Oggiono: Lutring, il “solista del mitra' si racconta alla libreria Liberamente

In Italia e in Francia è stato il nemico pubblico numero uno tra gli anni '50 e '60: 300 rapine, 30 miliardi di vecchie lire come bottino, 5 ferite da arma da fuoco e 13 anni di carcere; e tutto senza aver mai sparato un colpo di pistola. Le sue caratteristiche erano una Cadillac bianca, una vecchia Smith&Wesson della polizia canadese, e un mitra nascosto in una custodia di un violino. Per questo è passato alla storia come “il solista del mitra'. Non si può certo dire che la vita di Luciano Lutring sia stata monotona. E a sentirlo, venerdì sera presso la libreria Liberamente di Oggiono, si capisce il carattere acceso, deciso, testardo e gioviale che lo ha fatto diventare quello che è. “La mia prima rapina' ha confessato “l'ho compiuta per caso: mi ero comprato la pistola solo per farmi grande con i miei amici, non avevo intenzione di fare niente. Nella banca sono entrato solo per fare un versamento per conto di mia zia, ma il cassiere, che ha visto la pistola, si è spaventato, e mi ha dato tutti i soldi. All'inizio non capivo, poi ho visto i soldi e li ho presi. Il fatto è che allora eravamo più liberi di spirito'. Ma di aneddoti, durante quella vita così movimentata, Lutring ne ha accumulati molti: come quella volta in cui ha rubato le valigie da una macchina a Cesenatico, e grazie a quel furto ha conosciuto la sua prima moglie (in tutto ne ha avute 5); oppure quando, per fare un regalo a sua moglie, ha rubato una pelliccia da un negozio, sfondando la vetrina e inventando la 'spaccata'; o ancora quando, dopo una rapina andata male, per fuggire dalla polizia, si è nascosto in un cimitero, passando la notte all'interno di un loculo.
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Non si può dire che fosse una brava persona, quel ladro, ma nella sua vita non ha mai torto un capello a nessuno, anzi, aggiunge lui ridendo: “portavo commercio e lavoro: per esempio quando rompevo una vetrina davo un lavoro al vetraio; e poi, quando rubavo, portavo via anche le cambiali (che poi finivano in cenere) così anche i poveracci erano contenti'. Nel suo caso è autentica la frase 'la realtà che supera la fantasia': la sua vita è stata come un film, e forse è proprio per questo che a lui sono ispirate molte pellicole cinematografiche, tra le quali spicca una interpretata da Alain Delon; e a breve dovrà iniziare la produzione di un altro film con un cast eccezionale: Gerard Depardieu come interprete e Michele Placido alla regia. “È una persona che ha intrapreso un cammino arduo, difficile e spesso trasgressivo' lo descrive un suo amico “che molto ha preso e ancor di più ha dato'. Ora, dopo 13 anni di carcere e due grazie ricevute, si dedica ai suoi hobby preferiti: la scrittura (è autore di 3 libri) e la pittura. E ai giovani che hanno intenzione di seguire le sue orme, dice: “Cambiate mestiere, il rapinatore non è più possibile farlo: i tempi sono troppo cambiati, ora non ne vale la pena'.
Matteo Civillini