Oggiono: è deceduto Francesco Casapinta, 23 anni, accoltellato da Vito Matranga. Ancora grave il padre

E' morto dopo dieci giorni di agonia Francesco Casapinta, 23 anni, che lo scorso 7 novembre era stato accoltellato con il padre Pasquale in Piazza ad Oggiono. Il giovane, trasportato la notte stessa dell'aggressione prima a Lecco e poi al Niguarda, era stato sottoposto ad una delicatissima operazione chirurgica per un versamento pericardico. Le sue condizioni, però, era apparse da subito molto gravi, tanto che Francesco aveva subito anche un arresto cardiaco. Stanotte è poi giunto il decesso. Versa invece ancora in gravi condizioni il padre Pasquale, 43 anni, vittima anche lui della furia di Vito Matranga, reo secondo i due di maltrattare un nipote disabile, figlio della sorella di Francesco, sua convivente. Attorno alle 22 del, padre e figlio, si erano recati a casa di Vito Antonio Mangano, 32enne, pluripregiudicato e di Paolo Carini, 20. Quando i primi erano giunti in Piazza XXV Aprile avevano suonano il campanello e avevano chiesto di poter parlare con Matranga il quale aveva acconsentito, “premurandosi' però di scendere armato un coltello a serramanico. La discussione era ben presto degenerata sul trattamento che Matranga avrebbe riservato ad un nipote di Pasquale Capitaneta, disabile, figlio della convivente. Gli animi presto si erano scaldati e Matranga aveva afferrato l'arma e accoltellato il 43enne all'addome e alla schiena. Intromessosi per difendere il padre, Francesco aveva ricevuto alcuni fendenti al cuore che gli avevano trafitto il ventricolo destro. Due colpi che per lui sono ora risultati fatali. Francesco aveva tentato la fuga ma si era accasciato ben presto al suolo. Il padre Pasquale era riuscito a raggiungere l'auto, perdendo subito dopo conoscenza. Trasportato al Mandic il 43enne aveva voluto essere dimesso per stare vicino al figlio ricoverato al Niguarda ma dopo nemmeno 48 ore aveva dovuto fare ricorso nuovamente alle cure mediche ed essere sottoposto ad una delicata operazione per la perforazione subita a seguito della coltellata. Intervento ripetuto nei giorni scorsi visto il peggiorare delle condizioni di salute. In manette per tentato omicidio ora Vito Matranga vedrà aggravarsi il capo di imputazione così come Paolo Carini, il giovane che lo aveva aiutato a ripulire e nascondere in una fioriera l'arma utilizzata per l'aggressione.