Molteno: dal lavoro in un ristorante nasce il libro sulla società lecchese di Nicola Taffuri

Nicola Taffuri
E' questa la trovata di Nicola Taffuri, giovane moltenese che proprio dal nome del noto locale ha tratto il titolo dei suoi "Racconti della Malpensata. Deliri digestivi"
Giornalista pubblicista, web editor e conosciuto blogger, il giovane scrittore alterna infatti alle sue collaborazioni free lance l'attività di sommelier proprio presso il rinomato ristorante. E proprio da qui, ci racconta, nasce l'idea di trasformare la sua esperienza in un libro, unendo proprio i due ingredienti salienti che condiscono gran parte delle sue giornate, scrittura e ristorazione, cultura locale e attenta osservazione della realtà. "L'idea è nata quasi per caso, come uno scherzo" ci racconta Nicola. "Un giorno, mentre ero al lavoro con una collega, ho immaginato un esito tragicomico (il cuoco che esce in sala con la mannaia) al pranzo in corso. Diciamo che lavorare in un ristorante ti porta ad osservare la gente e così ho cominciato a fantasticare e ad inventare storie. Siccome mi piace scrivere ho pensato di raccogliere queste storie in un libro. L'idea è quella di fornire un quadro ironico della realtà locale e ripresentare quello che ci circonda con le sue contraddizioni e non solo. Un'opera alla Stefano Benni insomma".
Ed è così che la Malpensata, da noto luogo di lavoro, si trasforma nello spioncino attraverso cui il promettente scrittore osserva il mondo. Il risultato è un crocevia di personaggi bizzarri ma vivi, talmente vivi che sembra di conoscerli da sempre.
"I racconti della Malpensata" sono un'occasione di critica sociale e dei costumi in cui lo scrittore con beffarda ironia smaschera le squallide contraddizioni della nostra realtà contemporanea.
Quelli messi in scena dal giovane blogger moltenese sono personaggi divertenti, spesso grotteschi, che rappresentano a 360° la realtà lombarda e più ancora brianzola e lecchese.
L'ironia di Taffuri, cruda e beffarda, non risparmia nessuno, salvo però placarsi con sguardo più indulgente laddove l'umanità fa capolino, fuori dagli stereotipi e dalle etichette sociali. E' lì che il satiro tace per lasciar posto allo sguardo indulgente dello scrittore che tratteggia personaggi intensi e commoventi, come Fortunato Maccarone che "risparmia di qui ricicla di là, in pochi anni, senza nemmeno rendersene conto, era diventato segretamente un barbone".
E infine c'è lui, il cameriere sommelier, sardonico e beffardo che si muove nel teatro della vita coltivando il sogno segreto di fare lo scrittore. Chissà se alla fine ce la farà...
M.M.