Milano: Beppino Englaro ha 'vinto' la sua battaglia. Dopo 9 anni di ricorsi la Corte d'Appello lo ha autorizzato a "staccare la spina" della macchina che alimenta la figlia Eluana in stato di coma vegetativo dal gennaio 1992

Il calvario di Beppino Englaro, il lecchesse che da anni chiede sia staccata la spina alla figlia Eluana, in coma vegetativo da 16 anni dopo un incidente stradale, potrebbe essersi concluso oggi con la decisione assunta in mattinata dalla Corte d'Appello di Milano che lo autorizza, in qualità di tutore, a interrompere il trattamento di alimentazione forzato che tiene in vita la giovane. La decisione dei giudici della Prima sezione civile della Corte d'appello di Milano si basa sulle indicazioni fornite dalla Corte di Cassazione, con sentenza di rinvio, lo scorso 16 ottobre. In quell'occasione, la Suprema Corte aveva affermato che, per autorizzare la sospensione dell'alimentazione forzata a Eluana, bisognava provare ed accertare l'irreversibilità del suo stato vegetativo permanente e il convincimento, manifestato quando era in piena coscienza, che avrebbe preferito morire piuttosto che essere tenuta in vita artificialmente senza più capacità percettive nà© contatti con il mondo esterno. Il decreto in cui si autorizza la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione a Eluana, ospite della casa di Cura Ripamonti di via San Nicolò a Lecco, è stato redatto dal Giudice Filippo Lamanna. Del collegio, che ha preso la decisione, hanno fatto parte anche i giudici Giuseppe Patrone e Paolo Negri Della Torre. La Corte d'appello ha, dunque, ritenuto che fosse già stata provata e accertata l'irreversibilità dello stato vegetativo permanente della giovane donna e che sia stato dimostrato il convincimento di Eluana, quando era in piena coscienza, di non volere essere mantenuta in vita artificialmente. Convincimento che aveva espresso a diversi suoi amici, oltre che ai genitori, e rafforzatosi dopo che un anno prima del suo incidente, un amico finì nelle sue stesse condizioni attuali. Il provvedimento dei giudici di appello teoricamente può essere ancora soggetto a ricorso davanti alla Cassazione. “Non riesco a credere che sia vero. Voglio prima leggere il decreto e le sue motivazioni prima di esprimere qualsiasi commento'ÂÂ, ha detto Beppino nell'apprendere della sentenza di stamani.