Rogoredo, ex ambulatori: si prosegue con il progetto per gli alloggi di emergenza
Semaforo rosso dal gruppo di maggioranza, alla mozione presentata da CasateSi sul futuro degli ex ambulatori medici di Via Volta, in località Rogoredo. Un documento (ne avevamo parlato QUI) attraverso il quale l'opposizione chiedeva al sindaco Filippo Galbiati e alla sua Amministrazione, di valutare eventuali alternative al progetto di housing sociale (per ricavare alloggi di emergenza) sul quale si è aperto da mesi un confronto tra Comune, Ambito di Merate e Retesalute.

Per Chiara Caspani, seppur si tratti di una proposta più che meritevole, è necessario compiere la scelta più sensata per la comunità. ''Vorremmo che l'edificio restasse al territorio: non si tratta di uno spazio qualunque'' ha detto l'esponente della minoranza, ricordando quanto sia strategico l'immobile, posto tra il centro sportivo e l'area fiera di Via Volta. ''Potrebbe diventare un luogo di aggregazione, dando vita a nuove occasioni di socialità'' ha aggiunto Caspani. ''Apprezziamo il rapporto di collaborazione positivo che si è instaurato tra il nostro Comune e Retesalute e anche il progetto che state prendendo in esame potrebbe rappresentare un servizio a beneficio dei più fragili. Servono però delle risposte per le giovani generazioni: riteniamo che la vostra scelta che non tenga conto dei bisogni del territorio'' ha proseguito, ricordando che anche il consiglio comunale dei ragazzi, nella recente seduta, aveva esortato a valorizzare quell'area. ''Servono luoghi vivi, accessibili e informali: senza questi spazi il paese rischia di spegnersi lentamente. Cchiediamo un atto di apertura e di coraggio e di aprire un dialogo con i cittadini'' ha concluso Caspani, lanciando la proposta di un incontro pubblico per approfondire il tema.

Una volta illustrato il documento, a prendere la parola è stato Fabio Crippa, esponente del gruppo di maggioranza PAC, ma soprattutto presidente dell'Ambito di Merate, facendo ''il punto'' della situazione. ''Ci è stato fornito un computo metrico e il costo indicativo dei lavori'' ha detto, specificando che la spesa non sarà a carico del Comune di Casatenovo, sulla scorta di quello che sta avvenendo anche per l'immobile di Via Misericordia (ex Banca Popolare di Lodi) dove si insedierà un Centro per la Famiglia.
''Dalle soluzioni ipotizzate negli ex ambulatori si possono ricavare due appartamenti per un totale di otto posti letto, più un posto per un custode sociale che sarà sempre presente, al servizio di persone sfrattate, donne maltrattate e altre situazioni di tipo emergenziale'' ha aggiunto Crippa, ricordando come il tema abitativo sia divenuto una vera e propria piaga. ''Questo nuovo spazio ci consentirebbe di affrontare la questione con più serenità. Ovviamente sappiamo che non potrà essere totalmente risolutivo, ma è già molto. Anche Robbiate, Osnago e Lomagna stanno lavorando con l'Ambito e Retesalute a soluzioni analoghe. Gli appartamenti saranno a servizio dell'intero territorio, ma in primis delle esigenze dei cittadini di Casatenovo''.
Crippa ha ricordato gli altri servizi messi in campo in ambito sociale: dallo sportello psicologico #quindiciventiquattro aperto nel corso del 2025 a Villa Facchi, al nuovo spazio per famiglie che sorgerà in Via Misericordia; e ancora il centro diurno integrato per anziani al quale si sta lavorando con ATS Brianza, Fondazione Monzini e Villa Farina. ''Non credo che si possa dire che ci sia stata una distrazione su quelle fasce di età'' ha concluso l'esponente di PAC.
''Non mettiamo in dubbio il valore dell'intervento, l'edificio però è del Comune di Casatenovo e crediamo sia giusto che siano i cittadini a scegliere la miglior destinazione'' ha replicato Chiara Caspani.
La speranza di una convergenza si è spenta con l'intervento del capogruppo di maggioranza Francesco Sironi che nel prendere la parola ha anticipato il voto contrario di PAC. ''Secondo noi questa mozione presenta una serie di punti deboli: ci chiedete di interrompere un percorso su una progettualità specifica, a fronte della mancanza di un'alternativa concreta. Il nuovo progetto peraltro – ha aggiunto - rischierebbe di allungare i tempi di inutilizzo di quell'area nella quale abbiamo già previsto l'insediamento di abitazioni temporanee per situazioni di breve periodo, secondo le linee guida del piano di zona che pochi istanti fa abbiamo approvato all'unanimità''.

La minoranza però, non si è arresa, proseguendo ad esprimere le proprie considerazioni sul tema. ''Dove è stato il percorso partecipativo? Noi lo abbiamo saputo pochi mesi fa, sul fatto di aprire un confronto, è da due anni e mezzo che l'edificio è vuoto, non sono nove mesi o più a fare la differenza, bisogna però valorizzare quell'area. Le nuove generazioni non hanno un luogo dove andare'' ha detto Caspani, mentre la collega Barbara Paleari ha rivendicato la necessità di coinvolgere la cittadinanza, valorizzando altresì il vicino centro sportivo. Un tema sul quale però, a detta di Sironi, l'Amministrazione ha già avviato delle riflessioni da tempo.
Il capogruppo di CasateSi, Angelo Perego ha chiesto approfondimenti sulle tempistiche di attuazione del progetto: ''nelle commissioni di documenti ufficiali non ne abbiamo visti'' ha detto, ricordando poi come la mozione volutamente lasciasse il campo aperto al dialogo, senza indicare un'alternativa specifica. ''Il senso era quello di ragionare insieme, coinvolgendo anche i cittadini''.

A chiudere la discussione sono state le parole del sindaco Filippo Galbiati che pur convinto della bontà del progetto sul quale si sta lavorando insieme ad Ambito e Retesalute, non ha chiuso totalmente la porta ai colleghi-avversari. ''Noi abbiamo preso una strada: c'è già uno studio di fattibilità con un computo metrico e l'impegno a finanziare l'intervento. Le tempistiche sono legate all'impegno dell'Ambito a mettere a bilancio le risorse, dopo averle individuate. Io voterò contro ma qualora la proposta degli alloggi dovesse avere le sue difficoltà, sono pronto a riaprire la discussione. Fermo restando che il tema casa rappresenta una priorità'' ha detto, condividendo un'ultima considerazione. ''Voi dite che quell'area è spenta, sappiate però che i cittadini già ora la ritengono poco vivibile. La gente si lamenta perchè ci sono troppe attività e manifestazioni, soprattutto nel periodo estivo. Se la vostra proposta è quella di aprire un bar o un centro di aggregazione, sappiate che si tratterebbe di un servizio non privo di ricadute. Piuttosto apriamolo all'interno dell'area fiera e del centro sportivo. Gli ex ambulatori, che si affacciano sulla strada, sono uno dei punti più attenzionati, anche dai Carabinieri: riceviamo tante segnalazioni di gruppi di ragazzi che danno fastidio. Ora la priorità è quella di valutare la fattibilità del progetto di housing sociale, ma a mio avviso un bar in quella zona non sarebbe la soluzione più adatta''.

Se Caspani ha precisato come il bar non fosse l'unica soluzione individuata, Angelo Perego ha ricordato che l'immobile agevolerebbe l'Amministrazione stessa sul fronte dei costi da sostenere, a dispetto di una struttura da costruire ex novo all'interno dell'area fiera, come ipotizzava il sindaco.
La mozione, posta in votazione, è stata però respinta dalla maggioranza.

A sinistra Chiara Caspani (CasateSi)
Per Chiara Caspani, seppur si tratti di una proposta più che meritevole, è necessario compiere la scelta più sensata per la comunità. ''Vorremmo che l'edificio restasse al territorio: non si tratta di uno spazio qualunque'' ha detto l'esponente della minoranza, ricordando quanto sia strategico l'immobile, posto tra il centro sportivo e l'area fiera di Via Volta. ''Potrebbe diventare un luogo di aggregazione, dando vita a nuove occasioni di socialità'' ha aggiunto Caspani. ''Apprezziamo il rapporto di collaborazione positivo che si è instaurato tra il nostro Comune e Retesalute e anche il progetto che state prendendo in esame potrebbe rappresentare un servizio a beneficio dei più fragili. Servono però delle risposte per le giovani generazioni: riteniamo che la vostra scelta che non tenga conto dei bisogni del territorio'' ha proseguito, ricordando che anche il consiglio comunale dei ragazzi, nella recente seduta, aveva esortato a valorizzare quell'area. ''Servono luoghi vivi, accessibili e informali: senza questi spazi il paese rischia di spegnersi lentamente. Cchiediamo un atto di apertura e di coraggio e di aprire un dialogo con i cittadini'' ha concluso Caspani, lanciando la proposta di un incontro pubblico per approfondire il tema.

A destra Fabio Crippa, consigliere comunale di maggioranza
Una volta illustrato il documento, a prendere la parola è stato Fabio Crippa, esponente del gruppo di maggioranza PAC, ma soprattutto presidente dell'Ambito di Merate, facendo ''il punto'' della situazione. ''Ci è stato fornito un computo metrico e il costo indicativo dei lavori'' ha detto, specificando che la spesa non sarà a carico del Comune di Casatenovo, sulla scorta di quello che sta avvenendo anche per l'immobile di Via Misericordia (ex Banca Popolare di Lodi) dove si insedierà un Centro per la Famiglia.
''Dalle soluzioni ipotizzate negli ex ambulatori si possono ricavare due appartamenti per un totale di otto posti letto, più un posto per un custode sociale che sarà sempre presente, al servizio di persone sfrattate, donne maltrattate e altre situazioni di tipo emergenziale'' ha aggiunto Crippa, ricordando come il tema abitativo sia divenuto una vera e propria piaga. ''Questo nuovo spazio ci consentirebbe di affrontare la questione con più serenità. Ovviamente sappiamo che non potrà essere totalmente risolutivo, ma è già molto. Anche Robbiate, Osnago e Lomagna stanno lavorando con l'Ambito e Retesalute a soluzioni analoghe. Gli appartamenti saranno a servizio dell'intero territorio, ma in primis delle esigenze dei cittadini di Casatenovo''.

L'immobile di Via Volta che per anni ha ospitato gli ambulatori medici
Crippa ha ricordato gli altri servizi messi in campo in ambito sociale: dallo sportello psicologico #quindiciventiquattro aperto nel corso del 2025 a Villa Facchi, al nuovo spazio per famiglie che sorgerà in Via Misericordia; e ancora il centro diurno integrato per anziani al quale si sta lavorando con ATS Brianza, Fondazione Monzini e Villa Farina. ''Non credo che si possa dire che ci sia stata una distrazione su quelle fasce di età'' ha concluso l'esponente di PAC.
''Non mettiamo in dubbio il valore dell'intervento, l'edificio però è del Comune di Casatenovo e crediamo sia giusto che siano i cittadini a scegliere la miglior destinazione'' ha replicato Chiara Caspani.
La speranza di una convergenza si è spenta con l'intervento del capogruppo di maggioranza Francesco Sironi che nel prendere la parola ha anticipato il voto contrario di PAC. ''Secondo noi questa mozione presenta una serie di punti deboli: ci chiedete di interrompere un percorso su una progettualità specifica, a fronte della mancanza di un'alternativa concreta. Il nuovo progetto peraltro – ha aggiunto - rischierebbe di allungare i tempi di inutilizzo di quell'area nella quale abbiamo già previsto l'insediamento di abitazioni temporanee per situazioni di breve periodo, secondo le linee guida del piano di zona che pochi istanti fa abbiamo approvato all'unanimità''.

Ultimo a destra Francesco Sironi, capogruppo di PAC
La minoranza però, non si è arresa, proseguendo ad esprimere le proprie considerazioni sul tema. ''Dove è stato il percorso partecipativo? Noi lo abbiamo saputo pochi mesi fa, sul fatto di aprire un confronto, è da due anni e mezzo che l'edificio è vuoto, non sono nove mesi o più a fare la differenza, bisogna però valorizzare quell'area. Le nuove generazioni non hanno un luogo dove andare'' ha detto Caspani, mentre la collega Barbara Paleari ha rivendicato la necessità di coinvolgere la cittadinanza, valorizzando altresì il vicino centro sportivo. Un tema sul quale però, a detta di Sironi, l'Amministrazione ha già avviato delle riflessioni da tempo.
Il capogruppo di CasateSi, Angelo Perego ha chiesto approfondimenti sulle tempistiche di attuazione del progetto: ''nelle commissioni di documenti ufficiali non ne abbiamo visti'' ha detto, ricordando poi come la mozione volutamente lasciasse il campo aperto al dialogo, senza indicare un'alternativa specifica. ''Il senso era quello di ragionare insieme, coinvolgendo anche i cittadini''.

Angelo Perego, capogruppo di CasateSi
A chiudere la discussione sono state le parole del sindaco Filippo Galbiati che pur convinto della bontà del progetto sul quale si sta lavorando insieme ad Ambito e Retesalute, non ha chiuso totalmente la porta ai colleghi-avversari. ''Noi abbiamo preso una strada: c'è già uno studio di fattibilità con un computo metrico e l'impegno a finanziare l'intervento. Le tempistiche sono legate all'impegno dell'Ambito a mettere a bilancio le risorse, dopo averle individuate. Io voterò contro ma qualora la proposta degli alloggi dovesse avere le sue difficoltà, sono pronto a riaprire la discussione. Fermo restando che il tema casa rappresenta una priorità'' ha detto, condividendo un'ultima considerazione. ''Voi dite che quell'area è spenta, sappiate però che i cittadini già ora la ritengono poco vivibile. La gente si lamenta perchè ci sono troppe attività e manifestazioni, soprattutto nel periodo estivo. Se la vostra proposta è quella di aprire un bar o un centro di aggregazione, sappiate che si tratterebbe di un servizio non privo di ricadute. Piuttosto apriamolo all'interno dell'area fiera e del centro sportivo. Gli ex ambulatori, che si affacciano sulla strada, sono uno dei punti più attenzionati, anche dai Carabinieri: riceviamo tante segnalazioni di gruppi di ragazzi che danno fastidio. Ora la priorità è quella di valutare la fattibilità del progetto di housing sociale, ma a mio avviso un bar in quella zona non sarebbe la soluzione più adatta''.

Il sindaco Filippo Galbiati
Se Caspani ha precisato come il bar non fosse l'unica soluzione individuata, Angelo Perego ha ricordato che l'immobile agevolerebbe l'Amministrazione stessa sul fronte dei costi da sostenere, a dispetto di una struttura da costruire ex novo all'interno dell'area fiera, come ipotizzava il sindaco.
La mozione, posta in votazione, è stata però respinta dalla maggioranza.
G.C.














