla ricerca costante di luce all’importanza della condivisione, i temi dello spettacolo si sono ben intessuti nell’atmosfera di pace e serenità che il periodo natalizio porta con sè, regalando attimi importanti su cui concentrare la propria attenzione, rimanendo ostaggi della meraviglia, complici le musiche di scena, le luci, l’atmosfera costantemente diversa, leggera e energica, ricca di gioia e risate, che si respira a Spazio Bizzarro.
Stefano Dalessandro, in arte Daigoro, con Andrea Isabel Jmenez J. al violoncello, si è esibito davanti a un pubblico eterogeneo di bambini, genitori, nonni e amici con il suo nuovo spettacolo ''Daigoro: la luce perenne'': un invito poetico a mantenere accesa la luce vitale che risiede in ognuno, raccontato seguendo il filo di un insegnamento tramandato da padre a figlio.
Con delicatezza e precisione millimetrica sono stati realizzati tutti i trucchi di magia, le esibizione di tecniche di contact: la postura da samurai, l’abilità nell’usare le armi di scena, il controllo vocale sono frutto indubbio di un lungo e meticoloso lavoro di preparazione e di studio appassionato.
Al pubblico sono stati proposti due orari, alle 16.00 e alle 20.00: con il tendone pieno, Daigoro ha saputo incantare tutti, presentato da Nicola Bruni, direttore artistico di Spazio Bizzarro.
Stefano Dalessandro non è nuovo a Spazio Bizzarro: già per l’edizione del Bizzarro Festival 2024 si era esibito come artista off, rimanendo in contatto e aspettando di poter portare in scena il nuovo progetto sotto a un tendone bordeaux al centro di un parco a tratti incantato, dove sembra di allontanarsi dal quotidiano per poter raggiungere spazi nuovi, lontani da scadenze e asfissianti limitazioni per poter riscoprire un po’ di bellezza.
Non semplicemente stupiti, ma anche guidati da una storia profonda, raccontata con tratti lievi e incredibilmente poetici, i bambini e le bambine del pubblico hanno vissuto e condiviso magie e insegnamenti: dalla ricerca costante di luce all’importanza della condivisione, i temi dello spettacolo si sono ben intessuti nell’atmosfera di pace e serenità che il periodo natalizio porta con sè, regalando attimi importanti su cui concentrare la propria attenzione, rimanendo ostaggi della meraviglia, complici le musiche di scena, le luci, l’atmosfera costantemente diversa, leggera e energica, ricca di gioia e risate, che si respira a Spazio Bizzarro.
L.F.