L’istituto comprensivo Marco d’Oggiono in marcia per salvare la scuola pubblica. ''Il mondo politico faccia una riflessione''

Marceranno sabato 9 ottobre per affermare a gran voce la loro richiesta di aiuto alla scuola pubblica. Una manifestazione che coinvolgerà studenti, genitori e insegnanti dell’istituto comprensivo statale Marco d’Oggiono, la struttura oggionese che com’è noto comprende ben 8 istituti: le scuole dell’infanzia di Annone e Ello, le primarie di Annone, Ello, Dolzago, Oggiono e Peslago e le scuole medie di Oggiono.



Le scuole medie di Oggiono

Un’iniziativa nata in consiglio di istituto e frutto di un’assemblea aperta a cui hanno partecipato amministratori locali, personale e genitori, finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla drammatica situazione della scuola pubblica italiana. Il corteo partirà dalle scuole di Oggiono e raggiungerà piazza Manzoni dove avverrà il lancio di palloncini e verrà consegnato un documento condiviso dalle amministrazioni comunali con cui si chiede al mondo politico di “fare una riflessione e rivedere il piano finanziario”.
Un’iniziativa che si aggiunge alle innumerevoli che stanno avendo luogo in tutta Italia per protestare contro i tagli alla scuola pubblica che rischiano di paralizzare l’offerta formativa.
“Non si tratta di un’iniziativa di natura politica” ha spiegato il dirigente scolastico Romolo D’Antonio. “Ma volta ad evidenziare le innegabili difficoltà che sta attraversando la scuola pubblica. Stiamo soffrendo le conseguenze di una politica di razionalizzazione delle risorse che sta interessando da un lato l’aspetto economico-finanziario e dall’altro quello delle risorse umane”.



Le elementari di Annone

L’istituto comprensivo oggionese conta infatti circa 1200 studenti, un numero considerevole (circa il doppio rispetto al minimo previsto) e i tagli di personale destano non poche preoccupazioni. Innanzitutto i tagli al personale ATA, vale a dire bidelli, collaboratori, assistenti amministrativi. “Avevamo personale non in sovrannumero ma giusto sufficiente per far fronte a una struttura di 1200 studenti e quest’anno abbiamo già perso due collaboratori scolastici e un assistente amministrativo e la prospettiva è quella di perdere almeno altri due collaboratori l’anno prossimo” ha spiegato il dirigente. Un piano che crea non poche difficoltà, i tagli infatti tengono conto del solo numero di studenti e non dei singoli istituti. “L’istituto comprensivo è composto da 8 edifici scolastici, in tutti ci sono come minimo 3 giorni di apertura pomeridiana e abbiamo solo 19 collaboratori. A Ello ci sono due diversi edifici scolastici e non è possibile garantire la presenza di un collaboratore durante tutto l’orario di apertura. L’anno prossimo avremo due collaboratori in meno che dovranno essere sottratti alla scuola di Dolzago, Annone o del Peslago”.



La scuola elementare di Peslago

Anche sul piano del personale docente la situazione non è rosea. La nuova normativa stabilisce infatti che i docenti debbano occuparsi soltanto di attività di insegnamento frontale, eliminando tutte le disponibilità di ore che permettevano di affrontare le possibilità di compresenza. Quindi nessuna attività alternativa ad esempio per gli studenti che decidono di non avvalersi dell’insegnamento di religione, come gli stranieri che alle medie di Oggiono sono oltre il 10%. Situazione critica anche per gli insegnanti di sostegno.
“Non riusciamo ad avere le risorse sufficienti per garantire un docente ogni due disabili. Attualmente alle scuole medie ci sono 24 alunni e 8 posti e mezzo a disposizione. Significa come minimo un insegnante ogni tre alunni ma se si considera che ci sono casi di estrema gravità in cui è necessario un rapporto uno a uno (noi abbiamo almeno quattro casi di questo tipo) si capisce come le risorse siano assolutamente insufficienti” ha aggiunto D’Antonio.
Altro problema è quello relativo ai finanziamenti, non soltanto la scuola chiede maggiori certezze riguardo ai tempi e alle modalità di assegnazione delle risorse, ma ci sono alcune voci, ad esempio quella relativa al funzionamento (vale a dire tutte quelle risorse necessarie per far funzionare la scuola, dall’acquisto della carta a detersivi e cestini) in cui negli ultimi anni il ministero ha assegnato “zero euro”. Ancora aperto inoltre il problema dei crediti utilizzati per pagare i supplenti.



Le elementari di Dolzago

“Una situazione che ha le sue origini nel 2006: in quell’anno quasi tutti gli istituti non sono riusciti a rientrare di spese obbligatorie per spese di supplenza anticipate con i fondi che avevamo a disposizione. Ogni scuola quindi ha un buco nella cassa che non riesce a ripianare. Noi avremmo un credito di 300 mila euro. A più riprese è stato chiesto un intervento del ministero per concordare una sorta di piano di rientro se non di tutto almeno del necessario”. E il timore è che questi crediti non vengano più assegnati.
Una situazione dunque sempre più drammatica per la scuola pubblica, che sempre più spesso chiede aiuto a comuni e famiglie. “I genitori hanno sempre collaborato per organizzare la classica lotteria di fine anno” ha concluso il dirigente scolastico. “Fino a due anni fa era un di più, adesso è diventato il primo mezzo di finanziamento dei progetti scolastici”.
M.M.
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