Viaggio tra parchi e riserve: Alla scoperta del parco Valle Lambro lungo il Rio Pegorino

Data di nascita: 16 settembre 1983
Superficie: 8107 ettari
Comuni compresi nell'area del parco: Albiate, Arcore, Besana Brianza, Biassono, Briosco, Carate Brianza, Correzzana, Giussano, Lesmo, Macherio, Monza, Sovico, Triuggio, Vedano al Lambro, Veduggio, Verano, Villasanta, Albavilla al Serio, Anzano del parco, Arosio, Bosisio Parini, Casatenovo, Costamasnaga, Erba, Eupilio, Inverigo, Lambrugo, Lurago d'Erba, Merone, Monguzzo, Nibionno, Pusiano e Rogeno.
Opportunità : percorsi ciclopedonali, escursionismo equestre, iniziative di educazione ambientale e visite guidate.
Sede del parco: via Vittorio Veneto 19, Triuggio
Telefono: 0362 970961 - 0362 997137
Sito web: www.parcovallelambro.it
Il sito offre informazioni sulle attività del parco, gli eventi, i seminari e i convegni. Si possono trovare inoltre i progetti inerenti i Comuni che si affacciano sul Lambro e quelli di educazione ambientale. Gli itinerari naturalistici proposti sono solamente due. È presente una galleria fotografica.
E-mail: www.parcovallelambro.it/content/intro.aspx?s=29
Orari di apertura sede: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 14; martedì e giovedì dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 18.30
Il Parco della Valle del Lambro è stato istituito con Legge Regionale numero 82 del 16 settembre 1983. All'atto istitutivo comprendeva 33 Comuni e le Province di Milano e Como. Con la Legge Regionale 1/96 il numero di comuni è passato a 35 (con l'ingresso nel Consorzio dei Comuni di Correzzana e Casatenovo) e si è aggiunta la Provincia di Lecco di nuova istituzione. La sua attuale superficie è quindi di 8.107 ha di cui 4.080 ha di parco naturale. A sud le aree urbanizzate prendono il sopravvento ma rimangono ancora aree libere di notevole interesse come i due Siti di Interesse Comunitario Valle del Rio Cantalupo e Valle del Rio Pegorino, in territorio casatese.
FLORA
In prevalenza si tratta di un bosco di robinie, che si rinnova ad ogni taglio sfruttando la grande capacità di queste piante di germogliare in breve tempo. Ci sono poi castagni, sambuchi, quercie, carpini, noccioli e pini silvestri. Il "fondo" della valle è spesso coltivato a granoturco.
FAUNA
Nel Parco ci si può imbattere in animali di rara bellezza. E' presente infatti la volpe, la lepre comune, l'allocco, il picchio verde e lo scoiattolo. Nel Rio Pegorino invece si possono trovare i gamberi d'acqua dolce. Per questo crostaceo si è reso necessario approntare un progetto di conservazione, per evitare che vengano cancellati dai letti dei fiumi. I gamberi d'acqua dolce infatti sono molto sensibili ad alcuni ioni metallici come rame, zinco e cromo.
Il progetto consiste nella cattura dei gamberi e nella creazione di un allevamento, per poi reintrodurre i gamberi previo controllo della qualità delle acque.
LA CASCINA
Ai margini del parco sorge la Cascina Rancate; fortificata, è documentata già a partire dal XII secolo. Nel 1380 apparteneva al monastero di Brugora.
Lo stile presente nel corpo più antico e nella torre è della fine del Quattrocento, la chiesa fu fatta erigere nel XVII secolo, così come la cinta per il giardino all'italiana. Allora nella parte ovest era ancora presente un corpo con piccolo cortile centrale: il rinvenimento di colonne e capitelli dal disegno semplice fa supporre che li ci fosse un chiostro. Nel 1800 divenne edificio ad uso esclusivamente rurale, invece l'attuale recupero finalizzato ad un uso residenziale ha mantenuto intatto l'aspetto.
L'ITINERARIO

Il percorso inizia e termina a Canonica Lambro. Si percorre un tratto della strada verso Gerno fino a che si vede, sulla sinistra, una sbarra metallica; la si supera e ci si trova sulla riva sinistra del Pegorino, che qui si immette nel Lambro. Giunti ad un bivio, si imbocca il sentiero a sinistra e si entra nel bosco (occorre prestare attenzione alle numerose deviazioni ricordandosi di evitare la destra preferendo sempre la sinistra), si prosegue lungo il torrente fino a giungere ad un ponticello che va lasciato sulla sinistra per continuare il percorso (reso divertente da una serie di guadi del ruscello): giunti dove il corso d'acqua forma una "S" molto pronunciata, prestare attenzione ad imboccare un sentiero sulla sinistra, che porta ad un bivio, dove si volta a sinistra.
Siamo ormai usciti dalla valle del Pegorino e giunti in piano se si volta a destra costeggiando il bosco e un campo è possibile raggiungere un rilievo panoramico dal quale si domina parte di Tregasio.
Incontrato un bivio si volti a destra dirigendosi verso le prime case di Tregasio, mantenendosi sempre sulla strada asfaltata, fino a che, piegando a destra in via cascina Gianfranco, si perviene alla strada che collega Montesiro e Tregasio: noi ci limitiamo ad attraversarla voltando a sinistra e dopo circa cinquanta metri, sulla destra, raggiungiamo cascina Antonietta, davanti alla cui bella facciata imbocchiamo via Belvedere, cha percorriamo interamente fino al termine dell'asfalto.
Qui troviamo il confine del Parco della Valle del Lambro e ci dirigiamo a sinistra fino ad un bivio dove giriamo a destra. Stiamo entrando ora nella valle del Cantalupo e il sentiero si addentra decisamente nel bosco verso il fondo della valle che si raggiunge proprio di fronte al muro di cinta della villa Don Bosco, muro che costeggiamo proseguendo verso destra sino al cancello della stessa villa.
Imboccata via Don Minzoni e successivamente via Fratel Paolo Villa, entrambe alla nostra sinistra, si giunge ad bellissimo punto panoramico, che domina la vallata sottostante, chiusa a sinistra dai boschi della valle del Cantalupo e a destra dall'abitato di Triuggio.
Prendiamo a sinistra fiancheggiando ancora la recinzione della villa Don Bosco e, appena nel bosco, tra due sentieri che si aprono davanti a noi prendiamo quello di sinistra, tenendoci appresso al ruscello, fino a raggiungere la strada asfaltata che collega Triuggio a Canonica: percorso il viale principale di Canonica e superata la villa Taverna, si ritorna allo spiazzo dove si è lasciata l'auto.
Le altre puntate del viaggio fra i parchi della Brianza sono visualizzabili Merateonline.it
Matteo Perego