Casate: clienti dei Viaggi del ventaglio nei guai. Senza soldi il ‘Fondo garanzia’
Dopo il fallimento nell'estate 2009 di Todomondo e Myair, quest'anno è toccato allo storico tour operator I Viaggi del Ventaglio. Per i turisti che avevano già prenotato (e pagato) le vacanze alla società, il meritato riposo potrebbe trasformarsi in amaro ricordo. Sì, perché con il fallimento dei Viaggi del ventaglio dichiarato qualche settimana fa dal Tribunale di Milano, saranno in molti a dover ricorrere a lettere e moduli per le richieste di risarcimento sia del pacchetto intero per chi non è ancora partito sia per i disagi e le spese per la vacanza rovinata nel caso questi turisti fossero già partiti senza sapere che potrebbero incontrare problemi per il ritorno a casa.
Anche in provincia di Lecco si sono registrati casi di turisti coinvolti nel crac di Viaggi del Ventaglio, che si sono già rivolti alle consulenze di Federconsumatori.
"Sino ad ora - ha spiegato il referente Sergio Fenaroli - abbiamo accolto le richieste di 5 utenti che ci hanno esposto la loro situazione, chiedendoci un aiuto sui prossimi passi da intraprendere. Ci aspettiamo comunque un incremento di domande nei prossimi giorni e approfittiamo di questo spazio per invitare i turisti rimasti coinvolti in questa spiacevole vicenda a presentarsi ai nostri sportelli".
Tra le vittime del crac della Ventaglio, anche un utente residente a Casatenovo, che a tre giorni dalla partenza ha dovuto dire addio al viaggio già pagato e al relax desiderato.
Una vera e propria beffa che si spera possa concludersi con un risarcimento. "Sono da anni un cliente di Viaggi del Ventaglio - ci ha spiegato l'utente casatese - e da anni beneficiavo dell'assegno turistico riservato ai soci del tour operator. Quattro mesi fa però, la società mi ha fatto sapere che, avendo fatto richiesta di concordato preventivo, l'assegno non era più valido. Così mi è stata offerta la possibilità di usufruire di un pacchetto vacanze con uno sconto del 25% riservato ai soci. Ho deciso di accettare e di partire insieme alla mia famiglia. In un primo tempo ho versato un acconto e a dieci giorni dalla partenza il saldo, come da procedura. Avrei dovuto partire giovedì e solo tre giorni prima è stato dichiarato il fallimento della società. Ho appreso dunque dai giornali, che la mia vacanza non era più valida e che, ancora peggio, avevo perso il denaro già corrisposto".
Ai turisti danneggiati, non resta che sperare in un risarcimento da parte della società stessa, quando la lunga e complessa procedura fallimentare sarà conclusa.
Una strada difficile perchè generalmente ad essere risarciti sono i creditori privilegiati, ovvero le compagnie aeree e le strutture alberghiere. I clienti dei Viaggi del Ventaglio, potranno però rivolgersi al Fondo nazionale di garanzia istituito in Italia a partire dal 2009 proprio per tutelare chi acquista un pacchetto turistico consentendo al consumatore, in caso di insolvenza o di fallimento del tour operator o del venditore, di ottenere il rimborso del prezzo versato.
Purtroppo le casse di questo fondo non sembrano rimpinguate a sufficienza.
A dimostrare questa tesi sarebbero i clienti di Todomondo che, a un anno di distanza dal fallimento della società, non hanno ricevuto alcun rimborso. Ne è un esempio una giovane coppia residente a Monticello che lo scorso anno aveva dovuto rinunciare alla vacanza prenotata (e pagata) a Santorini, Grecia.
"Abbiamo presentato richiesta di risarcimento al Ministero del Turismo - ci hanno raccontato - qualche settimana dopo il fallimento della società come da invito di Michela Vittoria Brambilla, ma ad oggi non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Avevamo versato la somma di 1300 euro prima di partire, secondo le regole imposte dal tour operator che funzionava da anni, senza mai dare avvisaglie di crisi o di inefficienze. Purtroppo abbiamo perso ogni speranza di rivedere i nostri soldi".
Una situazione che coinvolge gran parte dei turisti di Todomondo, come ha spiegato Fenaroli di Federconsumatori Lecco. "La legislazione in materia turistica è lacunosa e i turisti sono esposti a queste situazioni vergognose. Il fondo di garanzia probabilmente non è dotato di risorse economiche sufficienti a coprire i danni subiti dai turisti. Si tratta di una situazione che va assolutamente sistemata".
Anche in provincia di Lecco si sono registrati casi di turisti coinvolti nel crac di Viaggi del Ventaglio, che si sono già rivolti alle consulenze di Federconsumatori.
"Sino ad ora - ha spiegato il referente Sergio Fenaroli - abbiamo accolto le richieste di 5 utenti che ci hanno esposto la loro situazione, chiedendoci un aiuto sui prossimi passi da intraprendere. Ci aspettiamo comunque un incremento di domande nei prossimi giorni e approfittiamo di questo spazio per invitare i turisti rimasti coinvolti in questa spiacevole vicenda a presentarsi ai nostri sportelli".
Tra le vittime del crac della Ventaglio, anche un utente residente a Casatenovo, che a tre giorni dalla partenza ha dovuto dire addio al viaggio già pagato e al relax desiderato.
Una vera e propria beffa che si spera possa concludersi con un risarcimento. "Sono da anni un cliente di Viaggi del Ventaglio - ci ha spiegato l'utente casatese - e da anni beneficiavo dell'assegno turistico riservato ai soci del tour operator. Quattro mesi fa però, la società mi ha fatto sapere che, avendo fatto richiesta di concordato preventivo, l'assegno non era più valido. Così mi è stata offerta la possibilità di usufruire di un pacchetto vacanze con uno sconto del 25% riservato ai soci. Ho deciso di accettare e di partire insieme alla mia famiglia. In un primo tempo ho versato un acconto e a dieci giorni dalla partenza il saldo, come da procedura. Avrei dovuto partire giovedì e solo tre giorni prima è stato dichiarato il fallimento della società. Ho appreso dunque dai giornali, che la mia vacanza non era più valida e che, ancora peggio, avevo perso il denaro già corrisposto".
Ai turisti danneggiati, non resta che sperare in un risarcimento da parte della società stessa, quando la lunga e complessa procedura fallimentare sarà conclusa.
Una strada difficile perchè generalmente ad essere risarciti sono i creditori privilegiati, ovvero le compagnie aeree e le strutture alberghiere. I clienti dei Viaggi del Ventaglio, potranno però rivolgersi al Fondo nazionale di garanzia istituito in Italia a partire dal 2009 proprio per tutelare chi acquista un pacchetto turistico consentendo al consumatore, in caso di insolvenza o di fallimento del tour operator o del venditore, di ottenere il rimborso del prezzo versato.
Purtroppo le casse di questo fondo non sembrano rimpinguate a sufficienza.
A dimostrare questa tesi sarebbero i clienti di Todomondo che, a un anno di distanza dal fallimento della società, non hanno ricevuto alcun rimborso. Ne è un esempio una giovane coppia residente a Monticello che lo scorso anno aveva dovuto rinunciare alla vacanza prenotata (e pagata) a Santorini, Grecia.
"Abbiamo presentato richiesta di risarcimento al Ministero del Turismo - ci hanno raccontato - qualche settimana dopo il fallimento della società come da invito di Michela Vittoria Brambilla, ma ad oggi non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Avevamo versato la somma di 1300 euro prima di partire, secondo le regole imposte dal tour operator che funzionava da anni, senza mai dare avvisaglie di crisi o di inefficienze. Purtroppo abbiamo perso ogni speranza di rivedere i nostri soldi".
Una situazione che coinvolge gran parte dei turisti di Todomondo, come ha spiegato Fenaroli di Federconsumatori Lecco. "La legislazione in materia turistica è lacunosa e i turisti sono esposti a queste situazioni vergognose. Il fondo di garanzia probabilmente non è dotato di risorse economiche sufficienti a coprire i danni subiti dai turisti. Si tratta di una situazione che va assolutamente sistemata".
G. C.