Accadeva 40 anni fa/35 novembre-dicembre 1985: Viarana prossimo alla chiusura. La Monza-Oggiono ''un ramo secco''
Una pasticciata vicenda legata all’allora Oleificio Bestetti mette in difficoltà la Giunta di Casatenovo anche se il sindaco Giovanni Maldini la prende con filosofia. Dice, i 24 silos alzati dall’azienda non concorrono a fare volumetria per questo il Comune aveva ''resistito'' al Tar dove era stato inoltrato un ricorso da un gruppo di cittadini proprio contro l’autorizzazione concessa dal Comune stesso. Il tar accoglieva il ricorso e condannava il Comune anche al pagamento delle spese processuali. Maldini ne prende atto e annuncia un’ordinanza di demolizione dei silos. Ma la vicenda avrà poi negli anni ben altri sviluppi.
Brutto momento per le attività commerciali del casatese. Il 6 novembre due banditi a viso scoperto uno dei quali armato di pistola irrompono in una trattoria di Sirtori. Era quasi l’ora di chiusura e oltre alla titolare c’erano cinque clienti pronti a uscire. Ma i banditi li hanno costretti a rientrare e consegnare loro soldi e monili. Bottino complessivo oltre 3 milioni di lire.
Nello stesso giorno, ma all’ora di pranzo un malvivente entra nell’ufficio postale di Maresso che apre nella centralissima via Manzoni. Rituale consueto: fermi tutti è una rapina. Poi la canna della pistola a tamburo infilata tra il banco e il vetro, nella “buca” dei documenti. L’uomo appare agitato ma alla fine riesce a mettere le mani su due milioni di lire e fuggire a bordo di una Golf che lo attendeva fuori con un complice al volante. Per l’ufficio postale di Maresso è la sesta rapina. Un record.
Si replica il 12 novembre. Solito bandito col volto coperto, stessa arma, ufficio postale di Besana Brianza. Un minuto in tutto. Poi la fuga stavolta su una Fiesta risultata rubata. Bottino altri tre milioni.
E non è finita. Il 19 novembre si torna a Sirtori. Un’auto tampona quella davanti. La donna al volante scende per constatare i danni e anche i due occupanti dell’auto che ha tamponato scendono dalla vettura per una constatazione amichevole. Ma di amichevole c’è ben poco dato che uno dei due impugna una pistola. Alla donna intimano di consegnare la pelliccia e i gioielli. Bottino ricco: circa 5 milioni di lire.

Assemblee infuocate tra Casatenovo e Besana per due grandi temi aperti: la linea Monza-Molteno-Oggiono e il futuro dell’ospedale Viarana di Besana. La linea è stata classificata tra i ''rami secchi'' e dovrebbe essere soppressa a partire addirittura dal 1 gennaio 1986. All’assemblea di Besana partecipa anche un leader della Dc, Giuseppe Giovenzana che anni dopo diventerà presidente della Giunta regionale Lombarda. I Consigli comunali votano unanimi un documento da inviare al Governo col quale non solo si oppongono alla chiusura della tratta ma chiedono investimenti perché, dicono, ''ci vogliono due ore da Oggiono a Milano''.

L’altro tema riguarda il futuro dell’ospedale Viarana di Besana cui afferiscono i comuni del casatese. Il pericolo di una chiusura è sempre incombente, soprattutto se il presidio continua a fare capo a Carate che progressivamente ne sta cooptando le prestazioni sanitarie. Passare dalla Ussl di Carate a quella di Merate comporta una difficoltà in più a causa del cambio della Provincia. Ma l’area Casatese ha già visto un accordo importante tra l’Ussl di Merate e l’Inrca di Casatenovo, presidio della struttura anconetana. Dunque l’ospedale Viarana e l’Inrca potrebbero essere posti al servizio di tutta l’area casatese fino all’oggionese. Gli ''Amici del Viarana'' tentano tutte le strade per evitare la chiusura dell’ospedale. Che però, come Oggiono, sarà inevitabilmente destinato a cessare l’attività. Va in porto, invece, l’accordo tra Inrca e Ussl, cioè tra le regioni Marche e Lombardia che presuppone da parte dell’Istituto anconetano l’apertura di un Poliambulatorio per l’area casatese (40mila abitanti circa) in cambio di un sostanzioso contratto a cura dell’Ussl e, quindi, della regione. Contratto che vige tuttora nonostante che il reparto allestito al quinto piano del Mandic sia scarsamente operativo per mancanza di personale infermieristico. Si attende ancora che la Direzione Strategica dell’ASST decida di allestire un reparto autonomo di Pneumologia in modo da poter utilizzare personale aziendale.
Anche la Casa di Riposo di Monticello (ex Onpi) attira l’interesse dei ladri che nel casatese imperversano da mesi. Ignoti nella notte tra il 17 e il 18 dicembre si sono introdotti passando dal giardino poi hanno forzato la porta della sala di rappresentanza e sono entrati nell’ufficio, evidentemente sapendo dell’esistenza di una cassaforte a muro. Aperta si sono appropriati di assegni pronti per lo smercio e contanti per oltre 7 milioni di lire.

Il tempo di indagare su quest’ultimo colpo e ecco l’ennesima rapina all’ufficio postale di Sirtori (il cui numero ormai non si conta più, di sicuro la terza nel 1985). A mezzogiorno del 19 dicembre un bandito solitario col volto travisato entra nell’ufficio, spiana la pistola e recita la consueta giaculatoria: fermi tutti è una rapina. Alle due impiegate presenti non resta che consegnare il denaro in cassa, un milione e mezzo di lire.
Qualche immagine (ormai sbiadita) di quarant’anni fa.

1) La classe 1930 festeggia i 55 anni al ''Tetto brianzolo'' di Lissolo di Perego.

2) I volontari dei vigili del fuoco festeggiano Santa Barbara.
3) Il Gruppo sportivo ''Torpado Garelli Rex Market'' di Monticello festeggia la chiusura dell’annata al ristorante ''Pierino'' di Viganò.
4) I fratellini Sirtori e gli altri piccoli ciclisti del GS Lomaniga Autopanzeri di Missaglia.
35/continua

Giovanni Maldini
Brutto momento per le attività commerciali del casatese. Il 6 novembre due banditi a viso scoperto uno dei quali armato di pistola irrompono in una trattoria di Sirtori. Era quasi l’ora di chiusura e oltre alla titolare c’erano cinque clienti pronti a uscire. Ma i banditi li hanno costretti a rientrare e consegnare loro soldi e monili. Bottino complessivo oltre 3 milioni di lire.
Nello stesso giorno, ma all’ora di pranzo un malvivente entra nell’ufficio postale di Maresso che apre nella centralissima via Manzoni. Rituale consueto: fermi tutti è una rapina. Poi la canna della pistola a tamburo infilata tra il banco e il vetro, nella “buca” dei documenti. L’uomo appare agitato ma alla fine riesce a mettere le mani su due milioni di lire e fuggire a bordo di una Golf che lo attendeva fuori con un complice al volante. Per l’ufficio postale di Maresso è la sesta rapina. Un record.
Si replica il 12 novembre. Solito bandito col volto coperto, stessa arma, ufficio postale di Besana Brianza. Un minuto in tutto. Poi la fuga stavolta su una Fiesta risultata rubata. Bottino altri tre milioni.
E non è finita. Il 19 novembre si torna a Sirtori. Un’auto tampona quella davanti. La donna al volante scende per constatare i danni e anche i due occupanti dell’auto che ha tamponato scendono dalla vettura per una constatazione amichevole. Ma di amichevole c’è ben poco dato che uno dei due impugna una pistola. Alla donna intimano di consegnare la pelliccia e i gioielli. Bottino ricco: circa 5 milioni di lire.

L'ospedale Viarana di Besana
Assemblee infuocate tra Casatenovo e Besana per due grandi temi aperti: la linea Monza-Molteno-Oggiono e il futuro dell’ospedale Viarana di Besana. La linea è stata classificata tra i ''rami secchi'' e dovrebbe essere soppressa a partire addirittura dal 1 gennaio 1986. All’assemblea di Besana partecipa anche un leader della Dc, Giuseppe Giovenzana che anni dopo diventerà presidente della Giunta regionale Lombarda. I Consigli comunali votano unanimi un documento da inviare al Governo col quale non solo si oppongono alla chiusura della tratta ma chiedono investimenti perché, dicono, ''ci vogliono due ore da Oggiono a Milano''.

L’altro tema riguarda il futuro dell’ospedale Viarana di Besana cui afferiscono i comuni del casatese. Il pericolo di una chiusura è sempre incombente, soprattutto se il presidio continua a fare capo a Carate che progressivamente ne sta cooptando le prestazioni sanitarie. Passare dalla Ussl di Carate a quella di Merate comporta una difficoltà in più a causa del cambio della Provincia. Ma l’area Casatese ha già visto un accordo importante tra l’Ussl di Merate e l’Inrca di Casatenovo, presidio della struttura anconetana. Dunque l’ospedale Viarana e l’Inrca potrebbero essere posti al servizio di tutta l’area casatese fino all’oggionese. Gli ''Amici del Viarana'' tentano tutte le strade per evitare la chiusura dell’ospedale. Che però, come Oggiono, sarà inevitabilmente destinato a cessare l’attività. Va in porto, invece, l’accordo tra Inrca e Ussl, cioè tra le regioni Marche e Lombardia che presuppone da parte dell’Istituto anconetano l’apertura di un Poliambulatorio per l’area casatese (40mila abitanti circa) in cambio di un sostanzioso contratto a cura dell’Ussl e, quindi, della regione. Contratto che vige tuttora nonostante che il reparto allestito al quinto piano del Mandic sia scarsamente operativo per mancanza di personale infermieristico. Si attende ancora che la Direzione Strategica dell’ASST decida di allestire un reparto autonomo di Pneumologia in modo da poter utilizzare personale aziendale.
Anche la Casa di Riposo di Monticello (ex Onpi) attira l’interesse dei ladri che nel casatese imperversano da mesi. Ignoti nella notte tra il 17 e il 18 dicembre si sono introdotti passando dal giardino poi hanno forzato la porta della sala di rappresentanza e sono entrati nell’ufficio, evidentemente sapendo dell’esistenza di una cassaforte a muro. Aperta si sono appropriati di assegni pronti per lo smercio e contanti per oltre 7 milioni di lire.

La Casa di Riposo di Monticello
Il tempo di indagare su quest’ultimo colpo e ecco l’ennesima rapina all’ufficio postale di Sirtori (il cui numero ormai non si conta più, di sicuro la terza nel 1985). A mezzogiorno del 19 dicembre un bandito solitario col volto travisato entra nell’ufficio, spiana la pistola e recita la consueta giaculatoria: fermi tutti è una rapina. Alle due impiegate presenti non resta che consegnare il denaro in cassa, un milione e mezzo di lire.
Qualche immagine (ormai sbiadita) di quarant’anni fa.

1) La classe 1930 festeggia i 55 anni al ''Tetto brianzolo'' di Lissolo di Perego.

2) I volontari dei vigili del fuoco festeggiano Santa Barbara.


35/continua














