Barzanò: a Maria Adele Corbetta dell'associazione “Genitori e amici degli handicappati', il premio regionale Rosa Camuna

Figura anche una barzanese tra le cinque donne alle quali sarà conferito il prossimo 10 marzo dalla Regione Lombardia, il premio "Rosa Camuna".
Maria Adele Corbetta, presidente dell'associazione Genitori e amici degli handicappati che si occupa della gestione del Centro diurno disabili di Barzanò e del Cse piccoli di Robbiate, sarà dunque omaggiata di questo importante riconoscimento, in nome dell'abnegazione e dell'impegno con i quali da anni si dedica al campo sociale.
La sua candidatura è stata proposta dal sindaco di Barzanò, Franca Colombo lo scorso mese di ottobre, ma la notizia del conferimento del premio è giunta in municipio pochi giorni fa.
"Sono orgogliosa che il premio venga assegnato a Maria Adele Corbetta - ha commentato la Colombo - sia perchà© è una nostra concittadina, ma soprattutto perchà© è davvero una persona dedita alla collettività , che porta avanti da anni con passione ed energia l'attività del centro diurno disabili. In più questo premio coincide con l'anniversario dei 25 anni di fondazione dell'associazione, festeggiato lo scorso ottobre e con l'ampliamento del centro che da gennaio può ospitare fino a 20 utenti".
Maria Adele Corbetta, nata, cresciuta e residente in paese, nella frazione di San Feriolo, ha 61 anni e ha lavorato per anni come impiegata amministrativa.

Da sinistra il presidente provinciale Virginio Brivio, il sindaco Colombo e Maria Adele Corbetta
durante i festeggiamenti per i 25 anni dell'associazione
Al suo attivo annoveriamo anche il suo impegno nel campo politico, dal momento che è stata assessore ai servizi sociali dal 1978 al 1993, sedendo sui banchi del consiglio barzanese sino al 2006, negli anni che hanno visto Giuseppe Aldeghi prima e Franco Godina poi, ricoprire il ruolo di sindaco. A lei si deve anche la realizzazione nel 1997 del Centro socio educativo sperimentale per bambini piccoli portatori di handicap presso la scuola elementare di Robbiate.
Il premio le è stato conferito dalla Regione con diverse motivazioni, tra cui la seguente: "Ha posto il focus della vita sugli interventi diretti a sostegno dei soggetti deboli, lavorando con naturalezza, semplicità ed immediatezza nella risposta ai bisogni individuali e alle famiglie. Speciale il suo rapporto con la disabilità ed il volontariato, dove è stata promotrice e fondatrice di organizzazioni ed associazioni, con paziente e costante rielaborazione dei vissuti di sofferenza e fatica legati al disagio cronico".