Casatenovo: Alberico Fumagalli espone (per beneficenza) i suoi presepi... in radici di robinia
Presso la chiesina di San Rocco a Casatenovo, anche quest’anno, è stata allestita una mostra di presepi in radici di robinia dell’artista Antonio Fumagalli, detto Alberico: inaugurata l’8 dicembre, rimarrà aperta e visitabile fino al 28 ed è stata patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune.

Nella chiesa di via Castelbarco abbiamo incontrato l’artefice che ci ha raccontato di come, nei boschi, vada alla ricerca delle radici che si trovano spezzate o tagliate e che quindi rimarrebbero sul terreno a marcire; Alberico le raccoglie per dare loro una nuova vita, levigando con cura e attenzione il legno per costruire o la base che accoglie le statuine del presepe, o le sculture di animali.

“I ciocchi di legno hanno già una loro forma, data dalla natura, o dal fatto che le radici si adattano al terreno e si contorcono per trovare spazio sottoterra e far crescere sana la pianta. Io cerco di recuperare quello che andrebbe perso per poterlo far vivere di nuovo. Per lavorarlo seguo le venature naturali del legno, per mantenerle presenti e non bruciarle, perciò le levigo a mano, senza strumenti meccanici”, ci spiega Fumagalli.

Da come parla e come maneggia le sue opere è evidente la passione che mette nel dare vita a qualcosa che molti considererebbero morto, mentre lui riesce a tirare fuori da queste radici l’anima più vera del legno, trasformando in realtà le caratteristiche e le virtù che il materiale ha già in sé.

Questa è la capacità dei grandi, capire qual è l’essenza della realtà che abbiamo davanti e mettere la propria arte al suo servizio con umiltà, semplicità e cura. Ogni opera richiede settimane di lavoro e una grande attenzione per non rovinare il pezzo che si ha in mano, seguendo invece la sua natura, ciò che già è.

Quasi nessuno, come sottolinea Alberico, lavora il legno di robinia, considerato infestante e quindi scartato, perciò la sua attività è davvero preziosa e unica, poiché riesce a valorizzare ciò che la natura ci offre e che spesso noi sprechiamo. Ancor più significativo è il fatto che l’artista, residente a Valaperta, già da qualche anno, ha scelto di condividere il suo sapere e la sua abilità con i giovani, in particolare partecipando a un laboratorio di scultura organizzato insieme alle scuole medie di Casatenovo nei mesi da febbraio a maggio, quando poi inizia ad impegnarsi presso la Colombina, fino a luglio, nell’insegnamento dell’arte scultorea ai ragazzi del CSE della Cooperativa Sociale La Vecchia Quercia, che gestisce il centro diurno disabili del paese.

Alberico ci racconta anche questa esperienza come un momento per lui arricchente e prezioso, dimostrando una grande attenzione per la generazione dei giovani e il desiderio di poter passare il testimone e lasciare tutta la sua esperienza a chi, si spera, potrà seguire la sua strada e imparare, come fa lui, a osservare attentamente la realtà e saperla valorizzare.

La mostra nasce innanzitutto con un intento solidale: le opere di Alberico sono infatti esposte non solo per essere guardate, ma sono in vendita, a un prezzo certamente inferiore rispetto al loro valore e all’impegno che richiede nel realizzarle. “Non mi importa questo - sottolinea lo scultore -, per me la cosa più importante è poter aiutare la cooperativa La Vecchia Quercia, attraverso il ricavato della vendita”.
Anche quest’anno, i guadagni ottenuti grazie alle opere vendute verranno devolute a questa realtà per l’acquisto di un software per la CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) che renda gli spazi della Colombina più accessibili attraverso l’utilizzo di immagini specifiche e riconoscibili. Alberico, con commozione, racconta di quanto sia bello vedere i ragazzi che esprimono capacità inaspettate nel lavorare il legno.

Nella chiesina di San Rocco, i visitatori potranno trovare e comprare non solo presepi ma anche sculture a forma di animale e contenitori al cui interno sono posti bellissimi fiori. Tutti, dunque, sono invitati ad ammirare la bellezza di queste opere ma anche a lasciarsi emozionare, contribuendo allo stesso tempo, come da qualche anno a questa parte, a un importante progetto.

Nella chiesa di via Castelbarco abbiamo incontrato l’artefice che ci ha raccontato di come, nei boschi, vada alla ricerca delle radici che si trovano spezzate o tagliate e che quindi rimarrebbero sul terreno a marcire; Alberico le raccoglie per dare loro una nuova vita, levigando con cura e attenzione il legno per costruire o la base che accoglie le statuine del presepe, o le sculture di animali.

“I ciocchi di legno hanno già una loro forma, data dalla natura, o dal fatto che le radici si adattano al terreno e si contorcono per trovare spazio sottoterra e far crescere sana la pianta. Io cerco di recuperare quello che andrebbe perso per poterlo far vivere di nuovo. Per lavorarlo seguo le venature naturali del legno, per mantenerle presenti e non bruciarle, perciò le levigo a mano, senza strumenti meccanici”, ci spiega Fumagalli.

Da come parla e come maneggia le sue opere è evidente la passione che mette nel dare vita a qualcosa che molti considererebbero morto, mentre lui riesce a tirare fuori da queste radici l’anima più vera del legno, trasformando in realtà le caratteristiche e le virtù che il materiale ha già in sé.

Questa è la capacità dei grandi, capire qual è l’essenza della realtà che abbiamo davanti e mettere la propria arte al suo servizio con umiltà, semplicità e cura. Ogni opera richiede settimane di lavoro e una grande attenzione per non rovinare il pezzo che si ha in mano, seguendo invece la sua natura, ciò che già è.

Quasi nessuno, come sottolinea Alberico, lavora il legno di robinia, considerato infestante e quindi scartato, perciò la sua attività è davvero preziosa e unica, poiché riesce a valorizzare ciò che la natura ci offre e che spesso noi sprechiamo. Ancor più significativo è il fatto che l’artista, residente a Valaperta, già da qualche anno, ha scelto di condividere il suo sapere e la sua abilità con i giovani, in particolare partecipando a un laboratorio di scultura organizzato insieme alle scuole medie di Casatenovo nei mesi da febbraio a maggio, quando poi inizia ad impegnarsi presso la Colombina, fino a luglio, nell’insegnamento dell’arte scultorea ai ragazzi del CSE della Cooperativa Sociale La Vecchia Quercia, che gestisce il centro diurno disabili del paese.

Alberico ci racconta anche questa esperienza come un momento per lui arricchente e prezioso, dimostrando una grande attenzione per la generazione dei giovani e il desiderio di poter passare il testimone e lasciare tutta la sua esperienza a chi, si spera, potrà seguire la sua strada e imparare, come fa lui, a osservare attentamente la realtà e saperla valorizzare.

La mostra nasce innanzitutto con un intento solidale: le opere di Alberico sono infatti esposte non solo per essere guardate, ma sono in vendita, a un prezzo certamente inferiore rispetto al loro valore e all’impegno che richiede nel realizzarle. “Non mi importa questo - sottolinea lo scultore -, per me la cosa più importante è poter aiutare la cooperativa La Vecchia Quercia, attraverso il ricavato della vendita”.
Anche quest’anno, i guadagni ottenuti grazie alle opere vendute verranno devolute a questa realtà per l’acquisto di un software per la CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) che renda gli spazi della Colombina più accessibili attraverso l’utilizzo di immagini specifiche e riconoscibili. Alberico, con commozione, racconta di quanto sia bello vedere i ragazzi che esprimono capacità inaspettate nel lavorare il legno.

Nella chiesina di San Rocco, i visitatori potranno trovare e comprare non solo presepi ma anche sculture a forma di animale e contenitori al cui interno sono posti bellissimi fiori. Tutti, dunque, sono invitati ad ammirare la bellezza di queste opere ma anche a lasciarsi emozionare, contribuendo allo stesso tempo, come da qualche anno a questa parte, a un importante progetto.
C.F.














