Barzago: Daniele Fumagalli dipinge la luce. L'artista internazionale racconta il suo percorso

Un'immagine del laboratorio artistico
del barzaghese
Luce, materia ed immaterialità fanno della sua arte una ricerca continua. Daniele Lorenzo Fumagalli, gira il mondo con le sue creazioni, cercando di trasmettere attraverso i suoi lavori una dinamicità ed una leggerezza, che trascendono da ogni schema tradizionale. Nato a Milano nel 1957, si trasferisce dopo pochi giorni a Bulciago,dove trascorre l'infanzia e parte della sua vita. Fumagalli lavora per anni nell'azienda del padre, dove apprende le principali tecniche di lavorazione della materia, che diventerà poi la vera protagonista della sua ricerca artistica. Nel frattempo, Daniele si dedica nel tempo libero alla creazione di statue in metallo, e oggetti riciclando materiali di ogni tipo. Dopo diversi studi e sperimentazioni, Daniele abbandona il lavoro e si dedica all'arte a tempo pieno nel suo laboratorio di Barzago. Nella sua complessità, Fumagalli si definisce una figura poliedrica: "Per me l'arte è una ricerca spirituale. Non mi pongo il problema di essere qualcosa di specifico" racconta "Per me è importante il linguaggio e l'espressione". L'artista si pone dunque al di là del gusto e dell'aspetto estetico, per un'espressione che è libertà di essere. Per Daniele la luce gioca un ruolo fondamentale nello studio della materia: "Quando dei fasci di luce illuminano la materia informe, le danno vita".
L'artista si occupa innanzitutto di pittura, ma non solo. La sua tecnica pittorica messa a punto dopo profonda ricerca, è quella della sublimazione: "Dipingo su di una tela, poi una macchina a 200 gradi gassifica i colori, imprimendoli in profondità" spiega Fumagalli. Il risultato è così un mix di colori, calore e luce.
Oltre alla pittura, Daniele Fumagalli si occupa anche di video/arte. Egli si dedica sia alle riprese che al montaggio, ed in alcuni casi crea con un sintetizzatore i suoni che accompagnano i suoi lavori.



In un particolare video dice: "Io la chiamo una sperimentazione "folle" di arte informale". Il film non ha infatti un senso complessivo, ma rappresenta un flusso continuo di immagini, che fanno eco allo scorrere interiore delle sensazioni. "Non c'è narrazione, è un inno alla materia che non è materia" racconta Fumagalli.



Daniele è un'artista a 360 gradi: egli partecipa infatti a concorsi artistici di livello internazionale. Recentemente, ha esposto i suoi lavori e presentato i suoi video in Spagna, Lituania, Inghilterra, Francia e Sud America. Un'arte la sua, intessuta di platonismo, che mira all'incessante ricerca.



Lo scorso mese ha presentato una mostra a Calolziocorte presso il Monastero di Santa Maria del Lavello. L'esposizione, realizzata da Confartigianato Imprese di Lecco con anche il contributo della Provincia di Lecco, è stata un vero successo.



Nel giugno 2010 Daniele Fumagalli è inoltre intervenuto con uno dei suoi video, Lampos, presso Palazzo Prinetti a Merate insieme a un trio di musicisti che suonavano dal vivo la colonna sonora scritta dal compositore Luca Vago di Barzanò. Altre iniziative l'hanno visto impegnato a Monza, Sartirana, Milano e Vigevano.



Prossime tappe? "Sarò con i miei video a Tallin, in Estonia, il 20 novembre. Il 1 dicembre in Olanda e il 10 in Polonia" conclude poi Fumagalli.
Un'occasione per conoscere più da vicino questo artista è visitare il suo sito: www.dlfum.com
Simona Alagia
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