Michele Baio e Gaetano Besana illustrano i principi dell'agricoltura biodinamica, una pratica steineriana
Prodotti di migliore qualità e dai costi di produzione decisamente inferiori rispetto ai metodi tradizionali. Stiamo parlando dell'agricoltura biodinamica, una metodologia nata in Polonia nel 1924 grazie agli insegnamenti di Rudolf Steiner e diffusasi rapidamente in tutta Europa nei decenni successivi.
In Italia sono circa 300 le piccole aziende impegnate in questa pratica e 5mila gli operatori che ad essi si dedicano. Tra queste realtà spicca Galbusera Bianca, situata a Monte di Rovagnate che da qualche anno produce ortaggi e frutta avvalendosi di questa pratica.
Gaetano Besana e Michele Baio
Proprietario della suggestiva tenuta immersa nell'incantevole contesto del Parco del Curone è Gaetano Besana di Sirtori, che nel 1999 decise di acquistare i 10 ettari che circondano l'azienda e di dare vita ad un centro agricolo che fungesse da operatore e al tempo stesso da divulgatore dei principi della metodologia biodinamica.
Per fare ciò decise di affidarsi all'esperienza e alla conoscenza di questo settore di Michele Baio di Missaglia, attualmente consulente, esperto e referente regionale dell'associazione per l'agricoltura biodinamica che lo aiutò nell'allestimento di Galbusera Bianca.
"Ci siamo da subito dedicati all'attività didattica - ci ha spiegato Besana - ospitando i bambini ed i ragazzi delle scuole e addirittura persone interessate all'agricoltura biodinamica provenienti da diverse zone dell'Europa e del mondo. Attualmente siamo impegnati nei lavori di ristrutturazione dell'azienda che a metà 2010 offrirà ulteriori servizi ai nostri utenti, dal ristorante alla locanda, un piccolo centro termale e alcuni alloggi realizzati secondo i principi della bioedilizia".
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L'azienda è specializzata nella produzione di frutta in biodiversità e di diversi tipi di ortaggi, coltivati secondo i metodi dell'agricoltura biodinamica.
Ma in cosa consiste questa particolare metodologia?
"Si tratta di un metodo che non contempla l'utilizzo di sostanze e prodotti chimici - ci ha spiegato Michele Baio - ma che al contrario si avvale unicamente di concimazione naturale, in particolare letame di vacca. Questo consente di ottenere notevoli risparmi sui costi dell'azienda e proprio per questo è molto diffusa nei paesi del terzo mondo".
Un'immagine di Galbusera Bianca
Attraverso il compostaggio del letame di vacca, lavorato in cumuli "a sarcofago" e arricchito dall'aggiunta di preparati biodinamici, le colture crescono in maniera più sana, grazie alla corretta gestione del terreno ottenuta senza l'utilizzo di concimi chimici. Ovviamente l'allevamento delle vacche è importantissimo rispetto alla qualità delle colture trattate, perchà© un buon letame è il primo passo per rendere sano il terreno. "Nulla nella biodinamica è lasciato al caso - ha continuato Baio - ma ogni operazione che effettuiamo è stabilita dal calendario delle semine ideato trent'anni fa da Maria Thun, nel quale sono indicati i momenti esatti in cui agire, tenendo conto dei movimenti lunari, planetari e zodiacali".
Il compostaggio del letame
In Italia l'agricoltura biodinamica gode di un ottimo livello di preparazione delle università e dei docenti che ad essi si dedicano, rivolto a coloro interessati a questa pratica. Purtroppo però, la maggior parte della produzione viene esportata all'estero, perchà© per quanto oggettivamente più efficace di quella tradizionale dal punto di vista qualitativo, la biodinamica è poco riconosciuta all'interno dei confini del nostro stivale.
"Il marchio demeter che contraddistingue i prodotti della biodinamica - ha concluso Baio - non è mai riuscito a prendere piede nel nostro paese, mentre in Svizzera al contrario, questa pratica viene considerata superiore, anche nel costo. Siamo i migliori produttori nel mondo, ma paradossalmente, non riusciamo ad apprezzare i nostri prodotti perchà© la maggior parte di essi viene esportata".
Gloria Crippa