Monticello: la Lega presenta 2 mozioni sui rifiuti di Napoli e sul piano di ridimensionamento a Malpensa



Non solo rotatorie o problemi a carattere locale. Il gruppo leghista di minoranza di Monticello, "Impegno e trasparenza", guidato da Erminio Fumagalli, ha presentato al sindaco Mario Villa due mozioni a proposito di due temi di portata nazionale e divenuti di estrema attualità  nelle ultime settimane: il caso rifiuti di Napoli e il piano di ridimensionamento dell'aeroporto di Malpensa.

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Il gruppo leghista di Monticello

Per quanto riguarda il primo tema, nella mozione i leghisti chiedono all'intero di consiglio di diffidare il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, dallo smaltire eventuali rifiuti campani sul territorio lombardo, attraverso una serie di considerazioni a carattere economico, ma anche medico.
Attraverso il secondo documento invece, i consiglieri di "Impegno e trasparenza" chiedono ai colleghi di unirsi a loro nella richiesta di maggiori garanzie a tutela dell'aeroporto milanese di Malpensa, ritornando dunque su un tema che la minoranza monticellese aveva affrontato già  nell'ottobre 2006, con un documento pressochè simile che non aveva però trovato accoglimento da parte della maggioranza.
"Sappiamo che un piccolo comune come Monticello - ha spiegato il segretario cittadino della Lega, Roberto Maggi - può fare ben poco di fronte ad un problema complesso come quello di Malpensa. Ci preme tuttavia che il consiglio, ed in particolare la maggioranza, prenda una posizione anche rispetto alle scelte sbagliate che questo Governo sta compiendo nei confronti proprio del nostro aeroporto che deve restare un punto di riferimento importante a livello nazionale ed internazionale. La Ariana è fatta di piccole e medie imprese produttive ed un ridimensionamento di Malpensa potrebbe sicuramente nuocere alla loro economia".
Ecco il testo delle due mozioni:






Il sottoscritto Erminio Fumagalli, Capo-gruppo Consigliare di "Impegno e trasparenza",


Premesso che:
- sulla stampa napoletana e nazionale in questi giorni si è dato ampio risalto alla possibilità  che una parte dei rifiuti ammassati nelle strade di Napoli e di molti altri comuni campani vengano smaltiti in altre regioni, in particolare in quelle del Nord;
- il D.Lgs. n.152 del 3 aprile 2006 "Norme in materia ambientale" all'art. 182 vieta di smaltire i rifiuti urbani in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti, fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali, qualora gli aspetti territoriali e l'opportunità  tecnico-economica di raggiungere livelli ottimali di utenza servita lo richiedano;
Considerato che:
- l'emergenza rifiuti in Campania è ormai diventata una costante visto che sono ben 14 anni che a Napoli e nelle province limitrofe sono incapaci a smaltire l'immondizia prodotta dai propri cittadini;
- dal 1994 ad oggi è stata spesa l'incredibile cifra di oltre 2 miliardi di euro di contributi pubblici per fronteggiare l'emergenza rifiuti in Campania, senza arrivare ad alcuna soluzione;
- in questi anni di continua "emergenza rifiuti" a Napoli, come denunciato dalla Commissione Parlamentare d'inchiesta, si sono registrati sprechi vergognosi come subcommissari pagati 400 mila euro l'anno, consulenze per 9 milioni di euro pagate a 500 "esperti" dal 2000 al 2005, indecenti compravendite dei terreni (ormai sono circa mezzo migliaio) via via individuati per accatastare le ecoballe, terreni che secondo la commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti sono arrivati a volte ad essere "nello stesso giorno, acquisiti da società  di dubbia origine e successivamente rivenduti o fittati per un valore più che quintuplicato", oltre che assunzioni solo sulla carta ma mai operative di ben 2316 lavoratori socialmente utili ed ex detenuti e disoccupati compiute per la «raccolta differenziata»;
- stando ai dati di Legambiente la raccolta differenziata in Campania sarebbe solamente all'7,7%, contro punte del 70-80% di vari comuni lombardi, con la conseguenza che il 92% delle 7.345 tonnellate giornaliere di rifiuti urbani (a cui vanno aggiunti 11.000 tonnellate di rifiuti industriali) viene smaltita in modo indifferenziato e raccolta in ecoballe di qualità  così scadente da annullare ogni ritorno economico nel loro incenerimento;


Preso atto che:
- è noto che in Campania il traffico di rifiuti urbani, industriali ed anche quelli speciali tossico nocivi è in buona parte gestito dalla criminalità  organizzata;
- lo smaltimento di ecoballe provenienti dalla Campania comporta quindi un grosso rischio ambientale visto che, oltre ai rifiuti urbani non trattati, potrebbero contenere anche materiale tossico nocivo;
Visto che:
- la Regione Lombardia ha già  smaltito in passato nei propri termovalorizzatori, in particolare a Dalmine e Cassano d'Adda, diverse migliaia di tonnellate di rifiuti campani;
- la maggior parte dei 2 miliardi di euro di contributi statali destinati all'emergenza rifiuti in Campania provengono dalle tasse pagate dai cittadini lombardi;
- lo smaltimento di cdr di pessima qualità  e ad alto rischio di tossicità  come quello campano pregiudicherebbe la qualità  dell'aria delle aree limitrofe agli impianti di incenerimento;


Il Consiglio Comunale di Monticello Brianza
- esprime la propria contrarietà  alla possibilità  che possano essere smaltiti rifiuti provenienti dalla Campania in impianti sul territorio regionale,
- chiede al Presidente Formigoni di non sottoscrivere alcun accordo con la Regione Campania che permetta lo smaltimento dei rifiuti campani in territorio regionale.


Il capogruppo consiliare


Erminio Fumagalli






Premesso che:
- Malpensa è l'hub al servizio del sistema economico, commerciale e imprenditoriale ben più ampio della Lombardia, e che il problema del ridimensionamento di Malpensa tocca lo sviluppo della parte più produttiva del Paese, con ripercussioni sociali che rischiano di minare la competitività  di tutto il sistema aeroportuale del Nord;

- tra le "Linee Guida del Piano Industriale 2008-2010", approvato in data 30 agosto 2007 dal Consiglio di Amministrazione di Alitalia, vi sono:
'¢ la riduzione degli organici attraverso la quale - si afferma - aumenterà  l'efficienza;
'¢ un "consistente" aumento di capitale;
'¢ un incremento dei voli sull'aeroporto "Leonardo da Vinci" di Fiumicino con il conseguente ridimensionamento dello scalo di Milano Malpensa.

Considerato che:

- nel febbraio 2005 veniva stabilito il trasferimento da Roma a Milano di circa 1500 dipendenti Alitalia, mai posto in essere, con cui si protraeva un "pendolarismo" che non ha riscontri in altre compagnie e che ha da sempre rappresentato un aggravio di costi per i bilanci di Alitalia;

- sempre nel 2005, veniva siglato un accordo tra Alitalia e Sea in cui la compagnia di bandiera definiva "elemento fondamentale della sua strategia industriale lo sviluppo della propria presenza sull'aeroporto" di Malpensa e pertanto Sea ha programmato importanti investimenti;

- in data 26 ottobre 2006, il Consiglio della Regione Lombardia approvava un Ordine del Giorno concernente "Il sistema aeroportuale lombardo, la crisi Alitalia e le prospettive di Malpensa" che tra gli altri argomenti, chiedeva di:
'¢ verificare, di concerto con il Governo, il pieno rispetto degli impegni sottoscritti, e ad oggi non attuati, nell'accordo del 22 aprile 2002 sul sistema aeroportuale milanese;
'¢ il riequilibrio delle basi operative del personale navigante operante su Malpensa e Fiumicino, fino ad arrivare ad un assetto effettivamente rapportato al mercato;
'¢ l'incremento delle destinazioni intercontinentali e del numero degli aerei di lungo raggio su Malpensa;

Considerato altresì che:

- lo scalo di Malpensa perderà  con il piano approvato in data 30 agosto 2007 gran parte dei voli intercontinentali che verranno spostati a Fiumicino;

- l'intenzione di sviluppare per Malpensa l'attività  low cost e cargo, comporterebbe di conseguenza una contrazione di tali attività  su altri aeroporti lombardi già  delegati a tali funzioni;

- il piano così come formulato appare irrazionale in considerazione del fatto che le cifre relative al traffico intercontinentale di Malpensa indicano senza ombra di dubbio che il mercato principale per questi voli è al Nord. Infatti, i due terzi del traffico Alitalia su Fiumicino (40.937 movimenti) è fatto da voli nazionali, i voli da e per i Paesi al di fuori della Unione Europea sono solo 5.680 (24 per cento) contro i 18.347 di Malpensa (76 per cento), ed inoltre i voli intercontinentali da Malpensa sono 202 a settimana.

Rilevato che:

- le perdite di Alitalia sono destinate a continuare e lo spostamento dei voli Alitalia su Roma più che da criteri di mercato, sembra dettata da scelte politiche e sindacali di tipo campanilistico in quanto:
'¢ al Nord viene venduto il 70% dei biglietti aerei per tratte internazionali e si può contare su un bacino di utenza di 15,5 milioni di abitanti contro i 11,3 milioni di Fiumicino;
'¢ l'Hub di Malpensa è al centro di un'area che è il motore economico del paese, con 1 milione e 361mila imprese contro le 957 mila di Fiumicino;
'¢ lo spostamento su Fiumicino per voli con destinazione Nord America e Asia significherebbe, seguendo le rotte polari, aumentare il viaggio di almeno 2 ore rispetto a Malpensa;
'¢ le maggiori direttrici di trasporto europeo pongono Malpensa in posizioni strategiche sull'incrocio del Corridoio 5 e il Corridoio Genova-Rotterdam.

- la scelta di implementare i voli di Fiumicino, rispetto a quelli di Malpensa, non risponde alla domanda di voli del territorio;

- le scelte dettate da tale Piano porterebbero Alitalia ad aumentare ulteriormente il divario accumulato sino ad oggi rispetto alle grandi compagnie aeree, relegandola ad un ruolo marginale e regionale;

- la riduzione dei voli a Malpensa non inciderà  sulle sorti della compagnia che sono invece legate ad una cattiva gestione che si protrae da anni, infatti a Malpensa, Alitalia gestisce 13mila voli mensili con un ventesimo del personale di Fiumicino (10 mila voli mensili gestiti dal 95% del personale);

- i tassi di crescita di Malpensa sono superiori a quelli di Fiumicino: 9.7% per Malpensa contro i 4,5% di Fiumicino nel periodo 2002-2006; così come la quota di transfer pacs (passeggeri in transito diretti verso altri scali): 35% circa di Malpensa contro i 26% circa di Fiumicino;

- i risultati di Malpensa del primo semestre 2007 vedono Malpensa guidare la classifica di puntualità  a livello europeo (80% contro i 78% di Fiumicino) così come dati dell'agosto 2007 riportano solo 37 su 1.000 bagagli disguidati a Malpensa contro 170 su 1.000 di Fiumicino.

E considerando inoltre che una ulteriore opportunità  di sviluppo per Malpensa è rappresentata dalla possibilità  che Milano ospiti l'EXPO 2015 e di conseguenza:

- tale manifestazione genererà  un ulteriore incremento del traffico su Milano (si prevedono circa 3 Milioni di passeggeri) oltre ad altri passeggeri che si recheranno a Milano per la preparazione stessa dell'evento;

- la maggior parte di passeggeri addizionali saranno passeggeri internazionali e uomini d'affari, e pertanto a più alto margine per le compagnie aeree in quanto appartenenti a categorie che garantiscono una maggiore redditività  perchà© mediamente più disponibili alla spesa e meno sensibili ad eventuali aumenti;
Considerato altresì che:

- da più parti viene indicato come unica fonte di svolta l'attuazione di forti cambiamenti sul fronte della produttività  del lavoro, infatti, ad ogni addetto Alitalia corrispondono 1.090 passeggeri/anno contro i 10.350 di Rayanair, e ogni aereo Alitalia trasporta 135.500 passeggeri/anno contro i 325.500 sempre di Rayanair;

- un pilota Alitalia con 10 anni di anzianità  nel 2006 guadagnava in media 10.250 euro lordi mensili, contro i 6.750 di uno di Air One e i 4.800 di Blue Panorama e le stesse proporzioni valevano per gli assistenti di volo;

- le compagnie aeree che sono uscite vincenti dalle grandi ristrutturazioni degli anni '90 hanno puntato non solo sul contenimento dei costi, ma sulla flessibilità  e sullo sviluppo di hub e nuove rotte;

- le scelte, se confermate, comporterebbero un sottoutilizzo del più grosso investimento fatto al Nord nel campo delle infrastrutture messo in atto negli ultimi cinquanta anni, pari a circa un miliardo e 500 mila euro, più un altro miliardo di euro in autofinanziamento da parte della società  di gestione;

- il Piano non fornisce indicazioni precise e crea fortissime tensioni sociali al Nord in quanto non sono i dipendenti di Alitalia ma le società  che vivono dell'indotto di Malpensa (servizi a terra, catering etc.) in cui è presente una altissima percentuale di lavoratori impiegati con contratti atipici e precari, che pagherebbero in caso di flessione del traffico;

- Da fonti sindacali, infatti, su circa 2.140 piloti meno di 80 potrebbero lasciare il lavoro, e poche decine di assistenti di volo su 4.416 potrebbero essere sottoposti a provvedimento di mobilità  e solo 200 unità  del personale di terra potrebbero raggiungere i requisiti per la pensione entro il 2010. Di contro il 65 per cento di Sea Handling che lavora a Malpensa, è dedicato esclusivamente alla compagnia di bandiera con contratti a termine;
Rilevato infine che:

- le carenze, i ritardi e le inadempienze causati dal centralismo sono responsabili degli handicap viabilistici ed infrastrutturali che hanno penalizzato - e tutt'ora penalizzano - lo sviluppo non solo di Malpensa, ma di tutto il sistema aeroportuale del Nord, che si viene così a trovare in condizioni di estremo svantaggio competitivo rispetto agli altri grandi snodi aeroportuali europei;

Questo Consiglio comunale impegna il sindaco a farsi portavoce presso il Presidente del Consiglio dei Ministri e presso il Presidente della Giunta Regionale della Lombardia affinchà©:
- nell'interesse del sistema produttivo del Nord - e quindi di tutto il sistema Paese - si intraprendano soluzioni che tengano conto di quanto sopra descritto, convocando i rappresentanti delle istituzioni per confrontarsi sull'argomento in un tavolo di lavoro al fine di individuare e concertare soluzioni che salvaguardino il mantenimento degli slots a Malpensa;

- su queste basi venga recepita e formalizzata dal Ministero del Tesoro, nella sua qualità  di principale azionista di Alitalia, l'assoluta contrarietà  della Regione Lombardia ad un'azione che comporterebbe una evidente perdita, nonchà© svendita, del patrimonio del Nord, costituito sia dal valore delle economie e delle attività  già  poste in essere, sia dalle potenzialità  ancora inespresse (come dimostrano i tassi di crescita sopra riportati) del tessuto socio economico;

- il Governo in particolare offra garanzie certe sul rispetto delle tempistiche di completamento di quelle opere viabilistiche ed infrastrutturali necessarie e complementari a mettere il sistema aeroportuale del Nord in condizioni di poter competere con gli altri scali europei;

- il Governo svolga appieno il proprio ruolo politico, vigilando affinchè gli slot disponibili e non utilizzati da Alitalia vengano assegnati a compagnie aeree italiane e/o straniere che puntino ad un concreto sviluppo del sistema aeroportuale del Nord;

- si chiarisca rapidamente ogni ipotesi di conflitto di competenze sorto a seguito dell'approvazione, in data 6 novembre 2007, della legge regionale n. 71 sul trasporto aereo e della successiva impugnazione da parte del Governo presso la Corte Costituzionale e, nel contempo, si attui la procedura di cui al comma 3 dell'articolo 116 della Costituzione, avviata dalla Regione Lombardia con la deliberazione n. VIII/367 del 3 aprile 2007, al termine della quale la Regione avrebbe competenza esclusiva in ordine agli aeroporti civili e potrebbe concretamente decidere il destino di Malpensa.

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